Oggi pomeriggio Simone Rabbi, attaccante del Bologna Primavera convocato sia la scorsa che questa settimana in Prima Squadra da Sinisa Mihajlovic, si è presentato e raccontato ai microfoni di Bfc Tv all’interno del nuovo format Salotto Rossoblù. Ecco le due dichiarazioni:
Carta d’identità – «Chi è Simone Rabbi? Un ragazzo che ama giocare a calcio, con tanti sogni e tanta voglia di realizzarli. Fuori dal campo mi piace leggere e stare in compagnia dei miei amici, non ho hobby particolari».
Genoa piegato nell’ultimo turno – «Venivamo dalla brutta sconfitta in casa con la Spal e volevamo riscattarci a tutti i costi. Dopo essere andati sotto ci siamo messi in testa di ribaltare la partita e portare a casa i tre punti, ci siamo riusciti giocando una bella gara e reggendo l’assalto avversario negli ultimi minuti, come troppe volte in questo inizio di stagione non ci era riuscito di fare».
Brutto infortunio e lenta ripresa – «Stare lontano dal calcio non è mai facile per me, adesso posso giocare e fare di nuovo quello che più mi piace. Tralasciando la rete in Coppa Italia, segnare in campionato mi mancava, aspettavo un gol da tanto tempo: quello contro il Genoa (che gli viene mostrato, chiedendogli di commentarlo come un telecronista, ndr) non è stato solo il coronamento del mio ritorno, ma anche una liberazione, e ha avuto grande importanza per il momento in cui è arrivato».
Convocazione in Prima Squadra – «È stata inaspettata, l’ho saputo la mattina stessa che sarei dovuto andare ad allenarmi col gruppo di Mihajlovic e poi partire per Roma. Il match è andato male dal punto di vista del risultato, ma mi porto a casa questo ricordo e me lo tengo stretto».
Trafila rossoblù – «Devo ringraziare tutti i mister, i compagni e i dirigenti che mi hanno accompagnato in questi anni di settore giovanile, insegnandomi tante cose: poter fare questo percorso è una cosa bellissima e arrivare in pianta stabile in Prima Squadra è il mio obiettivo principale».
Numero qualsiasi, amicizia speciale – «Dietro la scelta del 19 non c’è alcun significato particolare, non sono così legato ai numeri. Dopo la chiamata in Prima Squadra ne ho parlato con Stanzani, mi ha scritto che avrei dovuto scegliere il 72, così come fece lui quando gli capitò la prima convocazione. Leonardo lo sento spesso, siamo molto amici ed è bello riuscire a coltivare questi rapporti nonostante la distanza e le strade diverse che si prendono nella vita».