Bologna, un’altra notte magica al Dall’Ara: Fabbian e Freuler stendono 2-0 il Verona, Motta e i suoi ragazzi sono di nuovo quarti
La 26^ giornata di Serie A si apre al Dall’Ara con una sfida tra due squadre in forma e lanciate in modo deciso verso i propri obiettivi, molto diversi: il Bologna per l’Europa, forse anche quella che conta di più, il Verona per una salvezza che fino a qualche settimana fa sembrava un miraggio. Davanti a 26 mila spettatori Motta ritrova Freuler in mediana e disegna un 4-1-4-1 con Lucumí ancora preferito a Calafiori per far coppia con Beukema in difesa, Fabbian e Ferguson incursori di centrocampo e la coppia Orsolini-Ndoye ai lati di Zirkzee. Sul versante opposto Baroni, reduce dal prezioso e prestigioso 2-2 casalingo contro la Juventus, prosegue nel solco del 4-2-3-1 e inserisce la trazione offensiva, con Noslin, Suslov e Folorunsho alle spalle della punta Swiderski. In tribuna, di fianco al presidente Saputo, il nuovo acquisto rossoblù Castro, arrivato ieri dall’Argentina.
Il primo episodio da segnalare capita al 3’ e non è un’azione pericolosa, bensì un infortunio alla caviglia rimediato dall’arbitro Abisso, costretto a fermarsi e sostituito dal quarto ufficiale Camplone. Dopo quasi dieci minuti di stop si riparte e al 18’ l’Hellas batte un colpo con una punizione di Duda bloccata da Skorupski. Al 20’ Freuler interviene sul pallone per arginare Duda ma Camplone fischia fallo e addirittura lo ammonisce, cosa che non fa al 23’ con lo stesso slovacco, che trattiene vistosamente Zirkzee. Si arriva al 27’, quando Ndoye si incarica della battuta di un corner: traiettoria ampia sul secondo palo, smanacciata rivedibile di Montipò, sfera rimessa in mezzo da Orsolini e zampata del sacco del solito Fabbian per l’1-0 (il VAR non rileva irregolarità di Beukema e Posch sul portiere ospite). A quel punto il BFC inizia a giocare con più serenità, malgrado il fastidiosissimo pressing scaligero, e al 36’ Orsolini non riesce ad indirizzare in porta col destro un invitante cross basso di Zirkzee. Durante il maxi recupero, poi, Duda rimedia il giallo schivato in precedenza falciando Ferguson, e infine Ndoye slalomeggia fra due avversari e chiama Montipò ad una difficile respinta di piede. Si va così al riposo coi padroni di casa avanti di misura.
I ragazzi di Motta si rendono ancora molto pericolosi ad inizio ripresa: all’8’ angolo di Orsolini, torre di Posch e incornata a lato di Beukema, e al 14’ botta di Ndoye murata dalla difesa. Nel frattempo Baroni aveva provato a cambiare qualcosa inserendo Tchatchoua e Mitrovic per Centonze e Swiderski, ma al 19’ è Skorupski che rischia di modificare da solo il punteggio: rinvio con le mani senza criterio sui piedi di Suslov e pallonetto del numero 31 a fil di palo. Passato lo spavento i felsinei si rituffano in attacco, segnando subito il 2-0: manovra che parte da Posch, transita per Zirkzee e Freuler e libera in area Fabbian, il cui suggerimento al centro viene trasformato in gol da un perfetto mancino proprio di Freuler. Prima rete in maglia rossoblù per lo svizzero e Dall’Ara che assapora un’altra notte di festa. Al 26’ Zirkzee va a caccia del tris e di una marcatura che manca dal 27 novembre, ma il suo tentativo dalla distanza non inquadra il bersaglio. Gli allenatori intanto procedono con ulteriori sostituzioni, e tra gli altri si rivede finalmente in campo Karlsson, la cui ultima presenza in campionato risaliva al 28 settembre.
Nell’ultimo spezzone di gara il Verona, apprezzabile in termini di organizzazione e atteggiamento, cerca di rientrare in gioco e per pochissimo non ci riesce, sempre con Henry: al 42’ inzuccata sbilenca su traiettoria da corner, sfruttando una brutta uscita alta di Skorupski, e al 45’ rapido contropiede gialloblù concluso da un piattone magari troppo morbido del francese ma su cui il portiere felsineo interviene da campione. È quella l’ultima emozione di un match non semplice che il Bologna, arrivato al quinto successo di fila, ha saputo mettere sui binari giusti con determinazione, intelligenza e personalità, come solo le grandi squadre sanno fare. Miglior rendimento casalingo della Serie A (11 vittorie su 14 match), undicesimo clean sheet, momentaneo quarto posto a quota 48 punti, uno stadio in delirio e una città che continua a sognare ad occhi aperti. La Curva Andrea Costa canta per Saputo e per Motta e chiama a sé il mister, che ringrazia di cuore e con umiltà indica i suoi giocatori come a dire: «Il merito è loro, loro meritano i vostri applausi». Difficile trovare altre parole: anche stasera è tutto, semplicemente, bellissimo.
BOLOGNA-HELLAS VERONA 2-0
BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch (30’ st De Silvestri), Beukema, Lucumí, Kristiansen; Freuler (37’ st El Azzouzi); Orsolini (30’ st Lykogiannis), Fabbian (37’ st Aebischer), Ferguson, Ndoye (37’ st Karlsson); Zirkzee.
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Calafiori, Corazza, Ilic, Moro, Saelemaekers, Urbanski, Odgaard.
All.: Motta
HELLAS VERONA (4-2-3-1): Montipò; Centonze (13’ st Tchatchoua), Magnani, Dawidowicz, Cabal; Duda (37’ st D. Silva), Serdar; Noslin (37’ st Henry), Suslov, Folorunsho (42’ st Lazovic); Swiderski (13’ st Mitrovic).
A disp.: Chiesa, Perilli, Belahyane, Coppola, Vinagre, Charlys, Bonazzoli, Tavsan.
All.: Baroni
Arbitro: Abisso di Palermo (poi Camplone di Pescara)
Ammoniti: 20’ pt Freuler (B), 51’ pt Duda (H), 24’ st Ferguson (B), 34’ st Cabal (H)
Espulsi: –
Marcatori: 27’ pt Fabbian (B), 20’ st Freuler (B)
Recupero: 8’ pt, 3’ st
Note: 26.033 spettatori (di cui 14.271 abbonati)
Simone Minghinelli
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Foto: Getty Images (via OneFootball)