Bologna, è un finale pirotecnico: Lecce espugnata 3-2 al 97′, i ragazzi di Motta chiudono al 9° posto col record di 54 punti
Il Lecce per festeggiare con un punto esclamativo la salvezza appena conquistata e salutare nel modo migliore il proprio pubblico, il Bologna per superare in un colpo solo i punteggi di Guidolin (51, 2002) e Pioli (52, 2012) e provare ad agguantare il nono posto: il campionato di queste due squadre si conclude al Via del Mare, davanti a 30 mila spettatori, con una sfida senza obiettivi concreti ma che si preannuncia comunque combattuta e divertente. Baroni, uno dei tanti ex dentro e fuori dal campo (ci sono pure Cassandro, Corvino, Di Francesco, Fenucci e Romagnoli), schiera quasi tutti i titolarissimi nel suo consueto 4-3-3 sorretto in mediana da capitan Hjulmand e guidato in avanti da Colombo. Motta, privo di Dominguez, Kyriakopoulos, Schouten, Soriano e Soumaoro, disegna un 4-1-4-1 con Medel davanti alla difesa, Aebischer (preferito a Ferguson) e Moro interni e Arnautovic di punta.
I salentini partono forte e dopo pochi secondi una sciabolata volante di Gallo da posizione defilata chiama Skorupski ad un incredibile salvataggio sulla linea. È il segnale di un match complicato per i felsinei, che nel primo quarto d’ora ci capiscono poco e al 17′ vanno sotto: cross teso dalla destra di Strefezza e perfetto destro in corsa di Banda nell’angolino basso. Solo a quel punto gli ospiti, sopraffatti dalla leggerezza mentale e fisica degli avversari, si svegliano, e al 20′ arrivano al pareggio: imbucata di Barrow per Orsolini, sponda a liberare Arnautovic e diagonale chirurgico dell’austriaco nel sacco. Tutto fantastico, se non fosse che ‘Orso’ viene pescato in fuorigioco e il gol annullato. Al 29′ lo stesso numero 7 impegna severamente Falcone di testa su punizione di Barrow, quindi al 39′ il portiere leccese è bravo ad anticipare sul più bello Moro, imbeccato da Arnautovic. E allora ecco che al 43′ i padroni di casa provano a colpire ancora, sempre sull’asse Strefezza-Banda: traversone dell’italo-brasiliano e incornata dello zambiano controllata a terra da Skorupski. Nel recupero Barrow calcia potente ma troppo centrale dalla distanza, poi i rossoblù protestano per un possibile mani in area ma arbitro e VAR fanno andare: all’intervallo è 1-0.
Ad inizio ripresa Baroni sostituisce Colombo con Ceesay, e il primo squillo è un tiro di Ouden dal limite che si perde a lato. Al 10′, invece, la gara perde uno dei principali protagonisti, perché Banda accusa un fastidio muscolare e lascia il posto a Maleh. Tre minuti più tardi, all’improvviso, arriva il pareggio del BFC: cross al bacio di Barrow dalla sinistra, impeccabile scelta di tempo di Arnautovic e testata perentoria che vale l’1-1. Motta non perde tempo e inserisce subito alcune forze fresche per provare a vincerla: fuori Medel, Orsolini e Barrow, dentro Pyyhtia, Ferguson e Sansone. I salentini reagiscono al 20′ con un’altra sassata di Gallo, che però non inquadra lo specchio, quindi al 31′ Ferguson inzucca un piazzato di Sansone ma non imprime la necessaria forza al pallone. Malgrado il caldo e la stanchezza di fine stagione i ritmi non si abbassano, e al 34′ è Ceesay a chiamare in causa Skorupski con una botta su assist del solito Strefezza. Thiago intanto aveva inserito anche De Silvestri e Zirkzee per Posch e Arnautovic (pacca sulla spalla e gesto d’intesa tra i due), e al 36′ proprio il giovane olandese realizza la rete del sorpasso: inarrestabile percussione di Pyyhtia e sfera appoggiata all’ex Bayern Monaco, che dribbla Baschirotto e con un rasoterra mancino trafigge Falcone.
Sembra fatta, il tutto mentre a Bergamo il Monza sta crollando 5-2 sotto i colpi dell’Atalanta, ma il Lecce non ci sta e al 43′ estrae dal cilindro un coniglio clamoroso: Maleh si porta sul fondo e lascia partire un traversone su cui si avventa come un falco Oudin, che con una volée da campione piega le mani a Skorupski e fa 2-2. Di lì a poco, inoltre, Blin avrebbe addirittura la chance del 3-2, favorito da un retropassaggio suicida di Ferguson, ma Skorupski gli sbarra la strada con un super intervento di piede. Fischio finale e decimo posto? Nemmeno per idea, perché all’ultimo istante dei sette minuti di recupero il Bologna riparte veloce verso la porta salentina, Moro serve coi giri giusti Ferguson e lo scozzese, con uno splendido destro a rientrare, fa secco Falcone per il definitivo 2-3. E così il Bologna trionfa, raggiunge quota 54 (miglior score di sempre nella Serie A con tre punti a vittoria) e si prende la nona posizione, inutile per ogni tipo di qualificazione europea ma comunque un bel premio per un gruppo che sotto la gestione Motta ha spesso vinto e convinto, si è divertito e ha fatto divertire i suoi tifosi. Gli stessi che adesso sperano si possa continuare a crescere, valorizzando a pieno una stagione potenzialmente spartiacque, una delle migliori del nuovo millennio, di gran lunga la migliore dell’era Saputo.
LECCE-BOLOGNA 2-3
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti (45′ st Romagnoli), Gallo (24′ st Pezzella); Blin, Hjulmand, Oudin; Strefezza (45′ st Voelkerling), Colombo (1′ st Ceesay), Banda (10′ st Maleh).
A disp.: Bleve, Brancolini, Cassandro, Ceccaroni, Pongracic, Tuia, Askildsen, Gonzalez, Helgason.
All.: Baroni
BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch (28′ st De Silvestri), Bonifazi, Lucumí, Cambiaso; Medel (15′ st Pyyhtia); Orsolini (15′ st Sansone), Aebischer, Moro, Barrow (15′ st Ferguson); Arnautovic (28′ st Zirkzee).
A disp.: Bardi, Ravaglia, Lykogiannis, Sosa.
All.: Motta
Arbitro: Piccinini di Forlì
Ammoniti: 35′ pt Posch (B), 23′ st Gallo (L), 39′ st Aebischer (B)
Espulsi: –
Marcatori: 17′ st Banda (L), 13′ st Arnautovic (B), 36′ st Zirkzee (B), 43′ st Oudin (L), 52′ st Ferguson (B)
Recupero: 2′ pt, 7′ st
Simone Minghinelli
© Riproduzione Riservata
Foto: bolognafc.it