Il calcio non è solo spettacolo ma anche tattica e idee, e quelle di Motta funzionano alla perfezione. Calafiori, Ferguson e Zirkzee i simboli
Bologna-Lazio 1-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
Il calcio solido, funzionale e frustrante per gli avversari – Ho sentito che in tanti hanno trovato noioso il primo tempo del Bologna, ma a mio parere anche nei primi 45 minuti la squadra ha offerto una grandissima prestazione. Il calcio non è solo gol e spettacolo e i rossoblù hanno interpretato benissimo l’idea del loro allenatore, che forse a tratti non sarà spettacolare ma è solidissima e soprattutto snervante per gli avversari, che faticano a conquistare il possesso e sprecano tante energie. Abbiamo visto un Bologna allo stesso livello della Lazio per palleggio e personalità, e ho apprezzato tantissimo la costante ricerca del passaggio giusto di tutti i giocatori in campo, che ragionano e si rifiutano di buttare via il pallone.
Lo status raggiunto – Il nervosismo finale dei ragazzi di Sarri è la perfetta fotografia della frustrazione che stavano provando. Per quanto certamente rispettassero il Bologna, con credo che nemmeno loro si aspettassero un’avversaria così forte, in grado di rispondere colpo su colpo.
I soliti noti – Calafiori continua a stupire per approccio, classe e personalità, e ieri con Beukema ha costituito la coppia perfetta: l’olandese garantisce tanta sostanza e non a caso la squadra ha sofferto molto meno rispetto alla gara esterna contro il Sassuolo. Zirkzee ha fatto un’altra ottima partita e il suo approccio è stato encomiabile anche in fase difensiva, mentre Ferguson è un altro calciatore di enorme sostanza che però ha in canna giocate decisive, in primis i gol. Skorupski ha trasmesso grande sicurezza senza fare interventi particolarmente complessi, inoltre è migliorato davvero tanto sia nelle uscite alte che nel gioco coi piedi. Cito solo loro, ma è chiaro che chiunque sia sceso in campo ha strappato una sufficienza abbondante, anche perché altrimenti non sarebbe stato possibile battere una squadra come la Lazio.
I due grandi meriti di Motta – Come ho già avuto modo di scrivere dopo il match di Coppa Italia, Motta merita ogni elogio per la sua capacità di coinvolgere tutti i suoi ragazzi, non facendo sentire nessuno ai margini. A livello mentale questo fa tutta la differenza del mondo e permette di colmare i gap tecnici con le squadre più attrezzate: se un giocatore da 6 in pagella si sente importante giocherà da 6, 5 e così via a salire. I segreti del Bologna odierno sono questo e l’idea di calcio proposta da un allenatore fantastico, che sa quello che vuole ed è bravissimo a trasmetterlo al gruppo.
CONTRO
La gestione degli ultimi istanti – L’unico pelo nell’uovo che posso trovare all’interno di una bellissima prestazione è il modo in cui Ndoye ha gestito uno degli ultimi palloni della partita. Non si è capito cosa volesse fare, e ha regalato il possesso alla Lazio in un momento in cui il Bologna avrebbe dovuto ‘sgonfiare il pallone’ e difendere a denti stretti una vittoria che fortunatamente è arrivata comunque.
Pepè Anaclerio
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Foto: Getty Images (via OneFootball)