Il Bologna di Mihajlovic per infilare la terza vittoria di fila e crescere ancora, andandosi subito a riprendere la parte sinistra della classifica; la nuova Fiorentina di Iachini per invertire il recente trend negativo, rialzare la testa e iniziare un campionato diverso: al Dall’Ara, nel giorno dell’Epifania, va in scena il derby dell’Appennino numero 153 nella storia, una sfida per cuori forti. Sinisa perde Dzemaili per influenza ma riabbraccia Danilo al centro della difesa, confermando Denswil come terzino sinistro nel consueto 4-2-3-1 sorretto in avanti dall’eterno Palacio. Sul versante opposto l’ex bandiera viola, privo della classe di Ribery, opta per un 3-5-2 con il fischiatissimo ex Pulgar in cabina di regia, Lirola e Dalbert larghi sulle fasce e la coppia di giovani talenti Chiesa-Vlahovic in attacco.
Il copione del match è chiaro fin dalle prime battute: pallino del gioco in mano ai padroni di casa, con gli ospiti ordinati, aggressivi nel pressing e pronti a far male in contropiede. Al 12’ Palacio, ben imbeccato da Orsolini, trafigge Dragowski in diagonale, ma l’arbitro Valeri annulla per offside, quindi al 14’ i toscani rispondono con un velenoso destro di Chiesa dal limite che chiama Skorupski alla smanacciata in corner. I rossoblù strappano più volte applausi al proprio pubblico per la qualità e la precisione negli scambi, arrivando spesso vicini alla porta avversaria, ma non trovano mai il varco giusto per concludere. La Fiorentina invece sì, al 27’, quando il redivivo Benassi si avventa su una respinta aerea della difesa e al volo da venti metri pesca un angolo incredibile, baciando il palo e infilando la sfera nel sacco: 0-1.
La reazione felsinea, non veemente ma comunque tangibile, arriva a stretto giro di posta, al 32’ con un’insidiosa traiettoria di Orsolini da calcio d’angolo che per poco non trova una deviazione vincente, e al 34’ con una spaccata di Tomiyasu su lancio dello stesso ‘Orso’ che termina tra le braccia di Dragowski, poi al 42’ è Pezzella a far tremare nuovamente lo stadio sfiorando la traversa di testa. Nel complesso sono Poli e compagni a farsi preferire, ma nel calcio conta gonfiare la rete, e così all’intervallo è la Viola a sorridere.
La seconda frazione inizia con due conclusioni da posizione defilata di Sansone e Lirola, neutralizzate rispettivamente dai due polacchi Dragowki e Skorupski, quindi una lunga fase di sostanziale equilibrio si chiude al 21’ con una fuga dello stesso Sansone che però calcia addosso al portiere. Stessa sorte capita dall’altra parte a Chiesa, che al 25’ si invola verso la porta sfruttando un errore di Bani ma trova sulla sua strada i guantoni di un ottimo Skorupski. Alla mezzora Pezzella rischia invece di farsi male da solo, deviando verso Dragowski un traversone teso di Palacio, poi al 32’ il neo entrato Santander (fuori Poli, Soriano abbassato in mediana) non va lontano dall’incrocio dei pali con una sassata dalla lunga distanza.
Nell’ultimo quarto d’ora Mihajlovic si gioca il tutto per tutto inserendo anche Skov Olsen e Svanberg per Denswil e Medel, disegnando una sorta di 3-5-2, ma al 33’ è il ‘nemico’ Pulgar a spaventare il Dall’Ara con una traiettoria da fermo delle sue che sibila a lato di nulla. Un giro di lancette più tardi Soriano impegna Dragowski dai sedici metri, mentre al 42’ il portiere dei toscani è bravo e fortunato nel respingere un piazzato di Orsolini leggermente sporcato da Bani. Per i rossoblù sembra davvero una di quella giornate maledette in cui niente o quasi fila per il verso giusto, e Iachini pregusta un successo nel derby che vorrebbe dire rilancio, fiducia ed entusiasmo, però… Però nel penultimo dei cinque minuti di recupero Santander si conquista un’interessante punizione sulla destra, non troppo distante dalla linea di fondo. Sul punto di battuta si presenta Orsolini, che sfida la geometria e scarica una cannonata mancina appena sotto la traversa, piegando le mani a Dragowski per il definitivo 1-1.
Il Dall’Ara viene letteralmente giù, la giornata maledetta si trasforma in una festa e nella calza della Befana questo Bologna pressoché immortale trova un insperato e dolcissimo cioccolatino. Per un attimo le sbavature, il possesso palla sterile e la scarsa pericolosità offensiva passano in secondo piano (ma non c’è dubbio che già da domani Mihajlovic ripartirà da ciò che non ha funzionato per far sì che la sua squadra possa migliorare ancora), il terzo risultato utile consecutivo e un’altra enorme gioia allo scadere, sempre in un derby dopo quella regalata da Dzemaili contro il Parma, possono bastare per vivere un’Epifania serena e col sorriso stampato in volto.
BOLOGNA-FIORENTINA 1-1
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Bani, Danilo, Denswil (31’ st Skov Olsen); Medel (33’ st Svanberg), Poli (13’ st Santander); Orsolini, Soriano, Sansone; Palacio.
A disp.: Da Costa, Sarr, Corbo, Mbaye, Paz, Schouten, Stanzani, Juwara.
All.: Mihajlovic
FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella Ge., Caceres; Lirola, Benassi, Pulgar, Castrovilli (45’ st Ceccherini), Dalbert (37’ st Venuti); Chiesa, Vlahovic (22’ st Boateng).
A disp.: Terracciano, Ranieri, Rasmussen, Badelj, Cristoforo, Eysseric, Ghezzal, Pedro, Sottil.
All.: Iachini
Arbitro: Valeri di Roma
Ammoniti: 38’ pt Milenkovic (F), 40’ pt Medel (B), 46’ pt Lirola (F), 9’ st Caceres (F), 24’ st Pulgar (B), 33’ st Bani (B)
Espulsi: –
Marcatori: 27’ pt Benassi (F), 49’ st Orsolini (B)
Recupero: 1’ pt, 5’ st
Note: 22.653 spettatori (di cui 15.375 abbonati)
Simone Minghinelli
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