Bologna-Lazio 2-0: relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara, solo note liete in casa rossoblù.
La partita (quasi) perfetta – Oggi niente ‘contro’, mi sembrerebbe veramente di cercare il pelo nell’uovo. Certo, ci sono state delle sbavature, una su tutte la disattenzione di Dominguez che ha causato il rigore, ma in generale il Bologna ha studiato la partita perfettamente, sbagliando poco o nulla. Gli 8 punti nelle ultime 4 gare non sono una casualità, ma la conseguenza di un equilibrio che mancava e che sembra la squadra stia trovando. Nonostante i rossoblù affrontassero una big, hanno giocato sulla falsariga della trasferta di Parma, e anche a Reggio Emilia avevano approcciato la partita con lo stesso piglio. Ieri non si sono viste differenze tra il BFC e la Lazio, e i ragazzi di Sinisa hanno ottenuto un successo netto senza rubare nulla.
La prestazione di tanti singoli – Diversi giocatori hanno fatto una partita da 8 in pagella. Sansone è ormai definitivamente recuperato, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Credo che la differenza l’abbia fatta lo spostamento di Barrow al centro, che ha fatto sentire Nicola nuovamente titolare: ne aveva bisogno. Soumaoro conferma gara dopo gara di poter garantire grande equilibrio e solidità, Svanberg ha seguito Milinkovic-Savic a uomo per tutta la partita imbrigliando così uno degli elementi chiave per gli avversari, e Mbaye paradossalmente quando gioca a sinistra è più concentrato e al di là del gol non ha per nulla sofferto un pericolo come Lazzari. Dulcis in fundo, di Skorupski oltre al rigore parato va sottolineato l’eccezionale riflesso a dieci minuti dalla fine, quando ha fermato un pallone sulla riga di porta impedendo alla Lazio di riaprire la sfida.
La ricchezza della rosa – Il Bologna è sceso in campo dall’inizio senza Tomiyasu, Hickey, Dijks, Medel, Schouten e Poli. Lungi da me dire che siano tutti giocatori a cui il Bologna può serenamente rinunciare, ma si è avuta la dimostrazione di come, in caso di necessità, questa rosa abbia delle risorse interne che possono consentirgli di disputare comunque un’ottima partita anche contro una grande avversaria. Forse l’unico giocatore che per caratteristiche sembra insostituibile è Soriano ma, se capiterà di dover giocare una partita senza di lui, magari Sinisa riuscirà comunque a trovare un’alternativa efficace.
Il peso di Mihajlovic – Insisto su un punto che ritengo molto importante: per quello che è il livello del Bologna, un allenatore come Sinisa ha un grande peso. Se ritrova l’entusiasmo, ritorna a far sentire tutti importanti, e se si concentra sui giocatori che ha a disposizione anziché su quelli che vorrebbe può fare davvero la differenza. Ieri ha preparata la gara benissimo, lo si è visto sin dall’avvio. Il BFC ha costretto gli avversari a fare la partita, cosa che per caratteristiche gradiscono meno. Se le lasci spesso la palla e imposti duelli individuali a tutto campo, la Lazio va in difficoltà, e se a questo si aggiunge il grande lavoro svolto da Svanberg e Soriano in copertura su Milinkovic-Savic e Luca Leiva, ecco che si compone lo scacchiere grazie al quale Mihajlovic è riuscito ad avere la meglio su Inzaghi.
La classifica rassicurante (ma guai a sedersi) – La classifica è buona, grazie agli ultimi quattro risultati utili consecutivi il Bologna si è allontanato parecchio dalla zona calda. Ora i felsinei devono trovare un obiettivo per evitare cali di tensione, e quello più stuzzicante potrebbero essere i 52 punti di cui Saputo aveva parlato nel suo videomessaggio natalizio. Sinisa aveva subito ribattuto che l’obiettivo primario doveva essere la salvezza, ma chissà che un po’ per volta le cose non possano cambiare.
Pepè Anaclerio
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