Coraggio e idee per uscire dalla crisi, Sinisa sugli scudi insieme ad Arnautovic. Bene anche Bonifazi, Schouten e Soriano, rivedibile Theate

Coraggio e idee per uscire dalla crisi, Sinisa sugli scudi insieme ad Arnautovic. Bene anche Bonifazi, Schouten e Soriano, rivedibile Theate

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Bologna-Spezia 2-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.

PRO

Il ritorno della mentalità coraggiosa – In un momento molto difficile e delicato, il nuovo assetto ha aiutato la squadra a ritrovare coraggio sul piano offensivo (i numeri relativi a possesso palla, angoli e tiri totali parlano chiaro), anche se nel primo quarto d’ora i rossoblù hanno pagato a caro prezzo una prevedibile fase di adattamento a livello difensivo (emblematico il gol di Manaj, con un malinteso tra De Silvestri e Orsolini su chi dovesse andare a contrastare Reca). La scelta di schierare un attaccante in più (diventati due in più nel finale di gara, col passaggio al 4-2-3-1), però, alla lunga ha pagato, specialmente in termini di mentalità e carattere: i rossoblù sono andati sempre in pressione alta sugli avversari e hanno reagito nel modo migliore allo svantaggio, continuando a premere, quando invece avrebbero potuto farsi prendere dal panico e bloccarsi. I meriti vanno equamente distribuiti fra il tecnico, che ha preparato bene la partita e ha poi azzeccato tutte le mosse, e i giocatori, che hanno mostrato grande disponibilità, intelligenza e spirito di sacrificio.

La reazione di carattere (che deve diventare continuità) – La prestazione contro lo Spezia, arrivata alla fine di una settimana piena di preoccupazioni e polemiche, non mi ha stupito, perché negli ultimi anni la squadra ha sempre reagito e risposto positivamente quando è finita sotto pressione. Adesso il punto interrogativo è sempre il solito, ovvero la continuità, che va trovata partendo già dal match di Salerno: sarà un bel banco di prova e speriamo che il Bologna non ci arrivi con la pancia piena per aver messo a posto la classifica. A tal proposito, ieri i rossoblù hanno ribadito di non aver nulla a che fare con le squadre in lotta per non retrocedere, ma tale superiorità andrà ribadita anche sabato, così da potersi poi guardare solo davanti.

Le prestazioni di Arnautovic, Schouten, Soriano e Bonifazi – Arnautovic ha fatto quello che dovrebbe sempre fare in partite del genere: quando gli avversari sono alla sua portata, può e deve sfoderare la sua superiorità tecnica e fisica, mangiandoseli letteralmente. Già in casa con l’Empoli non mi era affatto dispiaciuto, ieri tra gol, traversa, assist, giocate e grinta è stato impeccabile. Da segnalare anche la buona prova di Schouten, in costante crescita sul piano fisico, e la gara da capitano vero di Soriano, con tanta personalità. In difesa, invece, il migliore è stato Bonifazi, che sta man mano convertendo in giudizi positivi le tante critiche ricevute ad inizio stagione.

Le varie modifiche apportate da Mihajlovic – Anche le seconde linee hanno inciso e non poco sul risultato, in particolare Sansone con quella bella giocata chiusa da un assist al bacio per il 2-1 di Arnautovic. Ma mi è piaciuto pure lo spirito e la concentrazione con cui sono entrati in campo Vignato e Soumaoro. Quando Sinisa legge così bene la partita, cambiando assetto e uomini coi tempi e i modi giusti, fa tutta la differenza del mondo: ieri, nello specifico, il Bologna è passato dal 3-4-3 iniziale ad un 4-3-3 (con Soriano, Schouten e Vignato in mezzo) che poi è diventato 4-2-3-1, quello che tante gioie ci ha regalato nelle scorse stagioni. Sposo in pieno questo atteggiamento finalizzato alla ricerca di nuove idee e soluzioni, al fine di uscire da un periodo complicato attraverso la qualità e la voglia di proporre gioco, senza paura.

CONTRO

Il gol preso e l’involuzione di Theate – Tra l’agevole cross concesso a Reca e la mancata opposizione su Manaj, la rete incassata dai rossoblù non è stata un bello spettacolo per gli occhi. Purtroppo non si tratta del primo errore in marcatura commesso da Theate, un ragazzo che dopo aver avuto un impatto straordinario sulla Serie A si è via via involuto. Forse la verità sta nel mezzo, è un buon giocatore ma non eccezionale come sembrava all’inizio, di certo l’età è dalla sua parte e dovrà essere lui a farci capire di che pasta è realmente fatto.

Pepè Anaclerio

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