Molto probabilmente chi sta leggendo queste righe sa benissimo che qualche giorno fa sono iniziati i Mondiali in Qatar, ma non per questo motivo il pallone nostrano si ferma. Ci sono ancora tante partite da seguire, chi allo stadio e chi a distanza piazzando le quote Serie A, ma facciamo attenzione perché il calcio non è l’unico sport degno di nota.
Un Paese che sembra pensarla così è il Giappone che, a discapito di quanto si creda, non è solo arti marziali e combattimenti con la katana, ma negli anni ha saputo generare una serie più che apprezzabile di spokon, ovvero i manga a tema sportivo, che hanno ispirato molti giovani sia nipponici che occidentali ad intraprendere la via dello sport.
Naturalmente ce ne sono davvero per tutti i gusti, ma andiamo a pescarne alcuni che, nonostante possano risultare datati, rimangono ancora oggi una fonte d’ispirazione non da poco.
CAPTAIN TSUBASA
Uscito qui da noi come Holly e Benji, in onore dei due protagonisti principali nella nomenclatura occidentale, quest’opera firmata da Yoichi Takahashi ha visto la luce nel 1981 e ancora oggi, nonostante siano passati davvero tanti anni ed edizioni, rimane una delle storie sportive a tema calcistico più amate e conosciute di sempre.
Si narrano infatti le incredibili avventure sportive della New Team, ma va ricordato che nel 2013 lo stesso autore ha inaugurato un’altra serie battezzata Captain Tsubasa: Rising Sun, con Holly che è diventato un attaccante del Barcellona e si trova alle prese con le Olimpiadi.
SLAM DUNK
Un altro grande sport basato sul pallone è ovviamente il basket, e quest’opera di Takehiko Inoue (famoso anche per le eccezionali serie Vagabond e Real, quest’ultima che affronta la pallacanestro dal punto di vista dei disabili) mischia sapientemente agonismo e comicità.
Protagonista è il rissoso e scapestrato Hanamichi Sakuragi del liceo Shohoku che, un po’ per caso e un po’ per impressionare la bella Haruko Akagi, si spaccia per una stella del basket. In realtà non lo è, tutt’altro, ma l’ingresso nella squadra scolastica gli farà cambiare idea e, soprattutto, gli dimostrerà come il suo destino sia proprio la pallacanestro.
ROCKY JOE
Questo è di sicuro uno degli esempi più belli e commoventi di come uno spokon sappia andare ben oltre i suoi confini. Firmato da Asao Takamori e Tetsuya Chiba tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, la storia vede protagonista un teppista di nome Joe.
Egli è un disilluso che vaga tra le periferie di un Giappone ormai in preda al boom economico, dove persiste una certa disparità tra ricchezza e povertà. Per lui la violenza è all’ordine del giorno ma l’incontro con un ex pugile lo porterà sulla retta via, anche se non mancheranno tragedie e grandi colpi di scena sul ring.
ALTRI DUE CONSIGLI
Come nel teatro, anche qui è opportuno chiudere il sipario con la commedia e la tragedia, nel senso più lato del termine, ben presentate da opere del calibro di Gigi la Trottola (ancora sul basket) e Tommy la stella dei Giants (sul baseball).
Foto: guidatv.sky.it