Bologna- Hellas Verona 2-0: ecco le note liete e quelle dolenti relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
L’atteggiamento dominante e (fin troppo) coraggioso – La squadra ha comandato la partita con piglio da big e non ha mai dato la sensazione di poter soffrire, nonostante di fronte avesse un’avversaria organizzata e propositiva. I giocatori cercano sempre di attaccare e non si siedono mai, questo è uno spirito esemplare ed è la forza che ad esempio aveva portato i rossoblù a non accontentarsi del pareggio e a trovare il gol vittoria contro la Lazio. Attenzione però, perché può anche diventare anche un pericolo se ci si lascia prendere dall’euforia e ci si scopre più del dovuto, come è successo nel contropiede del Verona al 90′ che si è concluso col miracolo di Skorupski su Henry.
Le tante prove positive – Freuler è rientrato dalla squalifica e ha fatto un partitone, Fabbian ormai è totalmente padrone di un ruolo che gli consente di sprigionare la sua forza e di sfruttare il suo senso del gol. Posch sta tornando il giocatore che conoscevamo, Kristiansen sembra rinato proprio come accadde con Cambiaso l’anno scorso, Beukema e Lucumí sono fortissimi (pensate che squadra è diventato il Bologna se può permettersi di tenere in panchina Calafiori) e Zirkzee l’ho visto più dentro alla gara rispetto alle ultime uscite.
L’ambiente pronto per il rush finale – C’è solo da applaudire tutti, da Saputo ai tifosi passando per la squadra e il tecnico. L’ambiente è coeso e tutto funziona a meraviglia, e io sono sempre più convinto che Bologna si giocherà fino alla fine un posto in Europa.
Il ritorno di Karlsson – La querelle Karlsson non mi appassiona, ma lo svedese è un giocatore di qualità (su cui peraltro la società ha investito molto) e in quanto tale può dare una mano a raggiungere l’obiettivo, qualsiasi esso sia, per questo mi ha fatto piacere rivederlo in campo.
CONTRO
Un regalo a partita – Con una battuta si potrebbe dire che siccome le avversarie si rendono poco pericolose, per movimentare un po’ le partite il Bologna ha cominciato a crearsi dei pericoli da solo. È capitato con Sassuolo, Lecce, Lazio e anche ieri sera, con la sciagurata rimessa in gioco di Skorupski sui piedi di Suslov che poteva costare l’1-1. Il polacco voleva velocizzare l’azione e questo è segno della costante voglia dei rossoblù di proporsi in avanti, ma talvolta bisognerebbe ragionare un secondo in più e, se necessario, abbassare un po’ i ritmi.
Le stranezze del calcio – Karlsson lo faccio rientrare anche in un piccolo e innocente ‘contro’. O meglio, lo svedese non ha certo colpe, ma non mi capacito dell’enorme attenzione che i tifosi gli dedicano: al suo ingresso c’è stata un’ovazione, e addirittura gli è stato dedicato un coro. Thiago ha costruito una squadra meravigliosa e l’ha portata a lottare per la Champions e ne ha ricevuto uno solo di recente, Orsolini fa bene da anni ma raramente ho sentito invocare il suo nome, e non parliamo poi di Ferguson e Zirkzee. Ieri Karlsson è stato accolto come se fosse un giocatore che da anni fa sfracelli con la maglia del Bologna: anche se fatico ad abituarmi a queste stranezze, posso solo augurargli di riuscire a ripagare l’affetto e soddisfare tutte le aspettative che la piazza ha nei suoi confronti.
Pepè Anaclerio
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Foto: Getty Images (via OneFootball)