Lazio-Bologna 1-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Olimpico.
PRO
La capacità di reagire – Il Bologna si è ripreso alla grande dopo il piccolo passo falso contro la Cremonese. Non penso solo alla partita di ieri, ma anche alla Coppa Italia. Contro il Parma c’è stata un po’ di sofferenza? Sì, però il turno è stato superato con personalità, e mentre il campionato è quasi giunto al giro di boa i rossoblù sono in corsa per tutti gli obiettivi.
La forza del gruppo – Se penso a tutte le difficoltà che potrebbero minare il cammino del Bologna, come i continui infortuni e le tante partite ravvicinate, io sono più che soddisfatto della prestazione vista all’Olimpico. A lungo andare i problemi rischiano di sfaldare una squadra e uno spogliatoio, invece i rossoblù stanno continuando a fare bene e questo è sinonimo di grandissima solidità.
I vecchi e nuovi protagonisti – Ravaglia è stato senza dubbio il migliore in campo e sono contento per il ragazzo, che sta dimostrando di essere un portiere all’altezza di questi palcoscenici. De Silvestri ha fatto una bella partita, in emergenza è stato schierato al centro della difesa e grazie alla sua esperienza se l’è cavata piuttosto bene. Sono positivamente stupito dalla continuità di prestazioni che sta trovando Miranda, mentre Zortea ha generato il pari con un’azione di grande qualità. Infine Odgaard: ha sfornato una delle prove che sa offrire quando è in forma, combinando tecnica e forza fisica e trovando anche il gol.
CONTRO
La trappola della superiorità – C’è chi non è stato contento del fatto che il Bologna non sia riuscito ad approfittare della superiorità numerica. Intanto voglio ricordare che l’espulsione di Gila è arrivata a pochi minuti dalla fine, e poi paradossalmente l’uomo in più può complicare le azioni offensive se l’altra squadra, come ha fatto la Lazio, si chiude tutta dietro a difesa del risultato.
Le difficoltà di Casale – Lazio e Bologna hanno avuto un anello debole per parte: Tavares, che infatti è stato sostituito all’intervallo, e Casale. Il difensore rossoblù anche ieri ha fatto molta fatica, sembra non riuscire proprio a sostenere i ritmi imposti da Italiano. Per caratteristiche si troverebbe molto meglio a giocare in una squadra che interpreta la partita come la Lazio ha fatto negli ultimi dieci minuti di ieri, restando bassa e compatta. Credo che i guai fisici in cui incappa spesso siano dovuti anche a questo, alla sua impossibilità nel reggere il gioco del BFC. Nelle rare occasioni in cui i rossoblù si sono schierati a cinque ha fatto bene, a dimostrazione che è proprio una questione di interpretazione della gara prima ancora che di qualità personali.
L’emergenza in difesa – Al momento la difesa è ridotta all’osso. C’è stato il momento in cui mancavano contemporaneamente Rowe e Cambiaghi e questo aveva reso corta la coperta sugli esterni. Oggi manca Vitik, Casale s’è appena fatto male e Lucumí è a mezzo servizio: bisogna sperare che Jhon recuperi presto dal suo problema tendineo, altrimenti De Silvestri sarà costretto agli straordinari o Italiano dovrà inventarsi qualcosa (specialmente giovedì a Vigo, dove ‘Lollo’ non potrà giocare in quanto fuori dalla lista UEFA).
La prova di Moro e l’ingresso di Bernardeschi – Non mi hanno convinto troppo la mezzora di Bernardeschi e la partita di Moro: il primo ha perso troppi palloni facendo infuriare Italiano, mentre il secondo mi è parso molto nervoso e ha fatto una gara meno lucida del solito.
Pepè Anaclerio
© Riproduzione Riservata
Foto: bolognafc.it



