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Il Bologna si conferma grande, batte il Milan in casa dopo 23 anni e sale al 6° posto: 2-1, Castro e Ndoye fanno godere il Dall’Ara

Il Bologna si conferma grande, batte il Milan in casa dopo 23 anni e sale al 6° posto: 2-1, Castro e Ndoye fanno godere il Dall'Ara

Ph. Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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Forse è sbagliato considerarlo uno spareggio per l’Europa, dato che all’orizzonte ci sono altri 12 turni di campionato e che dal quarto al nono sono raccolte in 9 punti ben 6 squadre, ma di sicuro Bologna e Milan si giocano tanto, in questo intrigante recupero della 9^ giornata di Serie A. Italiano recupera in extremis Odgaard solo per la panchina e torna al 4-2-3-1 cambiando un po’ la formazione titolare rispetto a Parma: Skorupski tra i pali, De Silvestri terzino destro e Casale al fianco di Beukema al centro della difesa, Ferguson vicino a Freuler in mediana, Dominguez ala sinistra e Fabbian sottopunta dietro a Castro. Sul versante opposto Conceição, ancora orfano di Walker, si schiera in maniera speculare con Fofana e Reijnders a schermare la retroguardia e favorire le avanzate dei quattro giocatori offensivi: Musah, Joao Felix e Rafael Leao sulla trequarti e Gimenez di punta.
Il match inizia in modo frizzante e pronti via i felsinei rischiano grosso su un lancio per Musah letto male dalla retroguardia, che si getta al suo inseguimento lasciando libero Gimenez: il messicano, servito sulla corsa, spara alto col mancino. Dall’altra parte, invece, Dominguez si insinua in area e scarica un cross basso che viene deviato a fil di palo da Thiaw. Attorno al quarto d’ora ancora Musah recupera palla commettendo forse fallo su Miranda, ma Mariani fa giocare (come in tante altre occasioni, da ambo i lati) e lo statunitense impegna Skorupski con una gran botta, poi al 25′ Ferguson innesca la velocità di Ndoye ma sul più bello lo svizzero viene sbilanciato da Pavlovic e calcia sul fondo. I ritmi non accennano ad abbassarsi e al 33′ ci prova Dominguez con una rasoiata debole, quindi al 38′ lo stesso argentino salta secco Jimenez ma una volta arrivato nei pressi di Maignan gli tira addosso: la sfera arriva sul lato opposto e Beukema la fa filtrare per Fabbian, il cui traversone è troppo alto per la testa di Castro. Sono sicuramente i padroni di casa a farsi preferire, e infatti al 43′ segnano gli ospiti: rinvio lungo di Maignan, torre di Gimenez ad anticipare Casale, inserimento fulmineo di Leao a bruciare De Silvestri e dribbling su Skorupski con appoggio nella porta sguarnita. Esulta il settore ospiti, resta impietrito il popolo rossoblù: si torna negli spogliatoi sullo 0-1.
Per poter gioire, però, lo stadio non deve attendere molto, perché al 3′ della ripresa il BFC segna e pareggia: punizione di Ferguson dalla destra, sponda di Fabbian e tap-in da rapace di Castro. Intanto il VAR si accorge che Fabbian ha colpito di braccio, ma il tocco (involontario) viene ritenuto non punibile poiché non si tratta del calciatore che ha realizzato la rete. Il Diavolo, ferito, non ci sta, e dopo aver inserito Pulisic per uno spento Felix va vicino al raddoppio con Musah, che entra in area, ubriaca di finte due avversari e col sinistro chiama Skorupski ad una parata non facile. Al 22′ Miranda si mette in proprio e sfiora la traversa con una staffilata dalla distanza, poi fra il 27′ e il 34′ Italiano effettua le mosse che spaccano la partita gettando nella mischia Odgaard e Cambiaghi (oltre a Pobega e Dallinga). Conceição risponde inserendo Jovic in luogo di Gimenez ma il serbo non va oltre ad un’incornata fiacca su cross di Musah, mentre i felsinei continuano a spingere forte e al 35′ si disperano per un clamoroso palo scheggiato di testa da Casale su corner di Miranda e la successiva ribattuta alta di Cambiaghi. Al 37′ però lo stesso esterno di scuola Atalanta aggira Jimenez sulla fascia e piazza nel mezzo un pallone meraviglioso su cui Ndoye si avventa in spaccata inchiodando il 2-1. Adesso sì, il Dall’Ara è un’autentica bolgia.
Nel finale c’è spazio anche per il tanto discusso ex capitano rossonero Calabria, che contribuisce ad abbassare la saracinesca difensiva e a respingere gli ultimi disperati assalti avversari, aggrappati alla fisicità del neo entrato Abraham. Al 49′ Dallinga, in contropiede, ci prova da posizione defilata ma trova solo l’esterno della rete, quindi Casale rispedisce al mittente la ‘preghiera’ conclusiva degli ospiti e Mariani fischia tre volte. Un Bologna davvero grande torna a battere il Milan dopo 23 anni e lo fa con pieno merito, salendo per la prima volta in stagione tra le prime 6 della classifica (a quota 44 punti), in una posizione che oggi vorrebbe dire Europa League. Adesso è lecito festeggiare, scrollandosi definitivamente di dosso le amare tossine della brutta sconfitta di Parma, ma come sottolineato in apertura la lotta per i piazzamenti che contano rimane apertissima. Ma il messaggio lanciato stasera dagli uomini di Italiano, non un inedito dentro un campionato fin qui ottimo, risuona forte e chiaro: noi ci siamo, eccome se ci siamo!

BOLOGNA-MILAN 2-1

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri (39′ st Calabria), Beukema, Casale, Miranda; Ferguson (27′ st Pobega), Freuler; Ndoye, Fabbian (27′ st Odgaard), Dominguez (35′ st Cambiaghi); Castro (34′ st Dallinga).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Erlic, Lucumí, Lykogiannis, Aebischer, El Azzouzi, Moro, Orsolini.
All.: Italiano

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Jimenez (39′ st Abraham), Thiaw, Pavlovic, T. Hernandez; Fofana, Reijnders; Musah, J. Felix (16′ st Pulisic), R. Leao; Gimenez (39′ st Jovic).
A disp.: Sportiello, Torriani, Bartesaghi, Gabbia, Tomori, Bondo, Terracciano, Camarda, Chukwueze, Sottil.
All.: Conceição

Arbitro: Mariani di Aprilia
Ammoniti: 2′ st Hernandez (M), 7′ st Casale (B), 8′ st Thiaw (M)
Espulsi:
Marcatori: 43′ pt R. Leao (M), 3′ st Castro (B), 37′ st Ndoye (B)
Recupero: 1′ pt, 5′ st
Note: 31.784 spettatori

Simone Minghinelli

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)