Zerocinquantuno

Bologna di alto livello a San Siro: Castro spaventa l’Inter e Holm la riprende, è un 2-2 che vale e significa tantissimo

Bologna di alto livello a San Siro: Castro spaventa l'Inter e Holm la riprende, è un 2-2 che vale e significa tantissimo

Ph. Marco Luzzani/Getty Images (via OneFootball)

Tempo di Lettura: 3 minuti

Reduce dal beffardo pareggio incassato in extremis contro la Roma, il Bologna si presenta a Milano per recuperare il big match della 19^ giornata contro l’Inter, chiamato a scavalcare l’Atalanta e ad avvicinarsi alla capolista Napoli. Italiano, a caccia di punti pesanti per tornare in territorio europeo, sostituisce lo squalificato Lucumí con Casale e offre una maglia da titolare anche a Lykogiannis, Moro, Orsolini, Ndoye e Castro all’interno dell’ormai consueto 4-2-3-1. Inzaghi, orfano di Bisseck, Calhanoglu e Mkhitaryan, risponde col suo classico 3-5-2, assegnando le chiavi del centrocampo ad Asllani e ritrovando dall’inizio la coppia d’attacco formata da Thuram e Lautaro Martinez.
I rossoblù, spinti al Meazza da quasi mille tifosi, tremano al 3’ su una zampata alta di Thuram ma rispondono al 9’ con una staffilata da fuori di Moro sporcata da Bastoni che Sommer devia sul palo. E poi, al 15’, passano in vantaggio: cross di Lykogiannis, volée di Moro e tocco da rapinatore d’area di Castro che spiazza il portiere svizzero. È un vantaggio meritato che i nerazzurri non accettano, cominciando a spingere forte e trovando l’immediato pareggio al 19’: Thuram serve di tacco Dimarco che calcia in corsa e obbliga Skorupski ad una difficile respinta rasoterra, poi Dumfries brucia sul tempo Lykogiannis e si avventa sulla sfera per il comodo tap-in dell’1-1. Grossi dubbi, però, sull’avvio dell’azione, con Bastoni che atterra Odgaard toccando la palla ma anche la caviglia del danese: Pairetto, girato, non poteva vedere, ecco perché almeno una on field review pareva quantomai opportuna.
A quel punto gli ospiti attraversano una fase di sofferenza, rischiando in varie circostanze di finire sotto: al 23’ destro ancora di Dumfries parato, al 24’ mancino di Dimarco a lato di un soffio, al 30’ rasoiata di Lautaro sul fondo e al 32’ incornata dello stesso argentino controllata da Skorupski. Passati gli spaventi, i ragazzi di Italiano riprendono a gestire il possesso con personalità, rendendosi pericolosi al 35’ con una staffilata fuori bersaglio di Ndoye e soprattutto al 38’ con un colpo di testa di Odgaard su corner di Orsolini smanacciato alla grande da Sommer. Sembra davvero che si possa tornare negli spogliatoi in parità, ma proprio al tramonto della frazione l’Inter coglie di sorpresa il BFC in contropiede e lo trafigge sull’asse Dimarco-Lautaro, con quest’ultimo che impatta alla perfezione un cross basso dalla sinistra del laterale.
Il 2-1 nerazzurro, in un momento cruciale della gara, può essere una mazzata notevole, invece i felsinei rientrano in campo col piglio giusto e impegnano immediatamente Sommer con una stoccata di Orsolini (in sospetto offside) murata da Sommer. Sul versante opposto Skorupski è bravo in uscita bassa su Thuram e osserva poi una dal limite punizione di Dimarco sfiorare il palo, quindi al 13’ Bastoni è super nella chiusura di fisico su Orsolini dopo un lancio col contagiri di Odgaard. Proprio Orsolini, al 19’, addomestica un traversone di Lykogiannis e serve a rimorchio Holm, la cui staffilata di prima intenzione trova una leggera deviazione di Bastoni e si insacca nell’angolo lontano: 2-2, più che mai meritato e seguito di lì a poco da un destro da posizione defilata di ‘Orso’ che chiama Sommer ad una complicata risposta di piede.
I due allenatori inseriscono via via nella contesa Carlos Augusto, Frattesi, Pavard e Taremi da un lato, Ferguson, Pobega e De Silvestri dall’altro, mentre San Siro chiama i suoi beniamini allo sforzo finale per accaparrarsi un successo prezioso in chiave scudetto. Lo stadio non ha però fatto i conti con un BFC maiuscolo che non ci sta, rischia qualcosa al 25’ su un’incursione di Taremi (ottima chiusura di Lykogiannis) e al 37’ su un cross di un incontenibile Thuram solo pizzicato dallo stesso iraniano, ma per il resto controlla con autorità e intelligenza la situazione, confermandosi squadra di alto livello e scomoda davvero per chiunque. I minuti passano, entrano pure Buchanan, Erlic e Dallinga, Inzaghi (già ammonito) protesta in maniera sguaiata ma alla fine deve arrendersi all’evidenza: la sua Inter non meritava di battere un Bologna che, di contro, sa di non essere andato lontano dal colpaccio. È ‘solo’ un punto ma vale tanto e ripaga Italiano e i suoi ragazzi dei recenti bocconi amari, in attesa delle prossime battaglie. La strada imboccata, non ci sono più dubbi, è quella giusta.

INTER-BOLOGNA 2-2

INTER (3-5-2): Sommer; Darmian (25’ st Pavard), De Vrij, Bastoni (38’ st Buchanan); Dumfries, Barella, Asllani (25’ st Frattesi), Zielinski, Dimarco (25’ st C. Augusto); Thuram, Martinez L. (29’ st Taremi).
A disp.: Calligaris, Martinez J., Acerbi, Palacios, Berenbruch, Topalovic, Zanchetta, Arnautovic, Taremi.
All.: Inzaghi

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Holm (30’ st De Silvestri), Beukema, Casale, Lykogiannis; Freuler (42’ st Erlic), Moro (23’ st Pobega); Orsolini, Odgaard (23’ st Ferguson), Ndoye; Castro (42’ st Dallinga).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Miranda, Posch, Fabbian, Urbanski, Dominguez, Iling-Junior.
All.: Italiano

Arbitro: Pairetto di Nichelino
Ammoniti: 28’ st Inzaghi (I) dalla panchina
Espulsi:
Marcatori: 15’ pt Castro (B), 19’ pt Dumfries (I), 46’ pt L. Martinez (I), 19’ st Holm (B)
Recupero: 1’ pt, 4’ st

Simone Minghinelli

© Riproduzione Riservata

Foto: Marco Luzzani/Getty Images (via OneFootball)