Tanto da sistemare, non tutto da buttare
Bologna-Hellas Verona 1-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
Gli spunti individuali e la buona propensione offensiva – Fino all’espulsione di Orsolini, secondo me, il Bologna non ha fatto così male. Ritengo che i tanti commenti negativi che stanno piovendo in queste ore siano più dettati dall’idea generale che la piazza si sta facendo della squadra, più che dalla gara in sé. Ieri abbiamo visto due squadre con una buona fase offensiva e una fase difensiva da migliorare, e che quindi dalla metà campo in su sanno esprimersi bene ma dietro concedono. Il BFC ha fatto vedere buoni scambi e abbiamo assistito anche ad alcune ottime giocate dei singoli, per cui nel complesso non valuto la nostra prestazione così deludente.
La grinta di Orsolini, i gol di Arnautovic e il contributo degli esterni – Mi è piaciuta tanto la reazione di Orsolini, si è visto un ragazzo voglioso di rispondere agli strascichi polemici della settimana e a mio parere ha fatto una gran bella partita, sfiorando un grandissimo gol e vedendosene annullare uno per una questione di centimetri. Molto bene anche Arnautovic, alla sua seconda rete consecutiva, e i due esterni: sia Kasius che Cambiaso danno il meglio in fase offensiva, ma essendo dei ‘quinti’ va bene così: la difesa a tre, in teoria, dovrebbe bastare come garanzia di solidità.
Le tante piccole cose utili fatte da Soriano – Spezzo una lancia a favore di capitan Soriano, perché a Bologna abbiamo ammirato un centrocampista da 9 gol a stagione entrato nel giro della Nazionale, e ovviamente da un anno il calo dei suoi numeri sta balzando agli occhi. Quel che forse si nota meno è che quando esce dal campo la musica non cambia, anzi, ieri è entrato Vignato e la differenza – in negativo – si è avvertita eccome. Certo, Soriano ogni tanto perde qualche pallone di troppo e risulta macchinoso, ma svolge anche un lavoro più prezioso di quanto possa sembrare. Una partita di calcio è composta da numerosi momenti, e credo che pedine come lui o ad esempio Barrow siano difficili da tenere in panchina per una realtà come la nostra: bisogna trovare il vestito tattico giusto per farli esprimere al meglio.
CONTRO
La difesa arrangiata e i soliti errori individuali – La retroguardia va rivista: ieri sera si è giocato con De Silvestri adattato, Medel che di base è un centrocampista e Bonifazi che sta vivendo un momento di difficoltà (la colpa è sua, ma le recenti dichiarazioni di Sinisa non credo l’abbiano aiutato). Dopo nemmeno un minuto il Bologna ha corso un grande spavento e il gol incassato da Henry è un esempio lampante di quanto sia deficitaria la fase difensiva: Lazovic è stato attaccato con troppa leggerezza in fase di cross, e comunque il suo pallone era lento e leggibile, e sia Bonifazi che Skorupski avrebbero potuto fare molto meglio. Il polacco si conferma una sicurezza tra i pali, come dimostra il grande intervento compiuto su Ilic, ma ancora un po’ insicuro sia sulle uscite alte che quando deve giocare il pallone coi piedi.
Il rosso esagerato a Orsolini – L’espulsione non ci sta. Quello di Orsolini è semplice gioco pericoloso, perché non guarda l’avversario e nemmeno si rende conto di rischiare di colpirlo. Il giallo sarebbe stato giusto, il rosso no.
Il momento delicato di Mihajlovic (e le ripercussioni sulla squadra) – Lo staff tecnico è molto importante in settimana per preparare le partite e studiare l’avversario, ma più ci si avvicina al match e più diventa fondamentale la figura del mister. L’allenatore contribuisce con la sua energia e le sue scelte, a gara in corso può indovinare una sostituzione o dare quegli stimoli fondamentali a indirizzarla. Al momento, come ovvio che sia, Sinisa non è al 100%, e il Bologna sta pagando questa situazione.
In conclusione, senza alcuna polemica ma visto che talvolta vengo tacciato di parlare sempre dopo, ci tengo a sottolineare che questa rubrica nasce proprio per esaminare quanto accaduto durante le partite del Bologna. In quanto ex calciatore che un tempo si arrabbiava quando leggeva o ascoltava certe analisi post gara effettuate dall’esterno, sono pienamente consapevole che esprimersi col senno di poi, senza tensioni e senza l’obbligo di prendere decisioni importanti e difficili, è appunto molto semplice. Io però non parlo da allenatore, semplicemente perché non lo sono, ma da ex professionista a cui fa piacere condividere la propria opinione, suffragata da anni di esperienza nel mondo del calcio.
Pepè Anaclerio
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Foto: bolognafc.it