Sassuolo-Bologna 1-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Mapei Stadium.
PRO
Il punto tutt’altro che scontato – Sto sentendo parecchio rammarico per un pareggio ottenuto su un campo complicato, contro un’avversaria di pari livello affrontata peraltro senza la difesa titolare. Dentro di me prevale invece l’orgoglio per il nono risultato utile consecutivo e per la dimensione che il Bologna sta raggiungendo: ieri ho assistito ad una partita aperta che entrambe le squadre avrebbero potuto vincere, e credo che il punto ottenuto sia molto positivo. C’è chi sostiene che fosse una gara necessariamente da vincere, ma io non sono d’accordo. Certo, se si fosse trattato di un match di fine campionato il discorso sarebbe stato diverso, ma al momento è troppo presto per fare discorsi del genere. A mio avviso, l’unica partita che i rossoblù devono obbligatoriamente vincere è quella di martedì contro il Verona, così da garantirsi il passaggio del turno in Coppa Italia.
L’ottima risposta dalla difesa non titolare – Rimarcando i nove risultati utili di fila, c’è anche da ricordare che sono stati ottenuti con la difesa titolare quasi sempre in infermeria. Ieri all’ultimo secondo anche Beukema ha dovuto dare forfait, ha giocato Bonifazi e al netto di qualche errore in uscita l’ex Spal ha ben figurato. A gara in corso si è fatto male anche De Silvestri ed è dovuto scendere in campo un Posch appena rientrato, eppure anche a fronte di questa ulteriore emergenza il Bologna ha retto bene l’urto.
CONTRO
L’entusiasmo che diventa pressione – Quando le aspettative si alzano la pressione sui giocatori aumenta, e forse i tanti errori tecnici e in uscita fatti ieri sono dipesi anche da questo. Giocando ad alti livelli i ragazzi dovrebbero essere abituati alle aspettative dei tifosi, ma non è detto che tutti sappiano reggere l’urto nella stessa maniera. Quando viene acquistato un calciatore sconosciuto si tende ad essere più pazienti e cauti nei giudizi, gli si concede più facilmente di sbagliare, mentre un calciatore più famoso o blasonato attira immediatamente un certo tipo di attese. Nello stesso modo al Bologna di oggi vengono perdonati meno errori e si chiede di più, consci del valore della squadra, ma bisogna stare molto attenti a non esagerare con le pretese, se non altro perché alcuni ragazzi anziché caricarsi potrebbero ritrovarsi schiacciati dall’eccessiva pressione.
I singoli al di sotto delle loro possibilità – Saelemaekers ha commesso parecchi errori: il belga si impegna a svariare su tutto il fronte offensivo e si prende la responsabilità di chiamare la palla, atteggiamenti apprezzabili, ma ad oggi gli sbagli prevalgono sulle giocate corrette. Un altro singolo da cui mi aspetto di più è Freuler: lo svizzero è un giocatore di sostanza e garantisce tanto lavoro oscuro, ma ha anche un’esperienza che in pochi hanno in questo Bologna e quindi spetta anche a lui trainare la squadra. Orsolini è incappato in qualche sbavatura non da lui e non mi è piaciuta la scelta fatta quando si è trovato a tu per tu col portiere, avrebbe dovuto cercare di aprire il ‘piattone’ e invece ha tentato uno ‘scavetto’ a mio parere incomprensibile. Ndoye a sinistra fa fatica, Kristiansen nel finale ha sbagliato uno stop che avrebbe potuto fare la differenza, infine Aebischer ha iniziato davvero bene (piazzando pure un gran lancio per il gol di Zirkzee) ma nella ripresa è calato così tanto che Motta ha deciso di sostituirlo.
Il poco spazio concesso a Moro – Thiago sa molto meglio di me cosa fare, e per quanto riguarda lo scarso impiego di Karlsson penso che l’abbondanza in quel ruolo lo spinga a gestire i giocatori a seconda del momento di forma. Se c’è invece un singolo che per caratteristiche vorrei vedere più spesso in campo, quello è Moro. Di calciatori che verticalizzino e velocizzino la manovra come sa fare lui il Bologna non ne ha, e credo che il croato meriterebbe di avere più minuti rispetto a quelli che sta trovando in questo inizio di stagione.
Pepè Anaclerio
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Foto: Getty Images (via OneFootball)