Un’estate fatta di grandi attese e aspettative, dopo lo splendido girone di ritorno dell’anno passato. Tutti i big trattenuti tranne Pulgar, la conferma di Orsolini e un ambiente carico come non lo si vedeva da tantissimi anni. Tutto sembrava potesse andare nel migliore dei modi, fino alla drammatica rivelazione legata alla malattia di Sinisa.
La sua battaglia, il suo coraggio, la sua prima vittoria: esserci all’esordio in campionato dei suoi ragazzi a Verona. E non sarà l’ultima volta. L’aspetto prettamente calcistico dovrebbe passare in secondo piano, quando la vita ti prende così in contro tempo, ma la Serie A deve andare avanti anche per i rossoblù, legati come tutti ai risultati. E questi arrivano, anche importanti, con un inizio di stagione a lungo da imbattuti e tanti risultati utili che fanno pensare ad un Bologna capace di ricalcare la seconda parte della scorsa straordinaria annata.
Poi un calo, forse fisiologico e legato all’assenza di quello che è molto più di un allenatore: un vero e proprio condottiero, leader emotivo di una squadra e di una tifoseria oltre che di un’intera città. Un periodo difficile che ha pericolosamente avvicinato gli emiliani alla zona calda della graduatoria, fino alle ultime due settimane, quando c’è stata una prepotente reazione: il pareggio all’ultimo minuto di Dzemaili nel derby contro il Parma ma, soprattutto, la prestigiosa e fondamentale vittoria al San Paolo, in casa di un Napoli sempre più in crisi.
Tre punti che rendono il Bologna la squadra meno quotata da bwin in ottica retrocessione, il cui evento è dato persino a 11. Il più quotato è il Brescia a 1.45, recentemente passato di nuovo fra le mani di Eugenio Corini, vista la breve e nefasta esperienza con le Rondinelle di Fabio Grosso, fatta di 3 sconfitte, 0 gol fatti e 11 gol subiti. Seguono Spal e Lecce, con i salentini capaci di rilanciarsi alla grande sbancando Firenze dopo un lungo periodo di risultati utili ma principalmente caratterizzati dal segno X, che comunque avevano mosso la classifica.
Per il Bologna la zona salvezza si allontana e si avvicina quella europea, sebbene il lotto di squadre davanti ai rossoblù, alcune davvero sorprendenti, risulti essere piuttosto folto. Siamo però solamente alla giornata numero 14 e come insegna lo scorso campionato, quando i felsinei fecero un girone di ritorno da Champions League, tutto può ancora accadere. Soprattutto, mancano i gol degli attaccanti, distribuiti quasi equamente fra Palacio, Orsolini e Sansone ma con nessun vero bomber capace di regalare quella doppia cifra necessaria a sognare in grande.
Ed è qui che entra in gioco lui, Ibrahimovic. La suggestione invernale è molto più che aria fritta, la solita che si respira un po’ ovunque quando si avvicina la sessione invernale di mercato. C’è l’ammissione di Bigon, il volo americano di Di Vaio e Sinisa stesso, grande amico di Zlatan, che ha confermato la trattativa e l’idea dello svedese di sbarcare sotto le Due Torri per vivere l’ennesima – e probabilmente ultima – esperienza della sua carriera in Italia.
Pochi giorni ancora e sapremo se suggestione rimarrà o se, dopo Roberto Baggio, un’altra leggenda del calcio mondiale calcherà il prato verde del Dall’Ara.