Il Bologna spreca malamente la chance di salire in classifica: brutto 0-0 casalingo contro un Parma ridotto in 10, rossoblù inconcludenti
Reduce dalla magica notte di Anfield, dove è arrivata sì una sconfitta ma a testa altissima, il Bologna torna tra le mura amiche del Dall’Ara e ritrova il derby emiliano contro il Parma, che mancava dalla stagione 2020-2021. Italiano, senza lo squalificato Lucumí e gli infortunati Cambiaghi, El Azzouzi, Ferguson e Pobega, opera un po’ di turnover e opta per un 4-3-3 con Ravaglia in porta, Holm (all’esordio da titolare), Beukema, Erlic e Lykogiannis in difesa, Aebischer, Freuler e Moro a centrocampo e un tridente formato da Orsolini, Castro e Ndoye. L’ex di turno Pecchia, senza vittoria da 4 giornate, risponde con un 4-2-3-1 sorretto in mediana da Bernabé e Sohm e trainato in avanti da Bonny, supportato da Cancellieri, Hernani e Man. In Curva Andrea Costa una bella coreografia per i cinquant’anni degli storici Forever Ultra 1974, in tribuna la presenza di un altro ex rossoblù, Riccardo Calafiori.
Botta e risposta in avvio di gara, con Cancellieri e Man pericolosi da un lato (tempestive chiusure di Erlic e Ravaglia al 7’) e Orsolini dall’altro (tiro sporcato da Balogh all’11’), poi tra il 14’ e il 17’ servono due ottimi interventi di Holm e Beukema per arginare Bonny. Al 18’ Cancellieri si avventa di testa su un cross dalla sinistra di Valeri ma angola troppo la mira, mentre al 25’ un rapido contropiede orchestrato da Ndoye e Orsolini conduce quest’ultimo ad un invitante traversone per Holm, ma Balogh arriva in anticipo sullo svedese. Qualche minuto dopo Coulibaly è bravo a reggere l’urto di Ndoye, e sull’angolo conseguente un’incornata di Castro sibila ad un soffio dal bersaglio. Il match non può definirsi spettacolare ma le emozioni comunque non mancano. Come al 36’, quando Ndoye si lancia in slalom tra le maglie avversarie e lascia partire una rasoiata su cui Suzuki risponde presente. Nel finale, nonostante un Parma nel complesso più convincente, altre due occasioni le ha il BFC, entrambe con Erlic da corner: al 43’ inzuccata alta e al 45’ girata a lato. E così si torna negli spogliatoi a reti inviolate.
La ripresa comincia con Fabbian e Iling-Junior al posto di Aebischer fra i padroni di casa, con Suzuki che per poco non combina un’enorme frittata su pressione alta di Castro, ma soprattutto con una brutta entrata di Coulibaly sulla caviglia di Ndoye: per Di Bello è ammonizione, per la sala VAR guidata da Mazzoleni qualcosa in più, e infatti dopo revisione al monitor l’arbitro estrae il rosso. Pecchia corre ai ripari togliendo Cancellieri e inserendo Hainaut, ma all’11’ serve un super intervento di Suzuki per neutralizzare una staffilata dalla distanza di Castro. Italiano getta nella mischia pure Urbanski, Pecchia replica con Charpentier e Mihaila, e al 28’ proprio il rumeno ci prova da fuori ma la conclusione gli esce centrale. I ducali si rintanano sempre più nella propria area e i felsinei aumentano il numero di palloni scodellati nel mezzo, quasi tutti preda della retroguardia ad eccezione di un colpo di testa di Castro su assist di Freuler al 35’ che non impensierisce Suzuki. In campo ora ci sono anche il redivivo Karlsson e Miranda, ma il loro impatto non è granché, a parte una botta dello svedese deviata a fil di palo da Balogh al 43’.
Nel recupero, più corto del previsto considerando i tanti tempi morti, un Parma comunque encomiabile va addirittura vicino ad un colpaccio che avrebbe del clamoroso: Mihaila si lancia in percussione e scocca una freccia dal limite su cui Ravaglia si distende da campione. È l’ultimo sussulto di una sfida che termina 0-0, risultato che per i crociati sa di vittoria e per i rossoblù di sconfitta, considerando la spinta costante del Dall’Ara e la superiorità numerica praticamente per una frazione intera. Un passo indietro significativo rispetto a Liverpool, una prestazione deludente che a ridosso della seconda sosta stagionale rischia di complicare il cammino del Bologna in campionato, specie alla luce del calendario che attende Italiano e compagni. Italiano che ha le sue responsabilità, anche se la sensazione è che tanti elementi della rosa stiano giocando al di sotto o molto al di sotto delle proprie possibilità. Un solo successo in 9 gare complessive, peraltro senza gioie casalinghe, è davvero troppo poco per fare pensieri positivi e ambiziosi. E no, il leitmotiv del «siamo solo all’inizio» non regge più.
BOLOGNA-PARMA 0-0
BOLOGNA (4-3-3): Ravaglia; Holm, Beukema, Erlic, Lykogiannis (33’ st Miranda); Aebischer (1’ st Fabbian), Freuler, Moro (16’ st Urbanski); Orsolini (1’ st Iling-Junior), Castro, Ndoye (33’ st Karlsson).
A disp.: Bagnolini, Skorupski, Casale, Corazza, De Silvestri, Dallinga, Dominguez, Odgaard.
All.: Italiano
PARMA (4-2-3-1): Suzuki; Coulibaly, Del Prato, Balogh, Valeri; Bernabé (44’ st Keita), Sohm; Cancellieri (10’ st Hainaut), Hernani (27’ st Mihaila), Man (44’ st Camara); Bonny (26’ st Charpentier).
A disp.: Chichizola, Corvi, Di Chiara, Leoni, Osorio, Valenti, Almqvist, Anas.
All.: Pecchia
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Ammoniti: 39’ st Urbanski (B)
Espulsi: 8’ st Coulibaly (P)
Marcatori: –
Recupero: 1’ pt, 5’ st
Note: 28.461 spettatori
Simone Minghinelli
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)