Prestazione che conforta e rende fieri, con più cinismo si poteva fare risultato. Sotto i riflettori di Anfield anche chi non si vedeva mai…
Liverpool-Bologna 2-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri ad Anfield.
PRO
Il Liverpool affrontato alla pari – Il Bologna ha affrontato alla grande un avversario apparentemente imbattibile e nel complesso è lecito storcere il naso per il passivo di due reti, perché il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio. Per i tifosi rossoblù è stata una grandissima soddisfazione, hanno visto i loro idoli giocarsela alla pari e a viso aperto contro una delle squadre più forti del mondo. Il BFC sta tornando, l’avevo già detto dopo l’Atalanta e a maggior ragione lo ribadisco oggi, perché mi sembra evidente che i margini per fare una stagione intrigante si comincino a vedere anche quest’anno.
L’interpretazione perfetta dei momenti – La partita è stata interpretata con la giusta serietà, non con l’atteggiamento dell’imbucato alla festa ma con quello di chi vuole giocarsi le sue chance. Quando le big affrontano avversarie considerate più abbordabili tendono a essere più pigre e talvolta leziose, e sono i momenti in cui bisogna cercare di punirle: ieri il Bologna l’ha fatto davvero bene e si è reso pericoloso diverse volte, dando al Liverpool più di un pensiero.
Le tante prestazioni maiuscole – Beukema e Lucumí compongono una delle copie di centrali più forti della Serie A, e ieri hanno dimostrato anche nel tempio di Anfield il loro valore nonostante le continue folate dei talenti in maglia rossa. Freuler e Ndoye hanno fatto una partitona, i subentrati hanno impattato bene, e a me sono piaciuti pure Moro e Urbanski, autori di una buona prova su un campo difficilissimo.
La crescita di Miranda e Dallinga – Due dei singoli che più stavano faticando a ingranare, sia dal punto di vista ambientale che tecnico-tattico, hanno fornito risposte confortanti: mi riferisco Miranda e Dallinga, che speriamo si siano tolti di dosso il punto interrogativo. Lo spagnolo ha dimostrato che su un palcoscenico europeo si trova molto più a suo agio, mentre l’olandese ha fornito incoraggianti segnali di risveglio e aveva anche trovato un bel gol, peraltro proprio su assist del terzino.
CONTRO
Le polveri bagnate – Alla fine è quasi il rammarico a prevalere sull’orgoglio, perché con maggior precisione (e un pizzico di fortuna) sottoporta si poteva tornare da Anfield con un risultato positivo e pienamente meritato. Fa strano dirlo, visto che alla vigilia molti tifosi erano terrorizzati dalla forza dei Reds, ma è così.
Il carro troppo pieno – Lo ammetto, non mi è piaciuta la parata di vip che in una serata storica per il Bologna hanno accentrato l’attenzione su di sé, togliendone un po’ ai veri protagonisti. Eccetto Gianni Morandi, uno che c’è sempre stato e che nel club ha pure messo dei soldi in un momento difficile, trovo che la voglia di apparire di alcuni volti noti sia stata fuori luogo. Politici e artisti stanno salendo sul carro ora che è facile e molto bello accostare il proprio nome a quello del BFC, ma quando i rossoblù stazionavano a livelli più bassi dov’erano? Trovo che avrebbero dovuto avere il buongusto e il buonsenso non dico di lasciare i loro biglietti a chi c’è sempre stato, ma quantomeno di non coprire i riflettori destinati al gruppo rossoblù, capitanato dal presidente Saputo, ovvero a chi ha reso possibile la magica serata di ieri.
Pepè Anaclerio
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Foto: bolognafc.it