Per il Bologna è un anno zero, servono tempo e pazienza. Assurdo bocciare già il lavoro di Italiano, ma devono arrivare risultati a legittimarne la proposta

Per il Bologna è un anno zero, servono tempo e pazienza. Assurdo bocciare già il lavoro di Italiano, ma devono arrivare risultati a legittimarne la proposta

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Napoli-Bologna 3-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Maradona.

PRO

La prestazione ordinata (con passivo troppo severo) – È vero, il Napoli non ha faticato granché, ha aspettato il Bologna sapendo come fargli male in ripartenza e col 2-0 ha chiuso i conti, ma a me i rossoblù fino al gol di Kvaratskhelia non erano dispiaciuti. Purtroppo a quel punto la squadra ha mollato e alla fine è arrivato anche il 3-0, un punteggio troppo rotondo e assolutamente immeritato per quello che si è visto in campo.

L’inizio di un nuovo ciclo – Cambiare l’allenatore significa modificare davvero tanto l’equilibrio di una squadra, e questo va subito premesso perché chi è deluso dall’inizio di stagione e lamenta una grande distanza tra l’attuale Bologna e la squadra che i rossoblù ambiscono ad emulare, ovvero l’Atalanta, deve anche considerare che Gasperini allena a Bergamo dal 2016, mentre il BFC ha appena dovuto ricominciare da zero con un nuovo mister. Se a ciò si aggiunge che la rosa è ancora incompleta (per vari motivi, non soltanto il mercato) e ieri ha affrontato un avversario di valore come il Napoli, il risultato maturato al Maradona non dovrebbe sorprendere troppo. Non sono preoccupato ma attendista, sarà un campionato pieno di incognite. Italiano alla Fiorentina ha saputo valorizzare una squadra che non aveva grandi nomi, qui è chiamato a fare lo stesso e non si può giudicare il suo operato dopo due sole partite.

L’occasione (seppur sprecata) avuta da Castro – Ogni paragone tecnico tra Zirkzee e Castro mi sembrerebbe ingeneroso, per cui mi limito a farne uno dal punto di vista dello stile di gioco. Joshua faceva giocare la squadra e ne orchestrava i movimenti, mentre Santiago ha bisogno che la squadra lo metta in condizione di segnare. Al momento Castro ha tutti i riflettori puntati addosso e c’è già chi lo sta bocciando dopo due gare, io invece voglio solo sottolineare che pur rubando meno l’occhio rispetto a Zirkzee ieri è stato l’unico a crearsi un’occasione per segnare, e in generale tra gli attaccanti trovo sia stato quello che ha giocato meno peggio.

CONTRO

La solita memoria corta – Non so quanto i tifosi abbiano compreso che il Bologna oggi è una pagina bianca con una storia tutta da scrivere, e che quanto visto l’anno scorso sarà difficilissimo che si ripeta. Bisogna mettere da parte i paragoni il prima possibile, altrimenti tra i confronti e il disfattismo il passo è breve. Andrebbe anche ricordato come oggi Motta sia considerato un profeta ma che in parecchi ne avrebbero voluto la testa dopo poche giornate, magari gli stessi che si chiedevano come avrebbe fatto il Bologna a sopperire alle partenze di Schouten, Dominguez e Arnautovic. La stagione è appena iniziata, le squadre sono cantieri aperti e i risultati di questi due turni testimoniano come i reali valori debbano ancora venire a galla. La verità è che ci vogliono tempo e pazienza, ingredienti che nel calcio purtroppo scarseggiano sempre.

Il peso dei risultati sulla convinzione dei giocatori – La partita di sabato contro l’Empoli avrà già una sua importanza, ovviamente non tanto per la classifica quanto per il morale: le vittorie danno forza, carattere e autostima e sono il motore ideale per ogni allenatore, perché spingono i giocatori a seguire con più entusiasmo il proprio mister. L’anno scorso seguendo un certo tipo di idee di gioco i calciatori hanno disputato una stagione splendida e ottenuto un risultato straordinario, quindi c’è bisogno che i risultati inizino a dare credibilità anche a Italiano e alla sua proposta calcistica.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)