Scindiamo Serie A e Champions e non cadiamo nel catastrofismo: in campionato bisogna fare di più, tra le big d'Europa il BFC non sfigura

Scindiamo Serie A e Champions e non cadiamo nel catastrofismo: in campionato bisogna fare di più, tra le big d’Europa il BFC non sfigura

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Aston Villa-Bologna 2-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Villa Park.

PRO

Altra esperienza nel bagaglio – Cerco di mantenere la lucidità e ricordarmi qual è la dimensione del Bologna. La Champions League è arrivata come un premio inaspettato al termine di una stagione straordinaria, ma la qualificazione non ha immediatamente proiettato i rossoblù tra le big d’Europa, non funziona così: bisogna passare da alcuni step di crescita per poter davvero competere contro le grandi del continente, step che il BFC ha bruciato. Personalmente mi sembra già un’ottima cosa che i rossoblù riescano a offrire delle buone prestazioni su campi complicati e prestigiosi, accumulando esperienza, e non sono per niente stupito se alla fine il risultato non li premia. La Champions va vissuta come un’occasione per iniziare ad assaggiare campi che in futuro si dovrà cercare di calpestare più spesso, ma non si può pretendere che l’attuale Bologna vada a Liverpool o a Birmingham e faccia la voce grossa contro formazioni molto più attrezzate.

Il miracolo ancora possibile – Le due trasferte europee più complicate sono alle spalle e adesso, contro le due francesi pur validissime che verranno a giocare al Dall’Ara, il Bologna potrà provare a fare bottino pieno, per poi giocarsela nelle successive sfide a Lisbona come ha fatto contro Liverpool e Aston Villa. Dev’essere chiaro, però, che se i rossoblù dovessero riuscire a strappare un pass per i playoff di Champions League avrebbero compiuto un miracolo, andando ben oltre a ciò che era lecito aspettarsi: è una differenza fondamentale ma che in tanti sembrano non vedere.

Il Bologna ha un portierone – Da diverso tempo Skorupski attraversa un ottimo momento di forma, pare davvero entrato nel pieno della sua maturità calcistica. Anche ieri sulle due reti inglesi non ha potuto niente, compresa la beffarda punizione di McGinn su cui non è stato aiutato dalla difesa, ma in compenso ha salvato la squadra in più occasioni, evitando un passivo più pesante.

CONTRO

Il gol che non arriva – Il gioco di Italiano, fatto di pressing e ritmi alti, ben si sposa col palcoscenico europeo, ma purtroppo il Bologna sul piano fisico regge soltanto per un’ora, e in seguito non viene aiutato troppo dai sostituti. Inoltre, ed è il mio vero rammarico, la squadra davanti alla porta ci arriva anche, poi però le manca quella freddezza fondamentale soprattutto a certi livelli. Magari le partite di Liverpool e Birmingham sarebbero state perse lo stesso, ma sia ieri sera che ad Anfield i rossoblù hanno sprecato chance importanti, e stiamo vedendo pure in campionato che questo problema si ripropone ormai da settimane.

Le difficoltà di Dallinga e Orsolini – Dallinga è stato il principale acquisto dell’ultima sessione di mercato e sta facendo molta fatica, è ancora troppo timido. È normale che man mano gli vengano comunque date delle chance, a maggior ragione in Europa visto che ha maggior esperienza internazionale rispetto a Castro, ma quando le riceve deve assolutamente fare di più. Orsolini, invece, a Genova aveva dato segnali di risveglio, poi ieri è incappato in un’altra brutta prestazione terminata con una comprensibile sostituzione fra primo e secondo tempo. Spero che Riccardo riesca a ritrovare presto una certa continuità di rendimento, perché per questa squadra rimane una pedina fondamentale.

L’ambiente troppo depresso – Non voglio accodarmi al catastrofismo che accompagna il Bologna fin dalla sconfitta di Napoli, non ci riesco proprio: c’è questa cappa, questo clima da ultima spiaggia perenne, che non capisco né condivido. Avendo già scritto cosa penso della Champions, aggiungo solo che l’obiettivo dei rossoblù in campionato dovrebbe essere quello di piazzarsi nella parte sinistra e, se possibile, battagliare per un posto nelle coppe. Parliamo di un traguardo ancora ampiamente alla portata per una squadra che, nel mentre, si sta facendo le ossa in Europa senza mai sfigurare. Non riesco proprio a capire chi, in uno scenario del genere, usa toni da disfatta totale: probabilmente, mi ripeto, ha perso un po’ di vista la reale dimensione del BFC e deve tornare un attimo coi piedi per terra.

La narrazione cittadina – La moda del momento è sostenere che il Bologna sta prendendo gli impegni di Champions come fossero gite premio, senza alcun obiettivo e accettando qualsiasi verdetto. Allora mi chiedo: ma questa gente che partite guarda? Se le guarda… Dire una roba del genere significa mancare di rispetto a tutto il club, giocatori e allenatore in primis, e appunto aver perso il contatto con la realtà. Realtà che racconta di un BFC autore di due buone prestazioni contro avversarie forti e in super forma, per giunta nel loro stadio. Ieri, per esempio, una squadra in gita avrebbe sbracato dopo il secondo gol incassato, invece i rossoblù sono rimasti in partita e per poco nel finale non l’hanno riaperta (palo di Beukema). Va bene la delusione per le sconfitte, vanno bene le perplessità, però c’è un limite alle cavolate che si possono sparare.

In conclusione ne approfitto per mandare un pensiero a chi in questi giorni sta soffrendo a causa dei danni, materiali e non solo, provocati dal maltempo dei giorni scorsi. Certi eventi fanno sì che diventi anche difficile parlare di calcio, e ci ricordano quali sono le cose veramente importanti e, purtroppo, dolorose. Un grande abbraccio!

Pepè Anaclerio

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Foto: Michael Regan/Getty Images (via OneFootball)