Due squadre con obiettivi molto diversi, separate però da un solo punto in classifica e reduci da una sconfitta dolorosa, dunque con tanta voglia di rialzare la testa. Lazio e Bologna si sfidano all’Olimpico per dare uno scossone positivo al proprio avvio di campionato, e Mihajlovic ‒ come da dichiarazioni della vigilia ‒ cambia solo una pedina rispetto al match perso 4-3 contro il Sassuolo, ovvero Sansone al posto di Barrow, confermando la mediana Schouten-Svanberg in un 4-2-3-1 guidato da capitan Palacio in avanti. L’amico ed ex compagno di squadra Simone Inzaghi, sul versante opposto, prosegue invece nel solco del 3-5-2, con Reina, Hoedt e Akpa Akpro a rilevare rispettivamente gli acciaccati Strakosha, Luiz Felipe e Milinkovic-Savic.
La gara si apre con un velenoso traversone basso di Correa e un’incursione di Soriano chiusa da un tiro svirgolato, quindi al 13’ è già tempo di VAR e polemiche: i rossoblù recuperano palla a centrocampo e Svanberg fa secco Reina con un gran destro dalla distanza, Irrati convalida l’1-0 ma subito dopo viene richiamato alla on field review da Mazzoleni (inutile star qui a citare i pessimi precedenti del Bologna con lui), che ravvisa un risibile tocchetto di Schouten su Leiva ad inizio azione e spinge l’arbitro a tornare sui suoi passi, annullando il gol. Si resta così 0-0, punteggio che non si schioda neanche dopo i tentativi di Marusic dal limite (fuori di poco) e Orsolini da appena dentro l’area (parata a terra di Reina).
La Lazio si fa viva dalle parti di Skorupski anche al 24’, quando Luis Alberto chiama il portiere polacco alla deviazione in corner con una staffilata dalla distanza, e al 28’, con Tomiyasu bravissimo ad anticipare Immobile su traversone di Marusic, poi al 32’ è Palacio a sfiorare il vantaggio su un rapido ribaltamento di fronte aperto da Hickey, ma la conclusione mancina del ‘Trenza’ si perde sull’esterno della rete. I felsinei completano il loro ottimo primo tempo con una volée di Orsolini alta su lancio illuminante di Schouten al 36’ e un sinistro sbilenco dello stesso ‘Orso’ da buona posizione al 41’, senza però riuscire a legittimare un predominio abbastanza netto: al riposo si va in parità.
Il pressing degli uomini di Inzaghi cresce d’intensità ad inizio ripresa, e al 4’ un rimpallo tra Svanberg e Schouten libera Correa: l’argentino serve Akpa Akpro che si invola verso la porta, e per fermarlo al momento del tiro serve un super intervento di Danilo. Ma il difensore brasiliano al 9’ si rende protagonista in negativo, sbagliando un appoggio piuttosto semplice a ridosso del centrocampo e aprendo una prateria a Luis Alberto, che la percorre tutta, salta Svanberg e trafigge di potenza Skorupski. Ingiusto e immeritato fin che si vuole ma è 1-0, e la rabbia aumenta quando al 16’ Orsolini coglie una clamorosa traversa su punizione da oltre venti metri.
Mihajlovic aspetta a cambiare qualcosa e lo fa solo al 27, inserendo Baldursson e Barrow per Svanberg (ammonito) e Sansone, ma al 32’ i padroni di casa passano ancora: cross di Lazzari, sponda in rovesciata di Fares a beffare De Silvestri e testata vincente di Immobile ad anticipare Tomiyasu. La reazione dei rossoblù, mai domi nonostante il passivo, arrivo un minuto dopo con un insidioso piattone di Barrow dal limite che Reina schiaffeggia sul fondo, quindi sul corner successivo Soriano (trattenuto per la maglia) impegna il portiere spagnolo in spaccata. A quel punto Sinisa manda sul rettangolo verde anche Vignato e Santander, che entrano bene in partita: al 45’ l’ex Chievo scalda ancora i guantoni di Reina con un destro potente e angolato, e al 46’ ‘El Ropero’ lavora un bel pallone e lo serve in mezzo per l’accorrente De Silvestri, che di sinistro fa 1-2.
Mancano appena tre giri di lancette al termine e i felsinei ci provano, a caccia di un pareggio che sarebbe a dir poco giusto. Dalle retrovie vengono lanciate almeno un paio ‘di preghiere’, da cui nascono altrettanti episodi da moviola in area: un tocco sospetto di braccio di Acerbi e un calcio di Parolo a Soriano, che lo aveva anticipato, con il prode VAR Mazzoleni che manco a dirlo tace e acconsente al «si può proseguire» dell’arbitro Irrati. Tutto a posto, vince la Lazio e il processo al Bologna giovane e fragile può ripartire, perché alla fine puoi giocar bene quando vuoi ma nel calcio contano i gol e i punti. Certo è che una squadra così, capace di produrre ogni weekend prestazioni di ottimo livello anche contro formazioni sulla carta superiori, meriterebbe miglior sorte, oltre che un trattamento equo da parte dei signori con il fischietto in bocca e il monitor davanti agli occhi. Almeno questo lasciatecelo dire.
LAZIO-BOLOGNA 2-1
LAZIO (3-5-2): Reina; Patric, Hoedt, Acerbi; Marusic (42’ pt Lazzari), Akpa Akpro, L. Leiva (42’ pt Escalante, 34’ st Parolo), L. Alberto (34’ st A. Pereira), Fares; Correa (17’ st Muriqi), Immobile.
A disp.: Alia, L. Felipe, Vavro, D. Anderson, Caicedo.
All.: Inzaghi S.
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Tomiyasu, Hickey (44’ st Denswil); Schouten, Svanberg (27’ st Baldursson); Orsolini (35’ st Vignato), Soriano, Sansone (35’ st Santander); Palacio (27’ st Barrow).
A disp.: Da Costa, Calabresi, Mbaye, Paz, Dominguez, Kingsley, Rabbi.
All.: Mihajlovic
Arbitro: Irrati di Pistoia
Ammoniti: 30’ pt Acerbi (L), 13’ st Tomiyasu (B), 15’ st Hoedt (L), 21’ st Svanberg (B), 25’ st Akpa Akpro (L)
Espulsi: –
Marcatori: 9’ st L. Alberto (L), 32’ st Immobile (L), 46’ st De Silvestri (B)
Recupero: 2’ pt, 4’ st
Simone Minghinelli
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