Il Bologna senza vittoria dal 29 novembre (3 sconfitte e 5 pareggi) e col fantasma della zona calda che appare sempre più nitido alle proprie spalle. Il Verona forte di 7 punti nelle ultime 3 gare e di un nono posto che guarda all’Europa, senza porsi limiti. Al Dall’Ara va in scena un match potenzialmente spumeggiante e per l’occasione Mihajlovic, che recupera Skorupski in porta e De Silvestri a destra in difesa, rinuncia al totem Palacio, sostituito nel ruolo di punta da Barrow. Sul versante opposto Juric, con diverse defezioni a centrocampo (k.o. anche Tameze nel riscaldamento), prosegue comunque nel solco del 3-4-2-1, affidandosi alla coppia Barak-Zaccagni in mediana e a Kalinic di punta.
I rossoblù partono forte e dopo qualche secondo una bella combinazione tra Orsolini e Barrow libera al tiro il gambiano, che però calcia troppo centralmente col mancino. Squillo Hellas all’8’, con un’inzuccata di Faraoni su punizione di Dimarco che si perde di poco alta, poi al 16’ un preciso traversone di Vignato pesca sul secondo palo Orsolini, la cui rovesciata sfiora l’incrocio dei pali. Al 18’ l’episodio che sblocca la gara: pregevole lancio filtrante di Schouten per lo stesso ‘Orso’, volée potente ma addosso a Silvestri, recupero palla di Soriano e tocco da rigore del portiere scaligero sul numero 21. Dal dischetto, visti i ripetuti errori di Barrow, si presenta Orsolini, che spiazza Silvestri e fa 1-0.
Il Bologna continua a palleggiare in maniera ordinata e su ritmi più alti rispetto a quanto visto nelle ultime uscite, peccando però di cattiveria negli ultimi sedici metri, mentre il Verona non va oltre ad un paio di sortite dei suoi esterni Dimarco e Faraoni, con la difesa di casa a presidiare e proteggere in maniera attenta l’area e a chiudere ogni varco (sugli scudi, in particolare, Dijks e Tomiyasu). Alla mezzora è ancora Orsolini a creare scompiglio tra le maglie della retroguardia gialloblù, ma il suo tentativo di battere a rete viene rimpallato. A ridosso dell’intervallo c’è spazio anche per una sortita offensiva di Ilic stoppata in corner da Dijks e per una rasoiata senza troppa convinzione di Vignato, azioni che non modificano il parziale.
La ripresa si apre con uno spunto di Barrow chiuso da un diagonale a lato, quindi al 9’ ecco una ghiotta chance per gli ospiti: errore di Dijks (e fallo da ammonizione su Zaccagni), recupero di Barak, tocco in mezzo per Lazovic e destraccio del serbo sul fondo. La replica felsinea è una botta di Dominguez su assist di un ottimo Schouten al 12’ che viene sporcata da Dawidowicz, ma al 18’ il Verona va ancora vicinissimo al pareggio: svirgolata all’indietro di Dominguez che consente a Kalinic di presentarsi solo davanti a Skorupski, che però lo ipnotizza e ferma la sua conclusione di piatto. Neanche il tempo di asciugarsi il sudore per lo spavento che dall’altra parte Barrow si ripresenta quasi a tu per tu col portiere, ma il suo controllo non è dei più felici e il tiro gli esce strozzato, favorendo la parata coi piedi di Silvestri.
I ritmi aumentano sempre più e le emozioni si susseguono, con Orsolini che al 26’ impegna severamente il portiere gialloblù calciando dal limite dell’area dopo una bella percussione centrale. I due allenatori cambiano anche qualcosa, alla ricerca l’uno del raddoppio e l’altro del pareggio, e Mihajlovic inserisce via via Svanberg, Skov Olsen, Palacio e Sansone per Dominguez, Orsolini (che resta un po’ perplesso, tutto sommato a ragion veduta), Barrow e Vignato. Al 37’ Svanberg non inquadra il bersaglio di testa per questione di centimetri su perfetto cross di Skov Olsen, quindi lo stesso danese e Palacio in contropiede non riescono a trovare il varco giusto per colpire. L’Hellas però non demorde, e in pieno recupero il neo entrato Di Carmine ci prova in spaccata e pesca ‒ fra mille brividi ‒ solo l’esterno della rete.
È l’ultimo sussulto di un match intenso e piacevole che il Bologna vince con merito, grazie ad una prestazione umile, coraggiosa e determinata, proprio come voleva il suo allenatore. Molto bene la fase difensiva, sia a livello di singoli (compreso il portiere, decisivo) che di collettivo, promossa con riserva quella offensiva, tanto piacevole alla vista quanto bisognosa di più cinismo e precisione. Le note positive, comunque, sono tante, dalla porta inviolata al penalty finalmente segnato, dalla personalità dei giovani alla solidità dei veterani, dalla qualità del palleggio alla voglia di lottare su ogni palla. Tre punti che sono ossigeno puro per il morale e la classifica, considerando soprattutto chi aspetta i rossoblù dietro l’angolo per l’ultima sfida del girone d’andata…
BOLOGNA-HELLAS VERONA 1-0
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Tomiyasu, Dijks; Schouten, Dominguez (30’ st Svanberg); Orsolini (30’ st Skov Olsen), Soriano, Vignato (38’ st Sansone); Barrow (30’ st Palacio).
A disp.: Breza, Da Costa, Hickey, Paz, Soumaoro, Baldursson, Kingsley, Poli.
All.: Mihajlovic
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz (44’ st Bessa), Magnani, Gunter; Faraoni, Lazovic, Ilic, Dimarco (28’ st Colley E.); Barak, Zaccagni; Kalinic (24’ st Di Carmine).
A disp.: Berardi A., Pandur, Armione, Cetin, Lovato, Udogie, Danzi, Ruegg, Salcedo.
All.: Juric
Arbitro: Mariani di Aprilia
Ammoniti: 36’ pt Zaccagni (V), 9’ st Dijks (B), 25’ st Dominguez (B)
Espulsi: –
Marcatori: 19’ pt rig. Orsolini (B)
Recupero: 0’ pt, 5’ st
Simone Minghinelli
© Riproduzione Riservata
Foto: Imago Images