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Grazie Bologna, è tutto meraviglioso: partita enorme e Atalanta piegata 1-0 da Castro, rossoblù in semifinale di Coppa Italia dopo 26 anni

Grazie Bologna, è tutto meraviglioso: partita enorme e Atalanta piegata 1-0 da Castro, rossoblù in semifinale di Coppa Italia dopo 26 anni

Ph. Marco Luzzani/Getty Images (via OneFootball)

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In un Gewiss Stadium tutto esaurito Atalanta e Bologna si giocano una ghiotta fetta della loro stagione 2024-2025, fin qui tra l’ottimo e l’esaltante: sono i quarti di Coppa Italia e non esistono seconde chance, è un dentro o fuori e chi passa trova la vincente di Juventus-Empoli, in una semifinale che i rossoblù non disputano dal 1999. Italiano, orfano di Orsolini e Dominguez e col nuovo acquisto Calabria pronto a dare una mano in corso d’opera, prosegue nel solco del 4-2-3-1 affiancando il rientrante Pobega a Freuler in mediana e confermando Dallinga come punta titolare, supportato sulla trequarti da Odgaard, Fabbian e Ndoye. Solo panchina, dunque, per i gioielli argentini Castro e Dominguez. Gasperini, privo di sei potenziali titolari, disegna invece un 3-4-1-2 con Toloi, Hien e Djimsiti in difesa, Pasalic a fare da collante fra centrocampo e attacco e un tandem offensivo formato da De Ketelaere e Retegui, capocannoniere del campionato a quota 16 gol.
La Dea prova fin da subito a prendere il controllo delle operazioni ma il pressing felsineo è come di consuetudine alto e costante, e crea non pochi fastidi alla squadra di casa. Al 7′ però De Ketelaere riesce a penetrare in area lanciandosi in velocità, ma sul più bello alza troppo la mira e favorisce la deviazione in corner di Skorupski. Tra il 20′ e il 21′ il BFC reagisce con una doppia conclusione di Ndoye e Odgaard fuori bersaglio, poi al 29′ calcia bene su assist a rimorchio di De Ketelaere ma Lykogiannis mura il suo tentativo. Ritmi alti e partita gradevoli, con continui capovolgimenti di fronte, a 40′ si fa male Odgaard (problema muscolare anche per lui, entra Dominguez) e a ridosso dell’intervallo sono due difensori a salire in cattedra: al 43′ fuga di Hien e rasoiata mancina di un soffio a lato, e al 44′ staffilata dalla distanza di Lucumí addomesticata da Rui Patricio. L’occasione più ghiotta capita però in pieno recupero sul destro di Pobega, che conclude a botta sicura su splendido suggerimento di Ndoye ma centra il corpo del colosso Hien. E così si va al riposo sullo 0-0, risultato giusto per quanto visto.
La ripresa inizia con una paratona di Skorupski su Bellanova, il più lesto a deviare la sfera su una bella imbeccata di Djimsiti, quindi all’11’ Pasalic spreca una sorta di rigore in movimento colpendo debolmente di punta. Al 16′ Ndoye, spesso imprendibile per i dirimpettai orobici, arriva ancora sul fondo e piazza nel mezzo un pallone che Pobega impatta bene trovando la punta delle dita di Rui Patricio (non ravvisate dall’arbitro) a negargli la rete. Gasperini inserisce via via altri cavalli di razza come Cuadrado, Maldini e Samardzic, Italiano risponde intanto col solo Moro al posto di Fabbian, e al 18′ Skorupski è bravo a smanacciare un velenoso tiro-cross proprio di Cuadrado. Al 27′ ennesima discesa, stavolta di Holm, traversone basso ribattuto e Moro, dopo aver controllato, spedisce alle stelle da posizione più che favorevole. Trascorrono due minuti e l’Atalanta ha la possibilità di segnare più nitida della sua serata, ma il solito stratosferico Skorupski sbarra la strada a Maldini, giunto a tu per tu con lui. E allora Italiano pensa che forse è il momento di approfittarne e andare a vincerla: dentro Castro e Casale, si passa al 3-4-3.
L’ultimo quarto d’ora si apre con una botta di Holm respinta in angolo da Rui Patricio, ma l’episodio che indirizza la gara arriva al 35′: punizione telecomandata di Lykogiannis da oltre venti metri sulla testa di Castro, che brucia l’intera difesa nerazzurra, portiere compreso, e insacca lo 0-1 che fa venire giù l’adiacente settore ospiti, popolato da 1.304 caldissimi tifosi rossoblù. L’impresa comincia a materializzarsi e da lì in avanti Freuler e compagni si compattano ulteriormente, sputando sangue su ogni singolo possesso e respingendo tutti gli assalti avversari, con Beukema e Lucumí nelle vesti di dominatori assoluti. Al 45′ Lykogiannis (pescato poi in fuorigioco) sfiora il raddoppio in contropiede su tacco di Ndoye, la Dea resta in vita e il recupero sembra eterno, ma finalmente al 50′ Marinelli pone fine alle ostilità e consegna il Bologna alle semifinali di Coppa Italia, ventisei anni dopo l’ultima volta. allora i felsinei eliminarono quella Juventus che adesso, Empoli permettendo, potrebbe essere la rivale da battere nel penultimo atto del torneo. Giganteschi, eroici, stratosferici, spaziali, scegliete voi l’aggettivo più adatto per questo gruppo, o trovatene di nuovi, oppure inventateli direttamente. Il sottoscritto, sia da giornalista che da tifoso, non riesce a scrivere altro che una cosa, in maiuscolo: GRAZIE.

ATALANTA-BOLOGNA 0-1

ATALANTA (3-4-2-1): R. Patricio; Toloi (27′ st Posch), Hien, Djimsiti; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta (14′ st Cuadrado); Pasalic (14′ st Samardzic); De Ketelaere (22′ st Brescianini), Retegui (14′ st Maldini).
A disp.: Dajkar, Rossi, Del Lungo, Obric, Ruggeri, Palestra, Sulemana.
All.: Gasperini

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Holm, Beukema, Lucumí, Lykogiannis; Freuler, Pobega (33′ st Casale); Odgaard (40′ pt Dominguez), Fabbian (21′ st Moro), Ndoye; Dallinga (33′ st Castro).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Calabria, De Silvestri, Erlic, Miranda, Aebischer, El Azzouzi, Cambiaghi.
All.: Italiano

Arbitro: Marinelli di Tivoli
Ammoniti: 22′ st Holm (B), 47′ st De Roon (A)
Espulsi:
Marcatori: 35′ st Castro (B)
Recupero: 2′ pt, 5′ st

Simone Minghinelli

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Foto: Marco Luzzani/Getty Images (via OneFootball)