Bologna, vittoria non banale che allontana più di una nuvola. In crescita sia la compattezza di squadra che le prestazioni dei singoli

Bologna, vittoria non banale che allontana più di una nuvola. In crescita sia la compattezza di squadra che le prestazioni dei singoli

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Monza-Bologna 1-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’U-Power Stadium.

PRO

L’ottima risposta caratteriale e tecnica – Sia la prestazione che la vittoria non sono da dare per scontate: era la prima volta che il Bologna giocava tre partite in una settimana, compresa quella di Champions con annesso carico fisico ed emotivo, dunque non potevamo sapere come la squadra avrebbe reagito. Italiano ha anche dovuto ricorrere ad un po’ di turnover, e nonostante tutti questi fattori la risposta del gruppo è stata molto positiva, non solo per quanto riguarda la compattezza generale ma anche per alcune prestazione singole piuttosto positive, ed è arrivata una vittoria che mancava e che speriamo sia solo l’inizio di un nuovo grande percorso.

La boccata d’ossigeno – Se dalla gara d’esordio con l’Udinese fino al 75′ della partita di Como le prestazioni del BFC erano andate progressivamente in calando, l’aver ripreso una partita che sembrava già persa ha dato quella svolta dal punto di vista dell’autostima di cui la squadra aveva bisogno, e che ha avuto le sue ripercussioni nella bella gara di Champions League e nell’importante successo di ieri. Quando in conferenza stampa Italiano ha detto di augurarsi che questi tre punti facciano sì che domani i giocatori arrivino a Casteldebole più sorridenti, ha fatto capire bene qual era lo stato d’animo dentro allo spogliatoio. È normale che ad un cambiamento si reagisca con titubanza e un po’ di preoccupazione, il nuovo mister ha bisogno dei risultati per dare credibilità al suo calcio e la vittoria di ieri è un ottimo punto di partenza.

Le quattro prestazioni di alto livello – Urbanski ha disputato la sua miglior partita da quando è a Bologna, non a caso giocando nel suo ruolo. Ndoye, sempre imprendibile e prezioso per la squadra, a mio avviso è stato l’MVP assoluto del match. Lucumí ha fornito un’altra grande prova, confermando come il Bologna abbia bisogno che i suoi titolarissimi alzino il loro livello di gioco, specie in fase difensiva. Infine cito ovviamente Castro, che forse se non avesse segnato sarebbe stato criticato nonostante l’ottima gara, ma ha trovato quel bellissimo gol e ha spazzato via ogni discorso. Ricordiamoci sempre che l’argentino ha vent’anni, che è già alla seconda rete stagionale e che i gol aiutano i centravanti a crescere e ad acquisire consapevolezza: il ragazzo è un talento e può crescere ancora tanto, ma come al solito qualcuno pecca di scarsa pazienza.

CONTRO

Le tre insufficienze – Ravaglia fino all’errore aveva anche giocato bene, poi l’essere stato responsabile del pareggio del Monza l’ha un po’ condizionato e nella ripresa si è notato da tante piccole cose, come ad esempio qualche rinvio stranamente impreciso coi piedi, che aveva perso fiducia e tranquillità. Un altro singolo non del tutto dentro il match è stato Casale, probabilmente condizionato da un vecchio infortunio che ancora non gli dà pace: speriamo che se lo metta presto alle spalle e migliori le sue prestazioni. Infine devo citare Odgaard, che forse per via della stazza non è ancora entrato in forma e probabilmente è anche penalizzato dalla zona di campo in cui viene fatto giocare: ieri, ancora una volta, il danese non ha convinto.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)