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Ennesima vittoria da big contro una big, la costanza del Bologna è clamorosa. Gruppo di grandi uomini, prima che di grandi giocatori

Ennesima vittoria da big contro una big, la costanza del Bologna è clamorosa. Gruppo di grandi uomini, prima che di grandi giocatori

Ph. Getty Images

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Napoli-Bologna 0-2: relativamente al match disputato ieri al Maradona, solo note liete in casa rossoblù.

Il successo dal sapore di Champions – In un quarto d’ora il Bologna ha risolto la pratica alla sua maniera, sfoderando l’ennesima grande prestazione di fronte ad una big. La costanza di risultati contro le migliori squadre del campionato è clamorosa, significa che l’identità di gioco portata da Motta si sposa perfettamente con questo tipo di partite, e penso sia il più grande complimento che gli si possa fare. Thiago ha portato le sue idee fin dal primo momento e adesso raccoglie ciò che ha seminato: la vittoria di ieri è sembrata semplice ma non era affatto scontata se si considera che il Napoli, al netto delle difficoltà che ha attraversato quest’anno, resta una squadra piena di grandi individualità.

I quattro protagonisti a sorpresa – Ravaglia è stato l’MVP del pomeriggio, semplicemente determinante. Posch ha offerto una prova solidissima e a ha ritrovato il gol, una gioia che finalmente ha assaporato anche Ndoye dopo aver disputato la sua miglior gara in rossoblù. Infine Urbanski, che continua ad essere accolto con un po’ di scetticismo ma anche ieri, nel suo ruolo naturale, ha risposto benissimo.

La sensazione che sia solo l’inizio – Per festeggiare la Champions League manca la conferma matematica, che speriamo possa arrivare a breve, ma in ogni caso è soltanto questione di tempo: la strada intrapresa dalla società nelle ultime due stagioni è ben tracciata, il Bologna non sarà una meteora ma resterà a lungo ad alti livelli.

Gli uomini prima dei professionisti – Nell’elogio che Motta ha fatto di Skorupski in conferenza stampa c’è tutta la filosofia di Thiago. Non è un caso che il mister abbia scelto di parlarne proprio dopo aver lasciato in panchina Lukasz, ed è una dichiarazione che spiega molto bene come la classifica del BFC sia merito prima degli uomini e poi dei giocatori.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)