Sampdoria-Bologna 1-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Ferraris.
PRO
L’ennesimo successo attraverso il gioco – Sampdoria-Bologna ci ha offerto il pacchetto completo di una partita di calcio ed è terminata con una bella vittoria dei rossoblù. Fino al pareggio blucerchiato il BFC aveva dominato secondo quella che ormai è la sua filosofia, ovvero la volontà di fare sempre la partita e occupare con continuità e pericolosità la metà campo avversaria.
La maturità e la personalità – Colpisce come il Bologna riesca a mantenere lo stesso piglio sia in situazioni favorevoli che nelle difficoltà: la squadra non si perde mai d’animo, questa personalità mancava ed è stato bravissimo Motta a costruirla. Il mister sta facendo davvero un lavoro straordinario, da tempo non si vedeva un BFC che cerca costantemente di imporre il proprio gioco su qualsiasi campo.
Skorupski, Orsolini e tanti altri – Skorupski è stato decisivo con due miracoli: prima ha neutralizzato un rigore ben calciato e poi ha dimostrato grande esplosività sulla ribattuta dello stesso Sabiri. Orsolini è sempre più determinante e dentro la gara, ha fatto un gran gol ma soprattutto è sempre rimasto concentrato e attivo. Cambiaso, prima a sinistra e poi a destra, ha dato importanti segnali di risveglio, gettandosi spesso in mezzo al campo come gli chiede Motta e garantendo un’opzione in più quando i centrocampisti erano marcati. Il ritorno al gol di Soriano è importante per la fiducia del capitano e, seppur incappando nei soliti errori banali che non ci si aspetta da uno come lui, anche Barrow ha fatto intravedere qualcosa di meglio rispetto alle ultime uscite. Infine, i subentrati: bellissimo il lancio di un ottimo Moro per l’1-2, provvidenziali alcuni recuperi di Medel, mentre Raimondo ha toccato pochi palloni ma ha grinta e struttura e può rappresentare un’opzione valida in assenza degli altri centravanti.
La conoscenza del calcio di Motta – Thiago dopo il match contro il Monza è stato molto criticato per certe decisioni e per le sue letture. Il mister può piacere o non piacere, e sicuramente alcune scelte si sono rivelate più azzeccate di altre, ma è indubbio che le sue conoscenze e le sue capacità tattiche abbiano portato grandi benefici al Bologna, sia in termini di prestazioni che di classifica.
CONTRO
Le lunghe (e ingiustificate) attese per il VAR – Ieri la tecnologia VAR è stata disastrosa: come si possono perdere oltre cinque minuti per controllare la regolarità di due gol solari, che dal campo erano stati correttamente giudicati validi? Anche l’arbitraggio di Irrati ha palesato alcune pecche, specie in occasione del rigore molto fiscale fischiato a Lucumí. Il secondo penalty, per quanto io lo ritenga assurdo, da regolamento va concesso, anche se non si capisce come Sosa avrebbe potuto intervenire regolarmente in quel frangente.
L’ingenuità di Lucumí e l’inesperienza di Sosa – Lucumí merita una tiratina d’orecchie, a mio avviso il rigore è generoso ma non c’era alcun bisogno di mettere anche solo il dubbio all’arbitro trattenendo Gabbiadini in quel modo. Il colombiano a spesso l’errore in canna ed è un aspetto del suo gioco che deve migliorare, perché ieri dopo quell’episodio il Bologna ha davvero rischiato di perdere. Sosa, come detto, è stato molto sfortunato su quel tocco di mano e fino a quel momento aveva portato il suo mattoncino, ma commette errori di superficialità dai quali emerge che è ancora acerbo. Deve trovare malizia e cattiveria indispensabili in Serie A e allora è giusto farlo giocare, perché solo così può crescere.
L’infortunio di Posch – Speriamo non sia nulla di troppo grave, vista l’importanza dell’austriaco nello scacchiere di Motta, ma visto com’è cominciato il 2023 dei rossoblù sul fronte infermeria non sono troppo ottimista.
Pepè Anaclerio
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Foto: bolognafc.it