Bologna-Inter 2-1: relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara, solo note liete in casa rossoblù.
PRO
I segni del destino e l’atmosfera allo stadio – Qualche volta il dio del calcio interviene e fa giustizia: i ricorsi, metà stadio interista pronto a far festa, il gol di Perisic dopo tre minuti… e poi il Bologna che reagisce e compie quella rimonta lì contro la principale candidata allo scudetto, sotto gli occhi del suo presidente, una persona che meriterebbe tante altre gioie così. Ieri si è verificato quello a cui dovremmo aspirare e che vorremmo vedere sempre con un patron come Saputo, ovvero una squadra forte che se la gioca contro chiunque e vince in un Dall’Ara stracolmo, con un’atmosfera davvero da brividi e un’alchimia meravigliosa tra i giocatori e i tifosi di fede rossoblù, a cominciare dalla Curva Andrea Costa.
La reazione e la resilienza – Le due formazioni erano schierate in modo speculare, col 3-5-2, e all’inizio l’Inter ci ha messo in difficoltà specialmente coi laterali, uno strepitoso Perisic e un arrembante Dumfries. Dopo circa mezzora di sofferenza il Bologna ha trovato una rete splendida per pareggiare (merito del bel cross di Barrow ma soprattutto dell’incornata imperiosa di Arnautovic) ed è entrato pienamente dentro la partita, andando in crescendo e facendo tante ottime cose a livello sia di singoli (titolari e sostituti) che di collettivo. Sia sull’1-1 che poi sul 2-1 i rossoblù non hanno mai dato l’impressione di poter prendere gol, nonostante il passaggio dei nerazzurri al 3-4-3 e l’arrembaggio finale, soffrendo da squadra coesa, lucida, matura e sempre sul pezzo.
Le tante prestazioni maiuscole – Arnautovic ha giocato l’ennesima partitona, segnando il suo tredicesimo gol in campionato e dando un contributo determinante in ogni frangente. Lo stesso discorso, in difesa, vale per Medel, il cui rientro è stato fondamentale. Ma è difficile trovare qualcuno che non abbia fatto pienamente il suo: da Skorupski, autore di una gran parata su Correa e di diversi interventi che hanno dato sicurezza all’intero reparto, a Theate e Soumaoro, diversi per età e caratteristiche ma entrambi acquisti azzeccatissimi, arrivando fino a Barrow, che è mancato ancora in fase conclusiva ma si è sbattuto tanto su Brozovic e ha duettato bene con Arnautovic, servendogli il pallone del pareggio. E non dimentico nemmeno il prezioso contributo di chi è subentrato, in primis Sansone per ovvie ragioni ma pure Aebischer e Dominguez. Bravissimi tutti, davvero.
La voglia di vincere – È vero, il secondo gol rossoblù nasce dal clamoroso errore di Radu, ma sull’1-1 contro l’Inter all’81’ non è da tutti stare lì in pressione alta e aggredire forte gli avversari, con coraggio: significa che sei in piena fiducia e vuoi vincere, non ti accontenti di non perdere. Anche in tal senso, la spinta data alla squadra dai tifosi rossoblù è stata decisiva.
L’armonia nel gruppo – Il siparietto in mixed zone tra De Silvestri e De Leo dice molto sul perché il Bologna si è ritrovato e sta offrendo questo tipo di prestazioni. Certo nel calcio contano la tecnica e la tattica, ma tutto parte dall’armonia nello spogliatoio, dalla voglia di stare assieme, di sacrificarsi per il compagno. Tutto ciò si è – purtroppo – accentuato da quando Mihajlovic è tornato in ospedale a lottare contro la leucemia, ma determinati valori sono sempre stati presenti all’interno del gruppo rossoblù, composto e gestito da persone di straordinario spessore umano e professionale.
I presupposti per un gran finale – Mancano quattro giornate al termine e ci sono dodici punti a disposizione: i risultati ottenuti contro le big hanno gasato tantissimo la squadra e, considerando inoltre la ritrovata brillantezza atletica e l’organico pressoché al completo, ci sono tutti i presupposti per un finale in crescendo, dopo quelli abbastanza mesti delle ultime due stagioni. Si comincia domenica sera a Roma, contro una squadra anch’essa reduce da un importante impegno infrasettimanale, stasera contro il Leicester in Conference League: un po’ di stanchezza farà capolino, ma posso dire per esperienza che quando vinci la senti molto meno, ti alleni sulle ali dell’entusiasmo e non vedi l’ora di tornare in campo, quindi dai ragazzi mi aspetto un’altra prestazione importante.
Pepè Anaclerio
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Foto: bolognafc.it