La lotta per un posto in Europa è ancora lunga e serrata, e dopo le vittorie di Lazio e Fiorentina il Bologna non può permettersi passi falsi nel pur insidioso impegno casalingo contro il Lecce, in cerca di punti per avvicinarsi sempre più alla salvezza. Tre sfide nel giro di una settimana per i ragazzi di Motta (oggi in completo elegante, dismettendo per la prima volta la tuta), che rispetto a sabato scorso cambia qualcosa dalla mediana in su disegnando un 4-1-4-1: Freuler davanti alla difesa, Fabbian e Ferguson mezzali, Saelemaekers e Orsolini di nuovo titolari sulle fasce e l’intoccabile Zirkzee di punta. D’Aversa, orfano dello squalificato Gendrey, prosegue nel solco del 4-3-3 lanciando dall’inizio Venuti come terzino destro e affidando le chiavi del centrocampo a Ramadani, con Almqvist, Krstovic e Banda a formare il tridente offensivo.
I rossoblù partono fortissimo e al 4’ una staffilata dal limite di Saelemaekers chiama Falcone ad un intervento non semplice. Sul corner che ne consegue Orsolini pesca Zirkzee tutto solo sul secondo palo, l’olandese scalda di nuovo i guantoni a Falcone e Beukema è il più lesto di tutti ad avventarsi sul pallone mettendolo nel sacco: 1-0. Il monologo felsineo prosegue quasi sul velluto, strappando spesso gli applausi di un Dall’Ara da quasi 24 mila spettatori, coi tentativi di Zirkzee al 12’ e Saelemaekers al 14’ e 16’ che brillano per inventiva ma non per precisione. Il primo squillo giallorosso arriva al 19’ e non è banale, perché Gallo pesca in area Kaba e Skorupski deve superarsi per neutralizzare il colpo di testa del franco-guineano.
Di lì a poco ci prova anche Krstovic dalla distanza ma Skorupski fa buona guardia, quindi al 22’ lo stesso polacco e Freuler rischiano di combinare un patatrac identico a quello di una settimana fa ma per loro fortuna Krstovic calcia sul fondo. Passato lo spavento i ragazzi di Thiago riprendono a macinare gioco, e se al 25’ la mira di Saelemaekers su assist a rimorchio di Freuler non è granché, al 27’ Orsolini inchioda di prepotenza il 2-0 saltando secco Gallo e facendo passare la sfera col destro tra le gambe di Falcone. Al 34’ un altro errore di Skorupski, stavolta insieme a Calafiori, costa al difensore un giallo e regala al Lecce un’invitante punizione sprecata da Oudin, poi al 38’ i salentini perdono un pezzo importante perché si fa male Banda: entra l’ex di turno Sansone, accolto con affetto dal pubblico. La frazione si chiude con un mancino di Calafiori a lato di nulla sugli sviluppi di un angolo e con un doppio vantaggio del BFC che fotografa bene l’andamento della gara.
La ripresa comincia con altri due cambi tra gli ospiti, Dorgu e Blin per Gallo e Kaba, che però non sortiscono alcun effetto. Anzi, al 4’ un’azione sontuosa dei rossoblù condotta da Calafiori e coronata da un velo di Fabbian libera al tiro Orsolini, che col suo sinistro chirurgico infila la palla all’incrocio per il 3-0. Dall’Ara in tripudio e partita in ghiaccio, e da lì in avanti è accademia o quasi, con Zirkzee che tenta invano di ritrovare il gol fra le mura amiche (l’ultimo il 27 novembre) e gli uomini di D’Aversa che non vanno oltre ad una docile incornata di Baschirotto al 12’. Motta ne approfitta allora per dare un po’ di riposo ad alcuni big, togliendo dal campo al 16’ Posch, Orsolini e lo stesso Zirkzee e dando minuti a De Silvestri, Ndoye (al rientro) e Odgaard (all’esordio). Lo svizzero si ripresenta con una sgasata delle sue chiusa da una botta a fil di traversa al 24’, mentre sul versante opposto Oudin strozza troppo la conclusione su cross di Venuti al 31’.
L’unica nota negativa del pomeriggio compare sul tabellino al 34’, quando Calafiori alza bandiera bianca per una botta alla coscia destra rimediata in precedenza: cambi finiti, visti gli ingressi anche di El Azzouzi e Moro, e padroni di casa in dieci. L’inferiorità numerica non crea comunque grossi grattacapi ai felsinei, che all’82’ calano addirittura il poker: Baschirotto perde un pallone sanguinoso attorno al cerchio di centrocampo, Odgaard ne approfitta per involarsi e una volta davanti a Falcone non sbaglia, proseguendo la sua corsa fin sotto la Curva Andrea Costa. Il clima di festa deborda in un tripudio che culmina dopo il fischio finale, col giro di campo della squadra sulle note di Cesare Cremonini e Lucio Dalla, come consuetudine nelle giornate felici. E non si può che essere felici, o meglio entusiasti, di questo Bologna, che grazie alla nona vittoria casalinga (la decima in totale, mantenendo 9 volte la porta inviolata) è momentaneamente quarto in classifica insieme all’Atalanta: signore e signori, che meraviglia!
BOLOGNA-LECCE 4-0
BOLOGNA (4-1-4-1): Skorupski; Posch (16’ st De Silvestri), Beukema, Calafiori, Kristiansen; Freuler (22’ st El Azzouzi); Orsolini (16’ st Ndoye), Fabbian, Ferguson (32’ st Moro), Saelemaekers; Zirkzee (16’ st Odgaard).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Corazza, Ilic, Lykogiannis, Lucumí, Urbanski, Karlsson.
All.: Motta
LECCE (4-3-3): Falcone; Venuti, Baschirotto, Pongracic, Gallo (1’ st Dorgu); Kaba (1’ st Blin), Ramadani, Oudin (32’ st Rafia); Almqvist, Krstovic (6’ st Piccoli), Banda (38’ pt Sansone).
A disp.: Brancolini, Samooja, Touba, Berisha, Gonzalez, Pierotti.
All.: D’Aversa
Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Ammoniti: 34’ pt Calafiori (B), 41’ pt Almqvist (L), 12’ st D’Aversa (L) dalla panchina, 30’ st Oudin (L)
Espulsi: –
Marcatori: 5’ pt Beukema (B), 27’ pt, 4’ st Orsolini (B), 37’ st Odgaard (B)
Recupero: 1’ pt, 3’ st
Note: 24.658 spettatori (di cui 14.271 abbonati)
Simone Minghinelli
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Foto: Getty Images (via OneFootball)