Bologna di nuovo tonico, bellissimo calcio, grande vittoria e quinto posto: perché si discutono le scelte di Motta anche dopo un 4-0?
Bologna – Lecce 4-0: ecco le note liete e quelle dolenti relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
La bellezza del gioco e la ritrovata continuità – Spettacolo al Dall’Ara: il primo quarto d’ora in particolare è stato di altissimo livello per gli scambi fra i giocatori e la qualità tecnica messa in campo. La squadra è ufficialmente tornata ad essere tonica dopo un periodo di flessione, ha risposto al successo della Fiorentina e fra 48 ore la affronterà in uno scontro diretto per l’Europa che si preannuncia spettacolare. Nei due precedenti stagionali i viola hanno sempre vinto pur giocando peggio, speriamo che mercoledì la rotta (nel risultato, non nella prestazione) possa invertirsi.
La crescita generale, la certezza Orsolini e la sorpresa Odgaard – Kristiansen sta migliorando di settimana in settimana, ieri ha giocato la miglior gara da quando è a Bologna: speriamo che Motta ci abbia visto lungo anche su di lui com’era successo per Cambiaso. Saelemaekers ora è molto più dentro alle partite, Fabbian è giovanissimo ma dimostra di poter stare a questi livelli, e Orsolini è clamoroso per qualità ma soprattutto sfrontatezza: ho finito gli aggettivi per descriverlo. Odgaard ha esordito subito malgrado sia arrivato da poco e l’ha fatto benissimo: è tosto fisicamente, ha una buona progressione e un bel mancino, e nonostante nasca ala garantirà una valida alternativa a Zirkzee (in attesa di Castro). Non solo, la competizione interna sarà per Joshua sarà un ulteriore stimolo a ‘non sedersi’, dando sempre il massimo in allenamento come Thiago desidera.
CONTRO
I rischi costruendo dal basso – Nella parte centrale del primo tempo il Bologna si è complicato la vita e ha nuovamente rischiato di farsi gol da solo con un altro pasticcio tra Skorupski e Freuler. Premesso che la capacità di cominciare l’azione del basso è una delle forze di questa squadra (basti vedere l’azione che conduce al 3-0), credo che i giocatori dovrebbero capire quando forzare e quando invece optare per un lancio lungo. È Motta a chiedere a Skorupski di cercare sempre l’uscita palla a terra, vero, ma sta anche a Lukasz capire se in quel momento la partita lo consente, o se il compagno a cui vuole scaricare il pallone è in fiducia oppure preferirebbe essere esentato dalla ricezione. Freuler, ad esempio, veniva dall’inciampo contro il Sassuolo e forse ieri avrebbe fatto a meno di quel passaggio, tanto che ad azione conclusa i due hanno battibeccato per qualche istante. Sono piccole situazioni alle quali bisogna stare attenti, perché ieri per un episodio del genere i rossoblù hanno quasi consentito al Lecce di riaprire una gara in totale controllo.
La lente d’ingrandimento su qualunque scelta di Motta – Ci sono determinate cose che non capirò mai. Un allenatore mette in campo i calciatori che ritiene più idonei per quella che è la sua idea di calcio, e se poi il campo non gli dà ragione allora giustamente se ne deve prendere la responsabilità. A Bologna va tutto benissimo, la squadra sta facendo un grande campionato, le scelte di Thiago si rivelano sempre azzeccate, ma nonostante questo una parte della stampa e della tifoseria contesta comunque le decisioni del mister. Dopo il match contro il Sassuolo l’ho sentito criticato per la formazione iniziale, dopo la gara di ieri in tanti hanno sottolineato l’assenza di Karlsson, e parliamo in entrambi i casi di partita vinte! Non comprendo la dinamica in generale, e nel dettaglio non capisco tutta questa attenzione per lo svedese, dato che in rossoblù l’abbiamo visto pochissimo e in quelle apparizioni non aveva nemmeno convinto. Qualcuno sembra dimenticare che il Bologna e il bene della squadra contano molto più di un singolo, chiunque esso sia, e che il signore che siede attualmente in panchina non è esattamente uno sprovveduto: il merito di questa bellissima stagione e dell’attuale quinto posto è in buona parte suo e delle sue idee.
Pepè Anaclerio
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