Il Bologna domina, il Torino vince: i rossoblù sprecano troppo, ai granata basta un guizzo di Berenguer
La parte sinistra della classifica, forse l’Europa, sicuramente una stagione da mine vaganti, per dare fastidio a tutto e a tutti. Un pacco per volta, senza guardare troppo in là, Torino e Bologna viaggiano verso i loro obiettivi stagionali, e in un freddo ma soleggiato pomeriggio piemontese si sfidano per staccarsi a vicenda e avvicinarsi alle posizioni che fanno sognare. Mazzarri, privo di Ansaldi, Baselli, Iago Falque, Lyanco, Rincon e Zaza, prosegue comunque nel solco dell’ormai collaudato 3-4-2-1, con Berenguer e Verdi (uno dei tanti ex di giornata) sulla trequarti alle spalle di capitan Belotti. Dall’altra parte Mihajlovic, senza Denswil, Dijks, Krejci e Medel, dirotta Mbaye sulla corsia mancina in difesa e affianca Schouten a Poli in mediana, confermando in avanti i ‘quattro tenori’ Orsolini, Soriano, Sansone e Palacio.
Davanti al patron Saputo, presente in tribuna all’Olimpico, i rossoblù partono molto bene, e all’8’ Schouten chiama Sirigu alla deviazione in corner con una bella conclusione a giro dal limite. I padroni di casa stentano un po’, ma al primo vero affondo passano: percussione di Verdi sull’out di destra e palla per Belotti, che si insinua in area e appoggia sul sinistro di Berenguer un cioccolatino che lo spagnolo scarta alla perfezione, spiazzando Skorupski. La reazione felsinea arriva immediata, e al 14’ Orsolini scalda ancora i guantoni di Sirigu con una botta da posizione defilata dopo aver messo a sedere Djidji, quindi al 16’ Belotti risponde con una velenosa girata sporcata sul fondo da Danilo.
Al 18’ ancora Orsolini, il più pericoloso dei suoi, si invola verso la porta avversaria ma proprio sul più bello calcia addosso al corpo dell’onnipresente Nkoulou, poi il Toro si scuote e inizia una fase di sostanziale equilibrio, con il gioco spesso interrotto dai fischi dell’arbitro Piccinini. Si arriva così al 39’, quando Verdi raggiunge di gran carriera la zona dei sedici metri e scarica un pregevole sinistro a rientrare che coglie il palo esterno a Skorupski battuto. A ridosso dell’intervallo, infine, c’è spazio per un’altra scorribanda di Orsolini, ma ancora una volta Nkoulou è impeccabile nella chiusura a protezione di Sirigu.
La ripresa comincia con gli ospiti all’arrembaggio in cerca del pareggio, copione che perdurerà fino all’ultimo secondo di gara, e al 3’ un cross teso di Soriano trova libero Poli, la cui volée si perde a lato di poco. Al 7’ una staffilata di Sansone diretta nello specchio viene rimpallata dalla retroguardia granata, mentre all’8’ Palacio inzucca d’astuzia un angolo di Sansone anticipando tutti ma coglie un clamoroso palo. Clamoroso, sì, ma mai quanto l’occasione fallita dallo stesso ‘Trenza’ al 12’, a porta pressoché sguarnita su assist di Sansone dopo un perentorio recupero di Schouten. Pazzesco.
Il Torino, sulle gambe anche per via dell’impegno infrasettimanale in Coppa Italia, si limita soltanto a difendere, ma la mira rossoblù difetta e così il vantaggio di Berenguer regge. Mihajlovic, che perde anche Bani per un problema al ginocchio, prova a cambiare qualcosa inserendo Skov Olsen, Santander e infine Dominguez. Il danese si segnala per un paio di interessanti traversoni, l’argentino invece brilla per lucidità e visione, e al 42’ mette Palacio davanti a Sirigu, ma quello del numero 24 è un pomeriggio da dimenticare e il suo tiro troppo centrale termina addosso al portiere. Nel finale la squadra di Mazzarri, sorretta da un infaticabile Belotti, riesce a portare la sfera lontano dalla propria area, e così la beffa si materializza.
Domina il Bologna, vince il Toro, perché sarà retorico e stucchevole ripeterlo ma nel calcio conta gonfiare la rete. Come e più di sei giorni fa contro la Fiorentina, i felsinei si fanno apprezzare per vivacità, organizzazione, qualità della manovra e proposta offensiva, ma non riescono a concretizzare l’enorme mole di gioco prodotta, pagando sfortuna ed errori ai limite dell’inverosimile (a maggior ragione a commetterli è un fuoriclasse come Palacio). Il girone d’andata di Poli e compagni si chiude così a 23 punti e con parecchio amaro in bocca, sensazione che rappresenta benissimo questi primi cinque mesi di campionato, tra gli elogi per aver affrontato a testa alta una situazione sportivamente e umanamente drammatica e i rimpianti per un piazzamento in classifica che non rispecchia affatto quanto ammirato sul rettangolo verde.
TORINO-BOLOGNA 1-0
TORINO (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Djidji; De Silvestri, Meité, Lukic, Aina; Verdi (16’ st Laxalt), Berenguer (35’ st Edera); Belotti.
A disp.: Rosati, Ujkani, Bonifazi, Bremer, Millico.
All.: Mazzarri
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Bani (26’ st Skov Olsen), Danilo, Mbaye; Poli (35’ st Dominguez), Schouten; Orsolini (31’ st Santander), Soriano, Sansone; Palacio.
A disp.: Da Costa, Sarr, Corbo, Paz, Dzemaili, Svanberg.
All.: Mihajlovic
Arbitro: Piccinini di Forlì
Ammoniti: 4’ pt De Silvestri (T), 15’ pt Bani (B), 20’ pt Lukic (T), 14’ st Sirigu (T), 37’ st Santander (B), 37’ st Nkoulou (T), 42’ st Laxalt (T), 49’ st Sansone (B)
Espulsi: –
Marcatori: 11’ pt Berenguer (T)
Recupero: 2’ pt, 4’ st
Simone Minghinelli
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