Flessione di risultati ma non di prestazioni, sosta fondamentale per ritrovarsi. Orsolini sa sempre come incidere, Calafiori in giornata no
Cagliari-Bologna 2-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Unipol Domus.
PRO
La stagione oltre le aspettative – Questo periodo di flessione, fra l’altro di risultati e non di gioco perché la prestazione è mancata solo a Udine, non mi stupisce. Ad inizio campionato l’ambizione era rimanere in scia delle sette squadre più attrezzate, fino ad oggi il Bologna è andato oltre le aspettative e un calo era preventivabile. La classifica resta bellissima e al momento vede i rossoblù ancora in Europa. Se così sarà anche a fine anno, si dovrà parlare di un percorso straordinario. Se invece il BFC dovesse piazzarsi attorno all’ottavo posto avrà fatto il proprio, mantenendo fede a quello che era l’obiettivo iniziale.
La sosta provvidenziale – La pausa imposta dalla Supercoppa viene in soccorso, grazie ad essa la squadra avrà la possibilità di ricaricare le pile e magari recuperare un paio di pedine importanti. I giocatori sono un po’ scarichi ed è normale sia così: il calo è cominciato dopo l’incredibile settimana che ha visto il Bologna battere Roma, Inter e Atalanta, e non va dimenticato che il k.o. di ieri è arrivato dopo il grande dispendio psicofisico di Firenze. Fra due settimane l’avversaria sarà un Milan in ottima forma, ma ritrovando energie i ragazzi di Motta potranno giocarsela come hanno sempre fatto.
La verve di Orsolini e l’insuperabile Lucumí – Ieri Orsolini è stato il migliore in campo, considerando il suo ottimo momento post infortunio è l’unico per cui la sosta sarà più una scocciatura che un vantaggio. Anche Lucumí ha fatto una buona gara, l’ennesima del suo campionato, ed è stato nettamente il migliore dei difensori.
CONTRO
Il poco cinismo e un pizzico di superficialità – Sconfitta che lascia l’amaro in bocca perché immeritata e perché nonostante l’infermeria piena il Bologna era partito bene, le assenze non stavano pesando più di tanto. L’unico neo che ha la squadra è quello di specchiarsi un po’ troppo, cosa che non ci si può permettere, soprattutto quando gli avversari iniziano a conoscerti e a studiare le contromisure per farti male. È successo contro Udinese, Genoa e ora Cagliari, avversarie che si ritenevano alla portata dei rossoblù e invece sono state intelligenti e ciniche. Penso che durante la sosta Thiago lavorerà molto sull’aspetto mentale, oltre che sulla brillantezza, perché se c’è un errore che questi ragazzi non devono commettere è sedersi su quello che sanno di poter fare.
I due gol evitabili – La rete del pareggio è figlia del credo tattico del Bologna, che anche in vantaggio ha tenuto la difesa alta e Calafiori a vedersela con Petagna. Naturalmente Riccardo in quell’occasione ha sbagliato, ma non è stato l’unico: a mio avviso Skorupski avrebbe dovuto già essere più fuori dalla porta e uscire in maniera tempestiva. Sul secondo gol invece è vero che Wieteska fa una grande giocata, ma i difensori avrebbero dovuto chiuderlo meglio, saltando di testa o contrastandolo per impedirgli di crossare un pallone così pericoloso.
La domenica no di Calafiori (ma non solo) – Calafiori è incappato in una giornata storta, speriamo abbia speso in un unico turno tutto il bonus degli errori che poteva commettere. Kristiansen ha fatto fatica ancora una volta, di Urbanski apprezzo la generosità ma è evidente che non sia un esterno di ruolo, infatti gioca troppo spesso palla in orizzontale. Per quanto riguarda Van Hooijdonk è chiaro che la differenza con Zirkzee è notevole, per valore ma ancora prima per caratteristiche, però non imputerei a lui la sterilità offensiva né la sconfitta: contro Udinese, Genoa e Fiorentina Joshua c’era, così come c’era Saelemaekers. Non getterei la croce sui singoli, è evidente che il calo riguardi tutta la rosa.
Pepè Anaclerio
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