Bologna e Inter si sfidano alla pari ma i nerazzurri la spuntano con Bisseck: 0-1. I rossoblù cadono dopo 7 risultati utili di fila
In un Dall’Ara che pare uscito dagli anni Novanta, con più di 30 mila spettatori pronti ad assistere a una delle sfide più intriganti e affascinanti della Serie A 2023-2024, Bologna e Inter scendono in campo per fare un altro passo versi i rispettivi traguardi: l’Europa, magari anche la Champions League, da un lato, il ventesimo scudetto e la seconda stella dell’altro. Motta, privo solo di Karlsson e del lungodegente Soumaoro, mescola un po’ le carte e disegna un 4-1-4-1 con Lucumí (e non Calafiori) al fianco di Beukema in difesa, Aebischer mezzala insieme a Ferguson e Odgaard esterno destro, con Saelemaekers sulla sinistra a completare il pacchetto alle spalle di Zirkzee. Inzaghi, atteso mercoledì prossimo dal dentro o fuori di coppa contro l’Atletico Madrid, opera invece un turnover contenuto all’interno del suo consueto 3-5-2, affidando una maglia da titolare a Bisseck nel terzetto arretrato, al redivivo Calhanoglu in cabina di regia e a Sanchez (al posto di Lautaro) in avanti.
Sotto il diluvio i rossoblù danno subito l’impressione di aver impostato una gara guardinga, fatta di palleggio e accortezza, mentre i nerazzurri aggrediscono forte e costringono gli avversari a fraseggiare soprattutto nella propria metà campo. Il primo squillo è una stoccata di Sanchez al 10’ respinta coi piedi da Skorupski, poi al 15’ Darmian calcia da posizione favorevole ma non inquadra il bersaglio. Fra il 18’ e il 22’, poi, diventa protagonista Kristiansen: conclusione in mischia ribattuta dalla retroguardia ospite, altro tentativo dal limite troppo debole per impensierire Sommer, infine sanguinosa palla persa a liberare in area Barella, sul cui tiro ravvicinato è superlativo Skorupski. I felsinei, pur prevalendo sul piano del possesso, faticano ad aprirsi varchi, e allora al 34’ Ferguson ci prova dalla lunga distanza, trovando però i guantoni di Sommer. Sembra che si andrà al riposo in parità, ma l’Inter alza i giri del motore e al 39’ colpisce: sfera lavorata da Sanchez per Bastoni, cross al bacio del nazionale italiano e testata nel sacco di Bisseck, completamente perso da Saelemaekers. Una volta passati in vantaggio, la capolista sfiora anche il raddoppio, con Barella anticipato quasi sulla linea da una provvidenziale scivolata di Kristiansen: all’intervallo è 0-1.
La ripresa comincia con Dumfries in luogo dell’acciaccato Carlos Augusto e con un Bologna molto più intenso e affamato che al 3’ sfiora il gol con Posch, il cui diagonale in corsa su tacco smarcante di Posch sibila vicino al palo. Inzaghi inserisce pure Asllani, Frattesi e il grande ex Arnautovic (fischiatissimo), Motta risponde solo al 25’ con Moro per Aebischer, il tutto mentre Freuler mura involontariamente col corpo un promettente sinistro di Zirkzee. Al 29’ Ndoye rileva Saelemaekers e serve subito Ferguson, che scarica una botta sui led pubblicitari, quindi al 33’ Freuler serve un pallone succoso a Zirkzee ma l’olandese, col mancino, lo spara addosso a Sommer. Di lì a poco Joshua, un po’ sofferente a livello muscolare, viene anche sostituito: ecco Castro, al debutto, e insieme a lui Orsolini (fuori Odgaard). La pioggia non accenna a fermarsi e i minuti trascorrono rapidi senza che i rossoblù riescano a rendersi di nuovo pericolosi, se si eccettua un’inzuccata di Orsolini fuori bersaglio su cross di Freuler al 41’. Arnautovic si stira, i nerazzurri perdono un’enormità di tempo e sul match scendono inesorabili i titoli di coda.
Il triplice fischio di Pairetto certifica la seconda sconfitta interna stagionale del Bologna dopo quella rimediata all’esordio per mano del Milan, e il primo k.o. dopo ben 7 partite (di cui 6 vinte una dietro l’altra), ma ovviamente non cancella lo straordinario percorso dei ragazzi di Motta e nemmeno la prestazione odierna, meno scintillante rispetto ad altre occasioni ma comunque molto positiva, specie considerando il valore dell’avversario. Tra le scelte di formazione e quelle in corsa e l’atteggiamento conservativo (se è lecito definirlo così) della squadra fino a metà gara rimane un pizzico d’amaro in bocca, o meglio una sensazione di intentato, di non averci provato a pieno, ma forse è meglio scacciare le sensazione e basarsi sui fatti, che parlano di un quarto posto ancora blindato a quota 51 punti e di una sfida giocata alla pari contro un’autentica corazzata, i futuri campioni d’Italia. Stasera si può essere un po’ abbacchiati ma no, non ci si può proprio lamentare.
BOLOGNA-INTER 0-1
BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumí, Kristiansen; Freuler; Odgaard (34’ st Orsolini), Aebischer (25’ st Moro), Ferguson, Saelemaekers (29’ st Ndoye); Zirkzee (34’ st Castro).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Calafiori, Corazza, De Silvestri, Ilic, El Azzouzi, Fabbian, Urbanski.
All.: Motta
INTER (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella (35’ st Klaassen), Calhanoglu (16’ st Asllani), Mkhitaryan (16’ st Frattesi), C. Augusto (1’ st Dumfries); Thuram (21’ st Arnautovic), Sanchez.
A disp.: Audero, Di Gennaro, De Vrij, Dimarco, Pavard, Buchanan, L. Martinez.
All.: Inzaghi
Arbitro: Pairetto di Nichelino
Ammoniti: 25’ pt Zirkzee (B), 2’ st Freuler (B), 36’ st Klaassen (I)
Espulsi: –
Marcatori: 37’ pt Bisseck (I)
Recupero: 1’ pt, 6’ st
Note: 30.204 spettatori (di cui 14.271 abbonati)
Simone Minghinelli
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Foto: Getty Images (via OneFootball)