Scelte arbitrali penalizzanti e risultato bugiardo, il Bologna meritava di più. Motta conosce la squadra come nessuno, ma stavolta i cambi non hanno convinto
Fiorentina-Bologna 2-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Franchi.
PRO
L’ottima prestazione – A me il Bologna è piaciuto tantissimo, ha fatto una grande partita. La Fiorentina aveva iniziato meglio, pur senza creare grosse occasioni, ma fino al gol di Bonaventura le due squadre si erano prevalentemente studiate. In seguito i rossoblù hanno meritato il pareggio, risultato che all’intervallo gli andava persino stretto, mentre è stata certamente ingenerosa la sconfitta finale: a mio avviso, per quanto creato, gli uomini di Motta possono recriminare per non aver portato a casa il bottino pieno.
I soliti singoli sugli scudi e il ritorno del ‘vecchio’ Posch – I giocatori che di solito si prendono il palcoscenico, e mi riferisco in particolare a Beukema, Calafiori e Zirkzee, hanno fatto bene anche ieri. Posch mi sembra stia gradualmente tornando quello dell’anno scorso, Ferguson ha offerto una buona prestazione anche se pesano le due ghiotte occasioni non concretizzate, e lo stesso Orsolini per me è stato apprezzabile e non andava sostituito: lui e Joshua hanno sempre la giocata in canna e, seppur stanchi, li lascerei sempre in campo.
CONTRO
Il rigore non fischiato a Saelemaekers… – Ha del clamoroso quanto successo in area viola in occasione del contatto tra Arthur e Saelemaekers. Maresca pareva propenso a concedere il rigore ma è stato fermato dalla segnalazione di un fuorigioco, poi si è visto che l’azione era regolare e a quel punto il VAR ha preferito richiamarlo al monitor: l’arbitro ha consultato le immagini più e più volte e non ha potuto non notare come il giocatore della Fiorentina avesse effettivamente colpito il belga, quindi non mi capacito della sua retromarcia.
…e quello assegnato a Ikoné – Ho sempre di più l’impressione che gli arbitri non comprendano le dinamiche di campo. L’assegnazione di un rigore o l’annullamento di un gol sono momenti decisivi all’interno di una partita, e le decisioni in merito vanno prese con cognizione di causa. Se invece penso al rigore fischiato ieri per il contatto Kristiansen-Ikoné mi sembra proprio che manchi la capacità di interpretare i più basilari episodi del calcio. L’ala della Fiorentina, infatti, al minimo tocco avversario crolla per terra come se avesse subito un contrasto ben più grave, eppure il leggero tocco del difensore rossoblù viene sanzionato con la massima punizione. Nel calcio che piace a me un rigore del genere non sarebbe mai stato assegnato, e sono in parte preoccupato e in parte inorridito dalla piega che sta prendendo questo sport.
Gli errori decisivi di Kristiansen e Saelemaekers – Come già ampiamente scritto, il rigore fischiato a Ikoné a mio parere non c’era, ma ciò non toglie che Kristiansen sia stato ingenuo. Un altro che merita l’insufficienza è Saelemaekers: l’ex Milan, sempre troppo nervoso, è stato coinvolto maggiormente nel gioco rispetto ad altre uscite, ma un giocatore del suo livello non può sprecare in quel modo le due occasionissime che gli sono capitate.
I cambi di Motta – La doverosa premessa è che gli allenatori vedono cose che noi non sappiamo e hanno le loro ragioni per stabilire le sostituzioni, inoltre non mi piace il giochino per cui le decisioni di un mister sono valide solo a posteriori, in caso di successo finale. Detto ciò, la scelta di rinunciare prima a Orsolini e poi Zirkzee da parte di Thiago mi ha lasciato un po’ perplesso, perché penso abbia penalizzato il Bologna. Di contro, trovo che Italiano sia stato molto bravo nell’intervenire per puntellare la sua squadra in un momento di notevole difficoltà.
Pepè Anaclerio
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Foto: Getty Images (via OneFootball)