Un ottimo avvio, poi episodi storti e cambi che sapevano di resa. Bene i toni di Sinisa verso la società, sbagliato attaccare l’arbitro
Atalanta-Bologna 5-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Gewiss Stadium.
PRO
I primi venti minuti – L’approccio alla gara è stato buonissimo, il Bologna ha sorpreso l’Atalanta e l’ha messa in difficoltà. Per venti minuti si è vista una partita, dopo il gol di Malinovskyi i rossoblù hanno certamente iniziato a faticare ma fino all’espulsione di Schouten erano ancora in corsa.
La sorpresa De Silvestri e la conferma Skov Olsen – A volte il calcio è strano: non so quante partite in carriera abbia disputato sulla sinistra De Silvestri, eppure ieri ha offerto forse i migliori venti minuti di gioco da quando è a Bologna. Bene anche Skov Olsen, che non ha fatto sfaceli ma almeno adesso è partecipe, l’ho visto in forma e soprattutto molto motivato.
I toni concilianti di Mihajlovic verso la società – Guarda caso, non appena Saputo è tornato a Bologna, Mihajlovic ha cambiato registro comunicativo. Sia sabato che ieri, in conferenza stampa, si è infatti mostrato più conciliante, dichiarando che il presidente è ambizioso tanto quanto lui e che nei limiti del possibile cercherà di rinforzare la squadra. Ho la sensazione che Joey lo abbia ‘rimesso in riga’ e gli abbia ricordato le gerarchie. Persino la scelta di incontrarlo poco prima di tornare in Canada mi era parsa indicativa, come se il patron volesse sottolineare le sue priorità, occupandosi in primis della questione relativa allo stadio. Non so per quanto tempo Sinisa manterrà questo stile, ma sicuramente ha recepito il messaggio.
CONTRO
Le lamentele di Sinisa sull’arbitro – Nel post gara Mihajlovic si è scagliato contro l’arbitraggio, forse per distogliere l’attenzione dalla prestazione dei suoi, ma se c’è una partita in cui l’arbitro non ha penalizzato il Bologna è proprio questa. Il ragionamento che ha fatto Sinisa è sbagliato alla radice: se, come dice lui, ogni domenica si verificano episodi simili a quello che ha visto protagonisti Danilo e Romero, l’errore è non punirli. In quell’occasione il brasiliano avrebbe dovuto porsi col corpo in diagonale, in modo da poter guardare sia la palla che l’avversario e riuscire anche a correre, invece è mal posizionato, lo abbraccia e lo porta giù con sé: purtroppo è rigore netto. Anche quello di Schouten è un errore di postura, perché l’olandese si dispone col fisico come se fosse sicuro di arrivare primo sulla palla e di poterla subito giocare, non considera l’avversario e lo colpisce col piede a martello sul ginocchio: non è certamente un intervento cattivo né volontario, ma la dinamica è brutta e l’espulsione giusta.
Gli imbarazzi a cui viene sottoposta la difesa – Legandomi al punto precedente, mi chiedo se non sarebbe il caso di provare a prevenire determinate situazioni. Siamo sicuri che sui corner sia opportuno continuare a marcare a uomo? Così costringi il tuo giocatore a far sentire il corpo all’avversario e il rischio di provocare rigore è dietro l’angolo, difatti molte squadre prediligono ormai una marcatura quasi esclusivamente a zona, oltre ad un paio di marcature a uomo sugli avversari più pericolosi. Già a Crotone questa dinamica era costata al Bologna un rigore contro, e non è l’unico imbarazzo a cui di recente la difesa rossoblù è stata esposta, finendo per pagarne le conseguenze: penso ad esempio alle volte in cui Danilo ha dovuto giocarsi l’uno contro uno con avversari molto più veloci in campo aperto. Davvero Mihajlovic e il suo staff non riescono a studiare soluzioni alternative?
L’arrendevolezza di Sinisa e le sostituzioni – Non è la prima volta che una partita si mette male e Mihajlovic issa bandiera bianca prima del tempo. Dopo l’espulsione di Schouten il mister si è convinto che la gara fosse irrecuperabile e, se posso anche capire le sostituzioni dei diffidati De Silvestri e Soriano, non condivido per nulla la scelta di inserire Baldursson e Vignato in una squadra che stava già attraversando un momento di difficoltà. Due profili di esperienza come Mbaye e Poli, fatti entrare solo in seguito, avrebbero sicuramente potuto aiutare più e meglio una formazione che magari non sarebbe riuscita a rimontare, ma forse avrebbe potuto evitare l’imbarcata. Conosciamo l’Atalanta, negli ultimi anni ha dato lezioni a tante avversarie e personalmente la ritengo la squadra più forte d’Italia, ma resto convinto che Sinisa avrebbe dovuto fare di tutto per scongiurare almeno la figuraccia, anziché andarsela quasi a cercare.
Il frastornato Soumaoro e l’addormentato Svanberg – Soumaoro ha giocato la sua peggior partita da quando è arrivato a Bologna. Non so se ci sia un collegamento diretto fra le due cose, ma dopo la pallonata alla coscia ricevuta da Zapata (quando per un attimo si è seduto a terra facendo temere una noia muscolare) mi è sembrato un pugile alle corde, sembrava facesse fatica a trovare l’avversario a cui accoppiarsi. Il termometro della confusione tattica ed emotiva nella quale è piombato il BFC dopo i primi cambi di Mihajlovic, invece, sta tutto nell’errore brutto e banale commesso da Svanberg, che ha steso il tappeto rosso a Freuler per il 3-0: in un altro momento lo svedese, autore in generale di una prova sottotono, non avrebbe sbagliato un disimpegno così semplice.
Pepè Anaclerio
© Riproduzione Riservata
Foto: Imago Images