Buon punto contro una squadra tosta e con varie seconde linee in campo. Benissimo Skorupski, Soumaoro e Soriano, arbitro non all’altezza
Bologna-Torino 1-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
La capacità di adattarsi all’avversaria – Il Bologna mi è piaciuto: in altre partite ha potuto esprimere meglio il suo calcio, ma ho apprezzato comunque la capacità che i rossoblù hanno avuto di adattarsi al gioco e al temperamento degli avversari. È chiaro che non abbiamo assistito alla massima espressione estetica di questo sport, ma per avere spettacolo bisogna che entrambe le squadre lo vogliano offrire, e al Torino di Nicola non interessa molto. I ragazzi di Sinisa, a differenza di quanto era accaduto ad esempio in casa del Genoa, lo hanno capito subito e hanno accettato di giocare una partita maschia contro una squadra che vale più della classifica che ha.
La prestazione delle seconde linee – Complici le tre partite da giocare nell’arco di una settimana, Mihajlovic ha praticato un po’ di turnover e ha schierato alcuni degli elementi meno utilizzati. A mio parere i vari Baldursson, Mbaye e Poli hanno tutti offerto una prestazione sufficiente, portando il loro mattoncino alla causa e dimostrando una volta di più che questa rosa è abbastanza profonda da potersi permettere di cambiare alcuni interpreti senza calare il livello della prestazione.
Le parate di Skorupski, la crescita di Barrow e Orsolini, le certezze Soriano e Soumaoro – Skorupski è stato il migliore in assoluto, si è distinto in un paio di occasioni ma particolarmente con quell’uscita bassa su Zaza, intervento in cui ha sfoderato grande reattività e tempestività. Anche in una partita ‘sporca’ come quella di ieri, Soriano si è messo in luce, e l’azione del gol rossoblù racchiude tutto il lavoro che fa in campo: aggressione sul portatore di palla, lucidità nel vedere il movimento di Barrow e qualità clamorosa anche nel piede debole per lanciarlo in profondità. Lo stesso Musa ha fatto bene: in occasione del gol è stato aiutato dal goffo intervento di Milinkovic-Savic, ma mi è piaciuto il modo in cui ha saputo destreggiarsi contro una difesa così fisica come quella granata. Orsolini non è riuscito a segnare ma vive un buon momento di forma, e quando a fine partita ha fatto la prima punta l’ho visto molto libero mentalmente, slegato dai compiti di copertura a cui lo costringe il ruolo di esterno alto. Infine, anche se lo cito sempre, non posso esimermi dal sottolineare l’ennesima ottima prestazione di Soumaoro, che ogni volta risalta per sicurezza, personalità e strapotere fisico: Belotti e Zaza gli sono letteralmente rimbalzati addosso per tutta la partita.
CONTRO
L’arbitraggio indisponente e non all’altezza – L’arbitraggio di Marini è stato scarso e, seppur involontariamente, i continui fischi e la conduzione così spezzettata hanno avvantaggiato il Torino. Gli ospiti sono entrati più volte con durezza sui giocatori del Bologna, eppure quando Singo è addirittura franato addosso a Dominguez – seppur scivolando – non è stato nemmeno fischiato il fallo. Lo si nota subito quando un arbitro ha il controllo della partita, e Marini non lo aveva: emblematici, in tal senso, i cartellini gialli sventolati a ripetizione verso alcuni componenti delle due panchine. I suoi fischi non hanno inciso sul risultato ma avrebbero potuto, penso ad esempio alle tante punizioni concesse al Toro dal limite dell’area, che non hanno portato ad un gol solo per la scarsa vena dei calciatori granata. Capisco che anche i direttori di gara debbano farsi le ossa, ma forse sarebbe meglio che quelli con poca esperienza venissero designati per sfide senza importanza fra squadre di metà classifica, e non per un match come quello di ieri sera.
Pepè Anaclerio
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