Niente da fare Bologna, nemmeno stavolta: rossoblù sontuosi e avanti 2-0 allo Stadium, la Juve pesca il 2-2 con Koopmeiners e Mbangula
Juventus-Bologna non è mai una gara qualsiasi, figuriamoci quando dall’altra parte c’è colui che dopo sessant’anni ti ha riportato in Champions League per poi abbandonarti in favore della Vecchia Signora. Motta ora è dall’altra parte, è un rivale che con una partita in più dista cinque punti in classifica e può essere avvicinato: all’Allianz Stadium non si guarda più al passato ma solo al presente e ad una sfida che si preannuncia scoppiettante. Italiano, reduce dalla vittoria sul Monza in Coppa Italia e orfano di Orsolini, prosegue nel solco del 4-2-3-1 confermando Holm come terzino destro, Pobega in mediana al fianco di Freuler e Castro di punta, con Ndoye, Odgaard e il giovane Dominguez (preferito a Iling-Junior e Karlsson) sulla trequarti. Thiago, privo di sei potenziali titolari, risponde schierandosi in maniera speculare, con Perin in porta, Danilo e Cambiaso terzini, Locatelli e Fagioli davanti alla difesa e il redivivo Vlahovic centravanti, supportato da Conceição, Koopmeiners e Weah.
Il BFC mette subito in chiaro di voler fare la partita e si rende pericoloso al 6’, quando Cambiaso mura col piede una conclusione a botta sicura di Ndoye: nell’occasione un altro degli ex di turno si procura una distorsione alla caviglia ed è costretto al cambio (dentro Rouhi). Al 10’ un’altra bella trama dei rossoblù, con cross di Miranda e sponda di petto di Castro, libera ancora al tiro Ndoye, che stavolta colpisce un clamoroso palo a Perin battuto, poi al 19’ serve una deviazione in barriera di Weah per alzare sopra la traversa una velenosa punizione di Miranda. Al 26’ episodio da moviola: lancio dello stesso Miranda per Odgaard, sgambettata di Kalulu non ravvisata dall’arbitro e revisione VAR che non porta al cartellino rosso, perché il danese era lanciato a rete ma Perin sembrava in vantaggio. Ma non importa, perché al 30’ è festa grande: splendido filtrante di Holm per Ndoye e sassata nel sacco dello svizzero per lo 0-1. Lo stadio comincia a rumoreggiar e i bianconeri reagiscono sulle ali di Conceição, che al 34’ ‘arma’ un piattone sbilenco di Fagioli da ottima posizione e al 35’ si mette in proprio trovando sulla sua strada la nuca di Lucumí. In pieno recupero ci prova invece Vlahovic, al volo su pregevole imbeccata di Koopmeiners, ma le ginocchia di Skorupski congelano il punteggio con cui si va al riposo.
In avvio di ripresa il copione del match non cambia e la Juve si innervosisce, con Motta che al 6’ viene espulso da Marchetti per proteste. Passa un minuto e i felsinei raddoppiano grazie ad un’altra azione sontuosa: tacco di Castro a premiare l’inserimento centrale di Pobega, ‘cucchiaio’ del numero 18 e Perin è di nuovo battuto. A quel punto il pubblico di casa chiede a Danilo e compagni di tirare fuori gli attributi, e al 17’ Koopmeiners risponde avventandosi su un suggerimento basso del brasiliano e piazzando la sfera là dove Skorupski non può arrivare: 1-2. Nella mezzora successiva il merito principale del BFC è quello di non perdere la testa ma continuare a giocare come se nulla fosse successo, lavorando benissimo di squadra in entrambe le fasi, e al 25’ Dominguez impegna Perin con una rasoiata mancina dal limite. Dalla panchina si alzano via via Fabbian, Dallinga, Iling-Junior, Moro e Posch da un lato, Thuram, Yildiz, Mbangula e Savona dall’altro, e la contesa si accende sempre più. Al 37’ Mbangula chiede rigore per un tocco risibile di Holm in area ma l’arbitro gli dice di rialzarsi, quindi al 41’ Koopmeiners interviene col piede abbastanza alto sulla tibia di Fabbian ma Marchetti si limita al fischio (senza giallo) e il VAR non rileva gli estremi per il rosso diretto: dubbi.
Si arriva così nel recupero e la sensazione è che i rossoblù, finalmente, possano riuscire nell’impresa, peraltro con pieno merito. Sensazione sbagliata, visto chi c’è di fronte. Al 47’ Miranda (fin lì tra i migliori), non aiutato granché da Iling che scivola, gioca una brutta palla nella metà campo avversaria e permette a Savona di far correre sulla fascia Vlahovic, che supera in velocità Lucumí e serve l’accorrente Mbangula: il belga classe 2004 se la sposta sul destro e sfodera un tiro a giro che si spegne all’incrocio dei pali, rinvigorendo il solito Stadium capace di tifare solo nei momenti positivi e affossando i sogni di gloria felsinei. Niente da fare, la sesta vittoria del Bologna nella Torino bianconera in Serie A sfuma in extremis, ancora in rimonta, al termine di una gara esaltante dominata in lungo e in largo. Una prestazione, quella dei ragazzi di Italiano, che da un lato inorgoglisce e fa ben sperare per il futuro, ma dall’altro lascia enormi rimpianti e fa sorgere una domanda: se non li abbiamo battuti nemmeno stavolta, quando mai ci riusciremo?
JUVENTUS-BOLOGNA 2-2
JUVENTUS (4-2-3-1): Perin; Danilo, Gatti (35’ st Savona), Kalulu, Cambiaso (14’ pt Rouhi); Locatelli (19’ st Thuram), Fagioli (19’ st Yildiz); Conceição, Koopmeiners, Weah (35’ st Mbangula); Vlahovic.
A disp.: Di Gregorio, Pinsoglio, Pagnucco, Rizzo, Owusu, Adzic, Pugno.
All.: Motta
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Holm (39’ st Posch), Beukema, Lucumí, Miranda; Freuler, Pobega (35’ st Moro); Ndoye, Odgaard (15’ st Fabbian), Dominguez (39’ st Iling-Junior); Castro (35’ st Dallinga).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Casale, Corazza, De Silvestri, Erlic, Ferguson, Urbanski, Karlsson.
All.: Italiano
Arbitro: Marchetti di Ostia Lido
Ammoniti: 18’ pt Weah (J), 32’ pt Odgaard (B), 6’ st Rouhi (J), 27’ st Kalulu (J), 31’ st Castro (B), 33’ st Holm (B), 38’ st Lucumí (B), 38’ st Vlahovic (B)
Espulsi: 6’ st Motta (J) dalla panchina
Marcatori: 30’ pt Ndoye (B), 7’ st Pobega (B), 17’ st Koopmeiners (J), 47’ st Mbangula (J)
Recupero: 3’ pt, 5’ st
Simone Minghinelli
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Foto: Valerio Pennicino/Getty Images (via OneFootball)