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Il Bologna peggiora perché non riesce a staccarsi dal passato: Italiano deve avere più coraggio ma ha bisogno dell’aiuto dei giocatori

Il Bologna peggiora perché non riesce a staccarsi dal passato: Italiano deve avere più coraggio ma ha bisogno dell'aiuto dei giocatori

Ph. Getty Images

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Como-Bologna 2-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Sinigaglia.

PRO

I due lampi nel buio – Le uniche note davvero positive del pomeriggio comasco sono stati gli ingressi e i gol di Castro e Iling-Junior: l’argentino e l’inglese sono entrati in campo con tanta voglia e tramite le loro qualità hanno dato due belle risposte, che adesso responsabilizzano il mister: se già era un suo pieno diritto, visto l’inizio balbettante del Bologna, ora Italiano è ancor di più autorizzato a compiere scelte di formazione anche forti e coraggiose se le ritiene necessarie, come del resto fece Motta quando arrivò qui.

Lo slancio positivo – Oltre alle prestazioni dei ragazzi che sono subentrati (ci metto anche Fabbian, Lucumí e Ndoye), del match di ieri si salvano due cose: il pareggio ottenuto in maniera insperata, che appunto dà ad Italiano la forza di presentarsi al campo con più credibilità davanti ai suoi giocatori e trasmette un po’ di autostima ai giocatori stessi, e il fatto che mercoledì si torna in campo e c’è subito una prestigiosa chance per riscattarsi.

CONTRO

La curva decrescente – In termini di prestazioni il Bologna è andato in calando: benissimo con l’Udinese, meno bene a Napoli, malino con l’Empoli e malissimo a Como. Un nuovo corso dovrebbe prevedere una crescita, magari lenta ma costante, e l’impronta dell’allenatore che diventa man mano più visibile. Paradossalmente si sta verificando il contrario, quindi inizio a pensare che la buona gara vista contro l’Udinese fosse figlia dell’entusiasmo che i rossoblù avevano ancora addosso, che quella carica si sia subito un po’ spenta a causa dei risultati negativi e che abbia continuato a scendere di partita in partita.

Gli errori e le prove insufficienti – In fase di possesso si sono visti tantissimi errori, specie nel primo tempo, col Bologna che ha regalato agli avversari una quantità innumerevole di palloni, mentre in fase di non possesso i giocatori del Como arrivavamo sempre per primi. Considerando dal 1′ al 45′ non riesco a trovare un singolo che abbia meritato la sufficienza e anzi, Aebischer, Beukema, Freuler, Orsolini e Posch mi hanno stupito in negativo.

La transizione difficoltosa – Nel calcio, a mio parere, l’allenatore è certamente importante ma non quanto i giocatori, coloro che vanno in campo e poi determinano. Questi ultimi devono credere a pieno nel lavoro e nelle idee della loro guida tecnica, altrimenti lo sviluppo non avviene: nel BFC attuale vedo invece un po’ di pigrizia tra i protagonisti della cavalcata Champions, come se si fossero adagiati nella comfort zone guadagnata la scorsa stagione e si sentissero arrivati. A me Italiano, piaccia o meno la sua proposta calcistica, pare un tecnico credibile, e la sua carriera fin qui lo conferma, ecco perché adesso mi aspetto scelte via via sempre più forti da parte sua, per dare un taglio netto col passato, e un atteggiamento diverso da parte dei ‘senatori’: c’è una pagina vuota da riempire e non dev’essere per forza peggiore della precedente, prima si comincia sul serio a scriverla e meglio è.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)