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La prima notte da Champions del Bologna si chiude a reti bianche: 0-0 contro lo Shakhtar sotto il diluvio, Skorupski para un rigore

La prima notte da Champions del Bologna si chiude a reti bianche: 0-0 contro lo Shakhtar sotto il diluvio, Skorupski para un rigore

Ph. Getty Images

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Sembra un sogno ma è tutto vero: a sessant’anni di distanza dall’ultima volta, quando ancora si parlava di Coppa dei Campioni, il Bologna torna a disputare la Champions League, e lo fa contro lo Shakhtar Donetsk in un Dall’Ara che malgrado la pioggia torrenziale si veste a festa e alza un grido memorabile. Sul palcoscenico più importante d’Europa, davanti a 26 mila spettatori, Italiano debutta nella competizione e disegna un 4-2-3-1 composto unicamente da giocatori che questo traguardo l’hanno conquistato nella passata stagione: Skorupski in porta, Posch, Beukema, Lucumí e Lykogiannis in difesa, Freuler e Moro in mediana, Orsolini, Fabbian e Ndoye sulla trequarti e Castro di punta. Pusic, tecnico degli ucraini, risponde schierando un 4-3-3 sorretto a centrocampo da Kryskiv, con Bondarenko e la stellina Sudakov mezzali e un tridente formato da Zubkov, Silkan ed Eguinaldo.
Ascoltato quel magico inno e superata l’emozione, il match comincia piuttosto male per i rossoblù, perché al 2’ Posch legge male un lancio lungo, si fa scavalcare da Eguinaldo e lo stende in area causando rigore (più cartellino giallo): dal dischetto va il già citato Sudakov che calcia rasoterra, Skorupski azzecca l’angolo e para. Una volta superato l’enorme spavento, i padroni di casa si portano in attacco e al 9’, dopo un tiro di Orsolini sporcato, Freuler spreca un invitante appoggio di Ndoye cincischiando in area. Lo stesso Ndoye al 12’ fa ammonire Bondar con una delle sue accelerazioni, poi al 14’ una bella azione sulla fascia destra con protagonisti Moro e Orsolini libera al traversone Fabbian: palla sul primo palo per la testa di Castro e anticipo decisivo di Matviyenko.
Al 19’ Lykogiannis si insinua tra le maglie avversaria ma si allunga la sfera e viene stoppato da Riznyk, quindi al 26’ un’altra iniziativa di Ndoye viene arginata dalla retroguardia ospite. Lo Shakhtar, pur senza rendersi di nuovo pericoloso, tiene bene il campo ma via via perde per infortunio Sikan e Konoplia, rilevati da Newertton e Tobias. I due brasiliani si dimostrano fin da subito fastidiosi per i difensori felsinei, tra giochi di gambe e sterzate improvvise, ma in qualche modo Lucumí (il migliore del reparto, vicino pure alla rete al 35’ in girata sugli sviluppi di un corner) e compagni riescono a reggere l’urto. Intanto sul versante offensivo, durante un maxi recupero (otto minuti), Orsolini sfiora il bersaglio con un mancino dal limite, infine Ndoye manda Castro a tu per tu con Riznyk ma il portiere è bravo e fortunato a chiudergli lo specchio, fissando lo 0-0 con cui si va al riposo.
Il BFC approccia la ripresa in maniera arrembante come il diluvio che non accenna a placarsi, e al 7’ va ad un soffio dal vantaggio: cross di Posch, perfetta torre di Moro e sassata da sottomisura di Fabbian che Riznyk mura di petto. Le chance proseguono all’8’ con una rasoiata di Orsolini troppo debole, poi all’11’ un piattone di Ndoye a botta quasi sicura viene rimpallato e la successiva botta di Castro da posizione defilata coglie l’esterno della rete. Nel mentre gli arancioneri (oggi in tenuta gialloblù) spingono soprattutto sulla corsia di sinistra con Pedro Henrique ed Eguinaldo, e il già ammonito Posch che fa quel che può per fermarli. Attorno al quarto d’ora un’altra conclusione potente di Castro termina a lato, quindi al 25’ Italiano sostituisce Moro, Orsolini e lo stesso argentino con Pobega, Iling-Junior e Dallinga.
Nell’ultima fase di gara la fatica inizia a farsi sentire da ambo le parti (Pusic infatti inserisce anche Traoré, Stepanenko e Gomes) e le azioni degne di nota scarseggiano, seppure permanga un certo predominio felsineo. Al 36’ l’infaticabile Ndoye, senza dubbio l’MVP rossoblù, trova qualche energia residua per sprintare e crossare basso in area, ma Riznyk ci mette i guantoni, quindi al 44’ Pobega impatta male di testa un traversone di Posch e spreca tutto. L’emozione conclusiva arriva proprio allo scadere dei cinque minuti di recupero, quando Iling-Junior scodella verso il dischetto un pallone che, leggermente sporcato, termina a fil di palo: sull’angolo conseguente un destro di Ndoye viene addomesticato dal portiere e l’arbitro norvegese Saggi fischia la fine. Il Dall’Ara applaude un discreto Bologna che stavolta non subisce gol ma non riesce nemmeno a farne, conquistando il primo punto della sua storia nella fase a gironi della Champions League ma fallendo quella che sulla carta era una potenziale vittoria. È comunque un piccolo e prestigioso passo avanti, è comunque un sorriso che chiude una serata indimenticabile.

BOLOGNA-SHAKHTAR DONETSK 0-0

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumí, Lykogiannis (33’ st Miranda); Moro (20’ st Pobega), Freuler; Orsolini (20’ st Iling-Junior), Fabbian (33’ st Urbanski), Ndoye; Castro (20’ st Dallinga).
A disp.: Ravaglia, Holm, Erlic, Casale, Corazza, Aebischer, Odgaard.
All.: Italiano

SHAKHTAR DONETSK (4-3-3): Riznyk; Konoplia (41’ pt Tobias), Bondar, Matviyenko, P. Henrique; Bondarenko (34’ st Stepanenko), Kryskiv, Sudakov (34’ st Gomes); Zubkov (34’ st Traoré), Sikan (35’ pt Newertton), Eguinaldo.
A disp.: Fesiun, Franjic, Shved, Azarov, Ghram, Nazaryna, Pedrinho.
All.: Pusic

Arbitro: Saggi (Norvegia)
Ammoniti: 3’ pt Posch (B), 12’ pt Bondar (S), 13’ st Castro (B), 25’ st Tobias (S), 41’ st Stepanenko (S), 43’ st Gomes (S)
Espulsi:
Marcatori:
Recupero: 8’ pt, 5’ st
Note: 26.082 spettatori, al 4’ pt Skorupski (B) para un rigore a Sudakov (S)

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)