Brutto approccio e colpe evidenti al di là del grave errore di Marinelli. Bene la reazione, l’impatto di Orsolini e la gemma di Schouten, ma Sinisa e i tifosi meritavano di meglio
Venezia-Bologna 4-3: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Penzo.
PRO
Il cambio tattico e l’impatto di Orsolini – Il Bologna è entrato in partita dopo circa mezzora, grazie in particolare al cambio di modulo (dal 3-5-2 al 4-2-3-1) e all’ingresso di Orsolini, che trovando il gol del 2-1 a pochi istanti dall’intervallo ha cambiato l’inerzia della partita e ha permesso ai suoi di rimediare – temporaneamente – ai danni causati dall’atteggiamento sbagliato con cui avevano approcciato il match.
I gol: stupendo quello di Schouten, tanti quelli di Arnautovic – Diversi singoli hanno fatto abbastanza bene, chiaramente il risultato finale influenza un po’ le valutazioni e allora mi limito a citare il grandissimo gol di Schouten e il 14° timbro di Arnautovic, quota nient’affatto scontata considerando che di fatto è la sua prima vera stagione nella nostra Serie A.
I lampi (a intermittenza) di Barrow e Orsolini – Barrow e Orsolini sono giocatori di talento che divideranno sempre i tifosi: alcune volte possono far arrabbiare per errori banali, però ieri hanno anche dimostrato quanto possano risultare decisivi. Musa è nell’occhio del ciclone da un po’ di tempo, ma secondo me a Venezia ha fatto bene ed è stato sempre nel vivo del gioco: due delle tre reti segnate passano da splendidi palloni messi in area da lui. L’ingresso di ‘Orso’ invece, come rimarcato prima, ha completamente ribaltato il canovaccio della gara.
I duemila tifosi rossoblù al Penzo – Dispiace che abbiano assistito ad una sconfitta del genere, ma penso sia doveroso evidenziare l’esodo dei tifosi bolognesi in Laguna: è sempre bello vedere così tante persone seguire in trasferta la loro squadra del cuore.
CONTRO
Il tipico calo di tensione – Ieri il Bologna è incappato in una trappola prevedibile e nel periodico calo di tensione del quale ho già parlato tante volte. Inconsciamente i ragazzi di Mihajlovic sono entrati in campo molli, troppo sicuri di loro stessi e non abbastanza motivati, e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. La reazione c’era stata e sicuramente l’arbitro ha inciso sul risultato finale, ma se prendi quattro gol e perdi contro l’ultima in classifica, reduce da dieci sconfitte consecutive, significa che di colpe ne hai anche tu.
L’assurda topica di Marinelli (e la lista dei torti che si allunga) – Dire che Marinelli abbia condizionato la partita è persino troppo poco: si è inventato un rigore inesistente, ancor più inspiegabile se si considera che è stato comminato – con irritante cocciutaggine e supponenza – in epoca VAR. Non è la prima volta, quest’anno, che il Bologna subisce torti del genere: penso per esempio ai penalty assurdi che gli sono stati fischiati contro Genoa in casa e Lazio in trasferta, o quello netto su Orsolini non assegnato una settimana fa contro la Roma. La presenza della tecnologia, di fronte a episodi del genere, sta diventando un’aggravante, e personalmente non comprendo perché il protocollo preveda che sia comunque il direttore di gara a dover prendere la decisione finale: volente o nolente è influenzato dalla tensione del match e dall’influenza dello stadio, mentre in sala VAR sono sicuramente più tranquilli e lucidi, dunque più in grado di valutare meglio le azioni.
L’amaro rientro di Sinisa – Umanamente mi dispiace moltissimo per mister Mihajlovic, che tra problemi di salute e spiacevoli chiacchiere sul suo conto ne sta passando di tutti i colori: ricevere anche di persona una bella soddisfazione dai suoi ragazzi gli avrebbe fatto sicuramente bene.
Pepè Anaclerio
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