Il Bologna riparte dalle tre vittorie di fila ottenute in campionato a ridosso della sosta e torna all’Olimpico per sfidare la Lazio, una delle squadre più convincenti e in forma di questo primo terzo di Serie A. Italiano, all’inizio di un vero e proprio tour de force, opera solo due cambi obbligati rispetto alla formazione che aveva battuto la Roma, ovvero Ravaglia in porta al posto dell’influenzato Skorupski e Karlsson in luogo dell’infortunato Ndoye: febbre anche per Casale, e allora accanto a Beukema viene confermato Lucumí, così come Pobega al fianco di Freuler a centrocampo, all’interno di un 4-2-3-1 completato in avanti da Castro. Baroni, orfano di Nuno Tavares e Castrovilli, recupera Pedro dopo la gastroenterite accusata in settimana e lo schiera titolare in un tridente con Castellanos e Zaccagni, mentre le chiavi del 4-3-3 restano nelle mani del neo azzurro Rovella.
Si gioca nel ricordo di Sinisa Mihajlovic, a meno di un mese dal secondo anniversario della sua scomparsa (16 dicembre), e la gara è vivace fin dall’avvio, con diverse sortite offensive da ambo le parti. La prima occasione capita al 13’ sul destro di Castellanos, favorito da una leggerezza di Lucumí, ma il suo pallonetto dalla lunga distanza si perde sul fondo. Al 17’ Zaccagni scalda i guantoni di Ravaglia ma viene fermato dall’arbitro per un controllo di mano, quindi al 19’ Freuler lavora un bel pallone in area e lo appoggia a Orsolini, il cui sinistro in corsa termina alto. Di lì a poco ci riprova Castellanos, con un colpo di tacco su traversone basso di un vivacissimo Lazzari, ma Ravaglia fa buona guardia, poi al 28’ una bella iniziativa di Orsolini libera al tiro Castro, che però non trova la porta.
Al 33’ Guendouzi viene lanciato a rete ma un provvidenziale recupero di Odgaard gli fa perdere il tempo per calciare, e al 35’ sempre l’ex Marsiglia è involontario protagonista dell’episodio che cambia la storia del match: Pobega, già ammonito al 23’ per un fallo (molto leggero) su Lazzari, falcia senza alcuna logica il francese a due passi dalla porta avversaria e viene espulso. Il BFC si risistema rapidamente secondo un 4-3-2 e almeno fino all’intervallo riesce a reggere l’urto, anche perché allo scadere Orsolini nega a Pellegrini un facile tap-in intervenendo in scivolata. I rossoblù possono allora tirare un po’ il fiato, e intanto Italiano interviene sostituendo i due esterni d’attacco (Karlsson e Orsolini) con due mezzali (Moro e Urbanski). Baroni, invece, perde Romagnoli per infortunio e getta nella mischia Gigot: un cambio forzato che si rivelerà decisivo.
In avvio di ripresa, come prevedibile, i biancocelesti cominciano a spingere forte in cerca del vantaggio: al 5’ proteste per un presunto mani di Moro in area (ma arbitro e VAR non ravvisano nulla di irregolare), al 10’ cross di Vecino e colpo di testa fuori misura di Castellanos a porta quasi sguarnita, e al 21’ incornata vincente del neo entrato Dia su imbeccata dello stesso ‘Taty’, pescato però in fuorigioco di rientro. Spunta allora un protagonista a sorpresa, quel Gigot che in campo non doveva nemmeno esserci: corner di Zaccagni leggermente deviato da Moro, dormita della retroguardia simile a quella avvenuta contro il Monaco e comodo tocco di testa nel sacco del difensore. Scossi e demoralizzati, i felsinei non riescono a reagire, e al 27’ Zaccagni ne approfitta subito per raddoppiare: filtrante di Pellegrini, sterzata del capitano laziale e piattone imparabile nell’angolino lontano. Buonanotte.
A quel punto Italiano preferisce preservare alcuni titolari per i prossimi impegni e richiama in panchina Freuler, Odgaard e Castro (dentro Fabbian, Dallinga e Holm), mentre Baroni concede qualche standing ovation e chiede ai suoi di mantenere il possesso palla senza rischiare nulla. Sull’ultima azione della sfida, però, i padroni di casa riescono anche a segnare il 3-0: ripartenza fulminea dopo una punizione battuta male dagli ospiti, fallo da rigore di Ravaglia su Isaksen arrivato a tu per tu con lui ma sfera comunque spinta in rete da Dele-Bashiru, che sfrutta la regola del vantaggio e chiude i conti. Per il Bologna seconda sconfitta in campionato, identica nel punteggio a quella di Napoli e molto semplice da analizzare: la Lazio attuale (nel gruppone delle seconde ad un solo punto dall’Inter) è difficile da affrontare in undici, figurarsi in dieci… Fatto sta che il Bologna aveva approcciato benissimo la gara e se l’era giocata alla pari fino all’assurda espulsione di Pobega. Da lì in poi, tutto ingiudicabile o quasi, con l’ormai consueta e amara certezza che il mercato estivo non solo non sta portando nulla, ma sta addirittura togliendo qualcosa alla squadra.
LAZIO-BOLOGNA 3-0
LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli (1’ st Gigot), Pellegrini; Vecino (15’ st Dia), Rovella, Guendouzi; Pedro (15’ st Isaksen), Castellanos (40’ st Dele-Bashiru), Zaccagni (29’ st Tchaouna).
A disp.: Furlanetto, Mandas, Marusic, Patric, Noslin.
All.: Baroni
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri, Beukema, Lucumí, Miranda; Freuler (29’ st Fabbian), Pobega; Orsolini (1’ st Urbanski), Odgaard (29’ st Dallinga), Karlsson (1’ st Moro); Castro (35’ st Holm).
A disp.: Bagnolini, Pessina, Corazza, Erlic, Lykogiannis, Posch, Ferguson, Dominguez, Iling-Junior.
All.: Italiano
Arbitro: Rapuano di Rimini
Ammoniti: 23’ pt Pobega (B), 18’ st Gigot (L), 39’ st Tchaouna (L), 46’ st Holm (L), 46’ st Pellegrini (L)
Espulsi: 35’ pt Pobega (B) per doppia ammonizione
Marcatori: 23’ st Gigot (L), 27’ st Zaccagni (L), 47’ st Dele-Bashiru (L)
Recupero: 2’ pt, 3’ st
Simone Minghinelli
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Foto: Marco Rosi/SS Lazio/Getty Images (via OneFootball)