Il Bologna per rialzare subito la testa dopo il beffardo k.o. rimediato a Torino e rientrare nella parte sinistra della classifica, il Verona per infilare la terza vittoria di fila e continuare a sognare: al Dall’Ara va in scena una sfida potenzialmente scoppiettante tra due delle squadre più divertenti di questa Serie A. Mihajlovic, al suo posto in panchina vista la clemenza del meteo, prosegue nel solco del 4-2-3-1 ma cambia parecchio dalla metà campo in su, affidandosi alla giovane coppia Dominguez-Schouten davanti alla difesa (obbligata, viste le assenze di Denswil, Dijks e Krejci) e a Santander come unica punta al posto di Palacio. Sul versante opposto Juric, con quasi tutta la rosa a disposizione, opta per un 3-4-2-1 guidato in attacco da Di Carmine, con i ragazzini terribili Pessina e Zaccagni alle sue spalle.
I rossoblù, con Mbaye nell’inedito ruolo di capitano, partono forte, e al 3’ serve un tempestivo intervento di Silvestri in uscita bassa per arginare un’incursione di Sansone, che al 7’ non inquadra lo specchio con un tiro a girare dal limite. Al 20’, poi, Orsolini guadagna un corner e lo calcia teso in area piccola: Kumbulla colpisce di testa verso la propria porta, Silvestri evita l’autorete ma non può nulla sul successivo tap-in di Bani, al terzo centro in campionato. Dopo il vantaggio, i padroni di casa sfiorano anche il raddoppio con una velenosa rasoiata di Soriano, quindi gestiscono la situazione senza particolari affanni (proponendo in vari frangenti una sorta di 4-1-4-1, con Dominguez sulla stessa linea di Soriano), mentre Juric è costretto a sostituire l’acciaccato Kumbulla con Dawidowicz.
Il primo sussulto di marca scaligera arriva solo al 36’, quando Skorupski tentenna nell’intervento su un cross di Lazovic ma è bravissimo ad opporsi sulla susseguente incornata ravvicinata di Rrahmani. I ritmi, già sostenuti, di colpo si alzano ancora, e al 39’ solo un intervento alla disperata di Gunter nega a Sansone la gioia del gol dopo un fenomenale slalom chiuso da un destro destinato nel sacco. Passa un minuto e Soriano scalda i guantoni a Silvestri con una sassata dalla distanza, poi in pieno recupero la retroguardia felsinea si perde completamente Pessina a due passi da Skorupski, ma l’inzuccata del numero 32 su assist del solito Lazovic è debole e imprecisa. Si va così al riposo sul punteggio di 1-0.
La seconda frazione si apre con un episodio da moviola: Dawidowicz ferma Santander in area apparentemente col braccio, intervento sanzionato con rigore e cartellino rosso, ma dopo una on field review che mostra un tocco di petto l’arbitro Ayroldi cancella la sua decisione. Al 12’ ci prova allora Di Carmine a far male ai rossoblù, ma Danilo è superbo nel salvataggio volante in spaccata, quindi al 13’ Sansone spedisce sul corpo di Gunter una ghiotta chance per sigillare il risultato. Al 18’ Mihajlovic è costretto a sostituire Sansone, frenato da un fastidio muscolare, e lancia il nuovo acquisto Barrow, ma al 22’ la gara cambia: Bani, già ammonito, interviene in modo scomposto e inutile su Zaccagni (che a sua volta va duro nel contrasto) a centrocampo e rimedia il secondo giallo, dando il via ad un vero e proprio assedio veronese.
Il protagonista assoluto del pomeriggio diventa allora Skorupski, strepitoso nelle respinta d’istinto su una spaccata del neo entrato Borini al 28’, prodigioso nel colpo di reni su un’incornata di Di Carmine al 29’, e prontissimo su una staffilata dell’indemoniato ragazzo di Bentivoglio al 32’, ma impotente sulla testata perentoria dello stesso Borini al 37’, imbeccato dall’ennesimo cross al bacio di Lazovic (male, nella circostanza, sia Poli e Tomiyasu in pressione che Mbaye in marcatura). I felsinei, disposti secondo un 4-4-1 con Poli e Soriano in mediana e Paz al fianco di Danilo in difesa, hanno ormai il fiatone, non riescono praticamente mai a mettere la testa fuori dal guscio e nel finale ‘soffiano’ e pregano sulle conclusioni di Di Carmine al 46’ e Borini al 49’, entrambe fuori di pochi centimetri.
Il triplice fischio conclusivo di Ayroldi, subissato a sua volta dai fischi del pubblico di casa, arriva come manna dal cielo, nonostante un pareggio che sposta poco in classifica e soddisfa ancora meno, visto come si era svolta la prima ora di gioco. Come si dice in questi casi, però, se certe partite non puoi più vincerle è importante quantomeno non perderle, cosa che il Bologna ‒ pur soffrendo tantissimo ‒ è riuscito a fare. Stavolta il bicchiere è mezzo vuoto ma forse, ripensando ai brividi dell’ultima mezzora, va bene così.
BOLOGNA-HELLAS VERONA 1-1
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Bani, Danilo, Mbaye; Dominguez (24’ st Paz), Schouten (24’ Poli); Orsolini, Soriano, Sansone (18’ st Barrow); Santander.
A disp.: Da Costa, Sarr, Corbo, Dzemaili, Svanberg, Palacio, Skov Olsen.
All.: Mihajlovic
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Rrahmani, Gunter, Kumbulla (26’ pt Dawidowicz); Faraoni, Amrabat, M. Veloso (17’ st Borini), Lazovic; Pessina, Zaccagni; Di Carmine (46’ st Pazzini).
A disp.: Berardi, Radunovic, Adjapong, Bocchetti, Empereur, Badu, Jocic, Verre, Stepinski.
All.: Juric
Arbitro: Ayroldi di Molfetta
Ammoniti: 14’ pt Amrabat (V), 25’ pt Zaccagni (V), 27’ pt Sansone (B), 35’ pt Bani (B), 10’ st Schouten (B), 29’ st Mbaye (B), 45’ st Poli (B)
Espulsi: 21’ st Bani (B) per doppia ammonizione
Marcatori: 20’ pt Bani (B), 37’ st Borini (V)
Recupero: 2’ pt, 6’ st
Note: 20.697 spettatori (di cui 15.375 abbonati)
Simone Minghinelli
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