La Serie A 2020-2021 del Bologna inizia da San Siro, dalla voglia di dimenticare i cinque schiaffoni rimediati a metà luglio e dal desiderio di vivere una stagione frizzante. C’è ancora il Milan di fronte, e per l’occasione Mihajlovic opta per lo stesso 4-2-3-1 visto nell’ultimo test precampionato contro la Virtus Entella, con il nuovo arrivato De Silvestri largo a destra in difesa, Tomiyasu centrale, Schouten e Dominguez in mediana e Palacio di punta. Sul versante opposto Pioli, con diverse assenze in difesa, si schiera in maniera speculare, affidandosi al terzetto Castillejo-Calhanoglu-Rebic alle spalle del gigante Ibrahimovic. Circa mille spettatori al Meazza, con biglietti assegnati dal club rossonero a medici e infermieri che in questi mesi hanno lottato contro il COVID in Lombardia.
I rossoblù, in maglia bianco-platino, partono forte, e al 2’ Soriano approfitta di un rimpallo a ridosso dell’area avversaria per calciare a rete, sfiorando il palo. Il primo squillo dei padroni di casa arriva invece al 12’, quando Ibrahimovic tiene a distanza Tomiyasu con un gioco di suola ma si vede sporcare in corner la successiva conclusione da un tocco in extremis del giapponese. Al 14’ e al 22’ due conclusioni dalla distanza senza troppe pretese, una di Calhanoglu a lato e una di Dominguez centrale, quindi al 26’ è il giovane difensore Gabbia a sfiorare il gol con una rasoiata mancina su assist di Rebic.
Il Milan preme, il Bologna si abbassa un po’ troppo e al 28’ trema su un tocco da sottomisura di Bennacer su cross di ‘Ibra’ sfiorato da Skorupski. La rete rossonera è comunque nell’aria e purtroppo arriva puntuale al 35’: perfetto traversone di Theo Hernandez dalla sinistra, stacco perentorio di Ibrahimovic tra Danilo e Dominguez e palla nell’angolino. I felsinei, trafitti per la 34^ gara di fila (35^ contando la Coppa Italia), battono un altro colpo solo al 41’, con Hernandez che anticipa Orsolini sul più bello dopo un preciso suggerimento di Palacio, ma a ridosso dell’intervallo è ancora Calhanoglu a spaventare Skorupski con una gran sassata da limite che sfiora l’incrocio.
La ripresa si apre con una dormita di Dijks che regala palla al neo entrato Saelemaekers, il belga serve Zlatan e lo svedese impegna l’estremo difensore rossoblù con una botta dalla distanza. Al 5’, poi, arriva l’episodio che di fatto chiude la sfida: ingenuo tocco di Orsolini su Bennacer appena dentro l’area (il VAR corregge La Penna, che all’inizio aveva fischiato punizione), rigore e staffilata di Ibrahimovic per il 2-0. L’ex Los Angeles Galaxy, scatenato, chiama in causa Skorupski da fuori anche al 10’, mentre al 17’ su lancio di Calhanoglu lo salta in uscita bassa ma deposita la sfera sopra la traversa a porta sguarnita.
I ragazzi di Mihajlovic, che intanto inserisce Sansone e Skov Olsen per Dominguez e Orsolini e passa ad una sorta di 4-2-4, cercano di restare aggrappati al match, ma il Milan copre alla perfezione il campo, palleggia a memoria e si difende in modo ordinato, sfruttando non solo una maggiore qualità ma anche una condizione fisica già invidiabile, avendo iniziato la stagione in leggero anticipo per i preliminari di Europa League. Tra il 20’ e il 23’ Barrow vede i suoi tentativi di potenza rimpallati dalla retroguardia di Pioli, che poi si dispera per un mezzo miracolo di Skorupski su una splendida volée di Hernandez. A dieci dalla fine Skov Olsen, entrato bene in partita, si invola verso Donnarumma, mette a sedere Gabbia e col mancino chiama il portiere della Nazionale ad un intervento complicato. Il copione si ripete più o meno allo stesso modo al 38’, quando è però Sansone (pure lui molto vivace) a scaldare i guantoni del ‘guardiano’ milanista.
L’ultima chance è ancora per gli ospiti, che nonostante una prestazione non proprio entusiasmante un gol lo meriterebbero, ma al 41’ il redivivo Santander (dentro insieme a Svanberg e Vignato nel finale) da pochi passi coglie un clamoroso legno e in seguito De Silvestri non riesce a ribadire nel sacco. Prima del triplice fischio c’è spazio anche per il secondo giallo a Dijks, espulso e dunque indisponibile tra sette giorni contro il Parma, ma non per altre emozioni: vince il Milan e lo fa con pieno merito, forte del suo talento e di gambe decisamente più brillanti di quelle del Bologna, che a differenza di due mesi fa esce comunque dal campo a testa alta. Dalle parti di Casteldebole c’è ancora tanto lavoro da fare, è evidente, ma il viaggio in questa nuova stagione è appena cominciato e i margini di miglioramento, al gruppo di Sinisa, non sembrano mancare.
MILAN-BOLOGNA 2-0
MILAN (4-2-3-1): Donnarumma G.; Calabria, Kjaer (27’ st Duarte), Gabbia, T. Hernandez; Kessie (31’ st Tonali), Bennacer (41’ st Krunic); Castillejo (1’ st Saelemaekers), Calhanoglu (27’ pt B. Diaz), Rebic; Ibrahimovic.
A disp.: Donnarumma A., Tatarusanu, Kalulu, Laxalt, Paquetá, Colombo, Maldini.
All.: Pioli
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Tomiyasu, Dijks; Schouten, Dominguez (11’ st Sansone); Orsolini (11’ st Skov Olsen), Soriano (35’ st Svanberg), Barrow (37’ st Vignato); Palacio (35’ st Santander).
A disp.: Da Costa, Bani, Denswil, Mbaye, Baldursson, Poli, Juwara.
All.: Mihajlovic
Arbitro: La Penna di Roma
Ammoniti: 18’ pt Dominguez (B), 31’ pt Dijks (B), 40’ pt Castillejo (M), 29’ st Tomiyasu (B), 36’ st Sansone (B), 41’ st Krunic (M), 44’ st Gabbia (M)
Espulsi: 43’ st Dijks (B) per doppia ammonizione
Marcatori: 35’ pt, 5’ st rig. Ibrahimovic (M)
Recupero: 1’ pt, 4’ st
Simone Minghinelli
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