Bologna, proprio sul più bello la prestazione più brutta: un indemoniato Verdi porta a scuola i rossoblù, il Verona vince 2-1

Bologna, proprio sul più bello la prestazione più brutta: un indemoniato Verdi porta a scuola i rossoblù, il Verona vince 2-1

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Il Verona per tenere accese le proprie chance di salvezza, il Bologna per tenere vivo il suo sogno europeo: la 31^ giornata di Serie A si apre al Bentegodi con una sfida ad alta tensione, davanti a 20.000 spettatori di cui oltre 4.000 arrivati dal capoluogo emiliano per sostenere i ragazzi di Motta. Thiago, sempre orfano di Arnautovic, Cambiaso e Soriano, sceglie per l’occasione un 4-1-4-1 con Schouten davanti alla difesa, Aebischer e Barrow esterni offensivi e Zirkzee preferito a Sansone come centravanti. Zaffaroni, privo del solo Henry, risponde proponendo l’ormai consueto 3-4-2-1, con Tameze e Abildgaard in mediana, Lasagna e Verdi sulla trequarti e il gigante Gaich di punta.
I felsinei prendono subito in mano le redini del match, ma la precisione e soprattutto la rapidità del palleggio non sono le solite, così l’Hellas ne approfitta subito per rendersi pericoloso in ripartenza: al 12′ tocco debole di Lasagna quasi a tu per tu con Skorupski, al 15′ sinistro sporco di Verdi bloccato da Skorupski, e al 16′ destro dell’ex rossoblù che il portiere polacco smanaccia in corner. Il BFC batte un colpo al 18′ con una botta da posizione defilata di Dominguez rispedita al mittente da Montipò, poi al 22′ Schouten imbuca per Zirkzee e l’olandese calcia addosso a Montipò, venendo però pescato in offside.
Al 23′ si torna sul versante opposto, dove Depaoli si lascia cadere in area dopo un leggero contatto con Posch: Mariani assegna il rigore ma il VAR Di Paolo lo corregge, dato che il ‘fallo’ era iniziato fuori area. Si arriva così al 41′, quando Zirkzee esce dall’anonimato con un tiro potente ma centrale dalla distanza. La stessa cosa fa al 42′ Barrow, la cui conclusione viene sporcata e termina docile tra i guantoni di Montipò. Tutto lascia presagire che un primo tempo abbastanza brutto terminerà a reti bianche, ma al 49′ Skorupski in fase di uscita alta colpisce al volto Gaich e Di Paolo stavolta richiama al monitor Mariani per assegnarlo, il rigore: l’arbitro indica il dischetto e Verdi trasforma di fino, realizzando l’1-0 che porta le squadre negli spogliatoi.
La ripresa comincia con Moro e Orsolini al posto di Barrow ed Aebischer, largamente insufficienti, mentre in casa gialloblù c’è Djuric in luogo di Gaich (in precedenza Duda e Lazovic avevano rilevato gli infortunati Abildgaard e Lasagna). Al 3′ Verdi, scatenato, si lancia verso la porta ma viene fermato da Lucumí, quindi al 14′ Orsolini ci prova su appoggio di Zirkzee ma non inquadra il bersaglio. Motta, vedendo che la sua squadra non riesce ad incidere, si gioca anche la carta Sansone e richiama in panchina Soumaoro, abbassando Schouten in difesa. La mossa non paga: al 17′ Faraoni pennella un perfetto cross sul secondo palo, Schouten si fa scavalcare e Orsolini è in ritardo nella chiusura, Verdi invece è puntuale e si inserisce tra i due battendo Skorupski di testa.
Di fatto la gara finisce lì, perché l’unico rossoblù che sembra crederci è Dominguez, velenoso sia al 40′ che al 41′ con un paio di tentativi senza fortuna. È finita, sì, ma in realtà non è finita, il calcio è strano… Al 49′ Sansone prolunga la sfera proprio per Dominguez, il migliore dei suoi, e l’argentino supera Montipò con un delicato pallonetto: 1-2. Il recupero è corposo e i felsinei, autori di una prestazione a dir poco deludente, nel giro di qualche secondo hanno addirittura l’occasione per pareggiare, ma Orsolini spedisce alle stelle da sottomisura il tap-in del 2-2 dopo una rasoiata di Ferguson deviata da Montipò.
All’ultimo tuffo anche Zirkzee ha sul piede una ghiotta chance, ma il suo destro si stampa sul muro difensivo scaligero. E allora stavolta è finita per davvero: un Verona brutto, sporco e cattivo, fatta eccezione per la classe di Verdi (che magari ci spiegherà il motivo di un dente tanto avvelenato), si prende con merito un successo di capitale importanza nella corsa salvezza, contro un Bologna troppo brutto per essere vero, oltre che da Europa. Non si può sempre vincere, non si possono sempre fare punti, non si può sempre giocare bene, ma che peccato e che delusione fermarsi così. Sperando che sia solo una battuta d’arresto temporanea e per certi versi fisiologica, perché questa bella stagione merita un epilogo col sorriso.

HELLAS VERONA-BOLOGNA 2-1

HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Hien, Magnani (36′ st Coppola); Faraoni, Tameze, Abildgaard (30′ pt Duda), Depaoli; Lasagna (40′ pt Lazovic), Verdi (36′ st Sulemana); Gaich (1′ st Djuric).
A disp.: Berardi, Perilli, Cabal, Doig, M. Veloso, Braaf, Kallon, Ngonge.
All.: Zaffaroni

BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch, Soumaoro (14′ st Sansone), Lucumí, Kyriakopoulos; Schouten; Aebischer (1′ st Orsolini), Ferguson, Dominguez, Barrow (1′ st Moro); Zirkzee.
A disp.: Bardi, Ravaglia, Bonifazi, De Silvestri, Lykogiannis, Sosa, Medel, Pyyhtia.
All.: Motta

Arbitro: Mariani di Aprilia
Ammoniti: 25′ pt Posch (B), 31′ pt Barrow (B), 37′ pt Dominguez (B) 49′ Skorupski (B), 11′ st Faraoni (H), 27′ st Duda (H)
Espulsi:
Marcatori: 51′ pt rig., 17′ st Verdi (H), 49′ st Dominguez (B)
Recupero: 13′ pt, 7′ st

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)