L’Inter torna a Bologna dieci mesi dopo averci di fatto perso uno scudetto per sfidare una delle squadre più in forma del campionato, quella guidata dal grande ex Thiago Motta. Stavolta nel mirino dei nerazzurri non c’è il tricolore, che ha già preso la via di Napoli, ma un piazzamento Champions in vista della prossima stagione: per l’occasione Inzaghi, privo di Correa, Dimarco e Skriniar, prosegue nel solco del 3-5-2 tenendo inizialmente a riposo Barella e affidandosi in attacco al tandem Lukaku-Lautaro. I rossoblù, privi di Arnautovic, Bonifazi, Sansone (febbre) e Zirkzee, si presentano invece con un 4-2-3-1 dove Sosa viene preferito al rientrante Soumaoro per affiancare Lucumí in difesa e Barrow parte da centravanti, supportato da Soriano, Ferguson e Orsolini. Fa freddo, tira vento e piove forte, ma l’ottimo terreno di gioco del Dall’Ara regge bene: si comincia.
I padroni di casa, con coraggio, personalità e idee chiare, prendono in mano il match fin dalle prime battute e strappano subito applausi (oltre 28 mila le presenze sugli spalti), trovando il vantaggio al 13′: Ferguson calcia e Darmian respinge con coscia e poi braccio (movimento ritenuto congruo da Orsato e niente rigore), lo scozzese recupera e serve Barrow, che con uno splendido tracciante mancino fa secco Onana. Purtroppo però Dominguez è sulla traiettoria del tiro e inganna il portiere avversario, fuorigioco attivo rilevato dal VAR e rete annullata. Soriano e compagni, però, non si perdono d’animo, e al 19′ dopo una botta di Cambiaso respinta da Onana è proprio il capitano a colpire una clamorosa traversa con un gran destro a giro dal limite: maledizione!
La gara prosegue con un netto predominio dei felsinei, con qualità, intensità e organizzazione a creare un pregevole mix, e l’Inter si fa viva dalle parti di Skorupski solo in tre occasioni: al 31′ sinistro alto di Mkhitaryan, al 39′ rasoiata centrale di Calhanoglu e soprattutto al 40′ incornata di Lautaro su cross di Gosens a lato di un soffio. Il finale di tempo, senza dubbio il migliore disputato fin qui dai ragazzi di Motta in campionato, è ancora di marca rossoblù: al 42′ un ottimo Cambiaso scalda di nuovo i guantoni di Onana con un velenoso tiro-cross, e al 45′ Orsolini sfiora la traversa con una bella punizione dai venti metri. Si va così al riposo a reti bianche, punteggio più che mai bugiardo.
La ripresa inizia con Acerbi al posto dell’ammonito De Vrij e una zampata alta di Calhanoglu su appoggio a rimorchio di Gosens, bravo ad approfittare di un tentennamento di Skorupski in uscita bassa. È un fuoco di paglia, perché all’8′ il BFC torna a spaventare Onana: fuga di Orsolini sulla destra e palla in mezzo per Barrow, che arriva in leggero anticipo ed è costretto a girarsi e servire l’accorrente Soriano, la cui botta viene neutralizzata da Darmian, poi ci prova Dominguez ma il suo piattone è troppo debole. Lo spettacolo, specie per merito dei felsinei, è notevole, ma l’Inter sorniona resiste, non esce mai dal match e al 13′ spaventa lo stadio con una stoccata di Lukaku bloccata a terra da Skorupski dopo un errore di Lucumí. Il portiere polacco è protagonista anche al 25′ e dice di no ad una volée di Dzeko (entrato proprio al posto di Lukaku), quindi al 30′ Barrow si invola verso Onana sfruttando una sbavatura di Acerbi ma strozza la conclusione.
Il gol sembra davvero nell’aria e per una volta il calcio non è traditore: al 31′ D’Ambrosio sbaglia un facile passaggio, Schouten recupera la sfera e imbecca in modo magistrale Orsolini, che fa secco Onana con un sinistro potente e preciso sale a quota 7 reti e vola sotto la Curva Andrea Costa per un’esultanza sfrenata. I nerazzurri subiscono la mazzata e non riescono a rialzarsi, Thiago intanto inserisce via via Kyriakopoulos, Moro, Aebischer, Medel e Raimondo, energie nuove per blindare un risultato strameritato. Al 37′ Lucumí devia in corner un promettente mancino di Lautaro, nel recupero Dominguez tramanda ai posteri la sua prestazione rincorrendo anche i fili d’erba e bloccando ogni sortita interista, e al 50′ Skorupski fa scendere i titoli di coda sulla partita ribattendo di pugno una staffilata di Gosens. Nei giorni in cui si assegna l’Orso d’Oro, il Bologna del regista Motta presenta al pubblico un film praticamente perfetto e proprio grazie al suo ‘Orso’ tiene vivo il sogno europeo. Anzi, più che di sogno è ormai opportuno parlare di realtà, perché prestazioni e vittorie del genere sono il segno tangibile di una squadra forte, matura e finalmente pronta ad un salto del genere.
BOLOGNA-INTER 0-1
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumí, Sosa, Cambiaso; Schouten (41′ st Medel), Dominguez; Orsolini (41′ st Aebischer), Ferguson (38′ st Moro), Soriano (38′ st Kyriakopoulos); Barrow (41′ st Raimondo).
A disp.: Bardi, Ravaglia, De Silvestri, Lykogiannis, Soumaoro, Moro, Pyyhtia.
All.: Motta
INTER (3-5-2): Onana; Darmian, De Vrij (1′ st Acerbi), Bastoni; Dumfries (23′ st D’Ambrosio), Mkhitaryan (18′ st Barella), Brozovic (38′ st Carboni), Calhanoglu, Gosens; Lukaku (18′ st Dzeko), L. Martinez.
A disp.: Cordaz, Handanovic, Bellanova, Zanotti, Asllani, Gagliardini.
All.: Inzaghi
Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: 46′ pt De Vrij (I), 18′ st Dumfries (I), 40′ st Dominguez (B)
Espulsi: –
Marcatori: 31′ st Orsolini (B)
Recupero: 2′ pt, 6′ st
Note: 28.317 spettatori (di cui 12.576 abbonati)
Simone Minghinelli
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Foto: Getty Images (via OneFootball)