Terminato il proprio percorso in Champions League con un pareggio nella tana dello Sporting Lisbona, il Bologna si rituffa sul campionato per provare a tornare subito in Europa. Di fronte, in un Dall’Ara da 26 mila, c’è però un avversario particolarmente scomodo, il Como che lotta per salvarsi ma pratica un calcio gradevole e nel mentre continua a rinforzarsi sul mercato grazie alla sua facoltosa proprietà indonesiana. Italiano, privo degli infortunati Ferguson e Orsolini, dell’affaticato Pobega e del partente Posch, opera qualche cambio rispetto al match dell’Alvalade e schiera fra i titolari De Silvestri e Lykogiannis sulle corsie difensive, Odgaard sulla trequarti, Dominguez ala sinistra e Dallinga di punta a completare il consueto 4-2-3-1. Fabregas, con svariate defezioni nel reparto arretrato, opta per un 4-1-4-1 col nuovo arrivato Alex Valle basso sull’out mancino, Perrone a fare da frangiflutti in mediana e un quartetto formato da Diao, Caqueret, Nico Paz e Fadera alle spalle del centravanti Cutrone.
Il primo squillo è di marca rossoblù con una punizione di Lykogiannis smanacciata da Butez al 2′, poi all’11’ Cutrone ci prova di testa su imbeccata di Valle ma la mira è sbilenca. Di testa impatta la sfera anche Lucumí al 14′ su calcio d’angolo del solito ‘Lyko’, ma l’incrocio dei pali gli nega la gioia del gol. L’incornata buona è la terza e arriva al 25′: rapido scambio fra Moro e Lykogiannis dopo una punizione battuta dal greco, cross al bacio di quest’ultimo e intervento aereo di De Silvestri che fa secco Butez e dedica la rete alla moglie Carlotta (presente in tribuna), con cui presto avrà un figlio. Gli ospiti non si perdono comunque d’animo e al 31′ mettono i brividi a Skorupski tramite una mischia in area piccola che la retroguardia è brava a sedare, quindi al 35′ una volée di Odgaard dal limite si perde alta. Passano pochi instanti e un altro legno ferma il BFC: suggerimento dalla destra di Ndoye, potente tiro a incrociare di Dallinga e traversa piena. Nel frattempo Fadera, ammonito dall’arbitro Massimi per un fallo precedente, perde la ragione e si lancia in una protesta offensiva, venendo direttamente espulso. I felsinei provano allora ad approfittarne, ma al 48′ né Ndoye né Dallinga riescono a deviare nel sacco l’ennesimo splendido cross di Lykogiannis: all’intervallo il punteggio recita 1-0.
In avvio di ripresa Italiano sostituisce proprio il laterale ellenico, che aveva ricevuto un cartellino giallo, con Miranda, mentre Fabregas richiama Caqueret e getta nella mischia Da Cunha. Il Como, malgrado l’inferiorità numerica, gioca senza paura, e al 6′ una sassata di Diao a fil di palo fa tremare Skorupski e tutto lo stadio. Intanto Italiano, non soddisfatto della prova di un impreciso e già ammonito Ndoye, cambia pure lui: ecco Fabbian. Le mosse del tecnico rossoblù pagano dividendi enormi, perché al 21′ Miranda scodella un gran pallone nel mezzo e Fabbian di piatto lo trasforma nel 2-0. Alla faccia delle voci di mercato. C’è però ancora partita, visto che gli ospiti non mollano e vanno a caccia del gol che riaprirebbe la contesa: al 25′ Paz imbecca benissimo Diao ma il talentuoso esterno classe 2005 si incarta, poi interviene il neo entrato Ikoné (appena prelevato dalla Fiorentina) ma il suo sinistro a giro non inquadra lo specchio. Lo inquadra invece Beukema di testa al 27′ su corner di Moro, ma Butez fa buona guardia, così come al 33′ su un tentativo ravvicinato di Freuler. Sul campo ora ci sono anche Castro e i redivivi Cambiaghi ed El Azzouzi (applauditissimi) da un lato, Strefezza, Iovine e Jack dall’altro, i minuti passano e l’unico rischio i padroni di casa lo corrono su un lancio proprio di Strefezza che Moro inzucca involontariamente sulla traversa.
Nel recupero c’è lavoro pure per Skorupski, fin lì pressoché inoperoso: quasi allo scadere Freuler commette fallo al limite dell’area su Ikoné e Paz, disegnando una velenosa traiettoria sulla punizione conseguente, costringe il polacco ad una super parata. È quella l’ultima emozione di una gara piacevole e combattuta in cui il Bologna ha tirato fuori la qualità, la lucidità, la compattezza e soprattutto la maturità necessaria per fare bottino pieno, mandando al tappeto una squadra validissima e mai doma che molto probabilmente chiuderà il suo percorso ben più in alto dell’attuale quindicesimo posto. Non era facile, visto in particolare il tempo ridotto per preparare il match dopo il rientro da Lisbona, ma capitan De Silvestri e compagni hanno eseguito il compito nel modo migliore, salendo momentaneamente in quinta posizione insieme alla Juventus (37 punti). Al Dall’Ara, come di consueto nelle serate liete, si festeggia tra musica e luci, guardando già alla prossima affascinante e importantissima sfida, martedì a Bergamo nei quarti di Coppa Italia.
BOLOGNA-COMO 2-0
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Beukema, Lucumí, Lykogiannis (1′ st Miranda); Freuler, Moro (38′ st El Azzouzi); Ndoye (7′ st Fabbian), Odgaard, Dominguez (38′ st Cambiaghi); Dallinga (19′ st Castro).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Casale, Erlic, Holm, Aebischer, Iling-Junior.
All.: Italiano
COMO (4-1-4-1): Butez; Engelhardt, Goldaniga, Dossena, A. Valle (40′ st Iovine); Perrone (32′ st Strefezza); Diao (40′ st Jack), Caqueret (1′ st Da Cunha), N. Paz, Fadera; Cutrone (18′ st Ikoné).
A disp.: Audero, Reina, Lesjak, Braunoder, Kone, Belotti.
All.: Fabregas
Arbitro: Massimi di Termoli
Ammoniti: 9′ pt Perrone (C), 28′ pt Lykogiannis (B), 45′ pt Caqueret (C), 2′ st Ndoye (B), 20′ st Diao (C), 46′ st Freuler (B)
Espulsi: 38′ pt Fadera (C)
Marcatori: 25′ pt De Silvestri (B), 21′ st Fabbian (B)
Recupero: 3′ pt, 3′ st
Note: 26.492 spettatori
Simone Minghinelli
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)