Vittoria non banale, la Coppa Italia aveva lasciato scorie. Soriano super, bene la difesa e Skorupski, esagerate le critiche a Barrow
Bologna-Crotone 1-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
La reazione e la vittoria nonostante le scorie della Coppa Italia – La prestazione di ieri è stata figlia della Coppa Italia, torneo che il Bologna ha scelto di onorare come in tanti chiedevamo a gran voce da diversi anni, giocandosela fino all’ultimo contro una buona squadra come lo Spezia, lo testimonia anche il pareggio ottenuto dai liguri a Cagliari. Mai come ieri i rossoblù sono scesi in campo carichi di pressioni esterne e scorie interne, con tante polemiche esagerate, la delusione per la sconfitta, l’allenatore arrabbiato, 120 minuti nelle gambe di molti titolari, l’obbligo di battere l’ultima della classe e il timore di finire sugli almanacchi per il record negativo assoluto di reti al passivo. E tutto questo nel calcio conta, al di là della tattica. Il primo tempo è stato brutto e nervoso, senza la solita qualità nel palleggio, con Messias e Simy a sfiorare l’1-0 e Soriano a togliere le castagne dal fuoco, segnando un gol immeritato ma fondamentale per approcciare la ripresa in modo diverso, un po’ com’era accaduto a Genova. Infatti nel secondo tempo si è vista una squadra più serena, che ha controllato agevolmente il match senza concedere nulla e ha sfiorato il raddoppio in almeno tre occasioni. Spezia a parte, si sta delineando un Bologna meno spettacolare ma più concreto, utile per riprendersi qualche punto lasciato per strada e rimettere a posto la classifica. Starà soprattutto a Sinisa, un passo per volta, trovare il giusto equilibrio tra queste due ‘anime’, perché se hai qualità e personalità va benissimo proporre un calcio coraggioso, spensierato e divertente (specie quando non hai obiettivi assillanti da centrare), purché al fischio finale non si divertano gli altri guardando il punteggio.
La porta finalmente inviolata – Dopo 431 giorni e 41 partite di campionato consecutive con almeno un gol al passivo, il BFC ha mantenuto inviolata la sua porta. Evitare il record negativo assoluto non era forse una cosa fondamentale, ma le parole di Mihajlovic in conferenza stampa e l’atteggiamento dei giocatori sul campo ci hanno fatto capire come il gruppo ci tenesse tanto e ci pensasse. Emblematico, in tal senso, l’abbraccio liberatorio a fine gara tra i quattro componenti della linea difensiva e Skorupski, tutti peraltro autori di una buona prova.
La prestazione solida di Skorupski – La parata compiuta ieri da Skorupski su Simy non è qualcosa di impossibile, è uno di quegli interventi che un portiere di Serie A deve fare e in cui talvolta lui è un po’ mancato. Di certo, visto il momento in cui è arrivata, è stata molto importante: se lì il Crotone avesse segnato, la partita si sarebbe complicata e non poco. Va anche sottolineato come il polacco sia stato molto pulito e puntuale nell’ordinaria amministrazione, in particolare nelle uscite alte, dando sicurezza all’intero reparto. Adesso però serve continuità, lo aspettiamo al varco sperando che le difficoltà siano finalmente alle spalle.
Il solito super Soriano – A 29 anni Soriano sta vivendo forse il momento migliore della sua carriera: qualità, solidità, intelligenza tecnico-tattica e anche la capacità di finalizzare le azioni, è davvero un giocatore da Nazionale e se continua così non sarà una sorpresa vederlo tra i convocati per l’Europeo. Anche ieri, nonostante una gara in generale non bellissima, ha saputo fare la differenza, dopo aver speso tanto ed essere risultato tra i migliori pure nella sfida di Coppa Italia.
Sansone in ripresa – Sansone è entrato a freddo per sostituire Orsolini e ci ha messo un po’ a scaldarsi, commettendo qualche errore, poi però ha propiziato il gol di Soriano e nella ripresa è cresciuto parecchio, saltando spesso l’uomo e scodellando una gran palla sulla testa di Barrow, fermato da Cordaz. Con ‘Orso’ out, nelle prossime settimane ci sarà tanto bisogno anche di lui, che dovrà adattarsi a fare l’esterno sul suo piede buono, scenario anomalo nel calcio di oggi visto che quasi tutte la ali ormai giocano a piede invertito.
La condizione fisica ottimale – Il problema iniziale, come detto, era soprattutto psicologico. Una volta sbloccato il punteggio, i rossoblù sono andati in crescendo, legittimando a pieno il successo e continuando a correre fino all’ultimo, sintomo che la condizione fisica è buona e che sul piano atletico è stato svolto un buon lavoro, nonostante il poco stacco tra una stagione e l’altra.
CONTRO
Barrow sottotono ma criticato oltremodo – È vero, Barrow non sta attraversando un periodo di forma straordinaria, anche per il problema alla mano che ancora lo condiziona un po’, ma l’atteggiamento di Mihajlovic nei confronti del ragazzo fa un po’ sorridere e ricorda quello tenuto con Orsolini. Sinisa sa il fatto suo e infatti lo stesso ‘Orso’ gli deve tanto, come peraltro ha ammesso, ma talvolta fa sparire la carota ed esagera col bastone. Musa è uno dei giocatori più forti del Bologna e sarebbe meglio andarci piano con le critiche: pur all’interno di prestazioni altalenanti, non va dimenticato che nelle ultime tre vittorie dei rossoblù c’è la sua firma o comunque il suo zampino: doppietta contro il Cagliari, assist contro la Sampdoria, cross decisivo contro il Crotone. Certo, in Coppa Italia ha pasticciato molto, ma comunque aveva segnato e si era mosso bene.
L’infortunio di Orsolini – Non facciamo in tempo a recuperare un giocatore che subito se ne infortuna un altro. Peraltro spesso in ruoli delicati o dove ci sono già altri elementi ai box, vedi Skov Olsen. Attendiamo l’esito degli esami di Orsolini e speriamo che la lesione muscolare, se effettivamente c’è, sia di lieve entità, così da riaverlo a disposizione nel giro di massimo due-tre settimane.
La poca lucidità negli ultimi metri – Ieri la squadra non ha creato molte occasioni limpide come accade di solito, ma le chance per raddoppiare e mettere il risultato in ghiaccio le ha avute eccome. Bravo Cordaz su Barrow, mentre nelle situazioni di superiorità numerica in fase di ripartenza i felsinei continuano a cincischiare troppo. Soprattutto Palacio ha un po’ questo difetto di perdersi sottoporta, ma è fenomenale sotto tanti altri aspetti e quindi è veramente difficile muovergli una critica.
Pepè Anaclerio
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