Le pesanti eredità lasciate da Renzo Ulivieri, Gabriele Oriali e Roberto Baggio.
Il ritorno sotto le Due Torri di Carletto Mazzone, dopo la breve parentesi in Serie B nel 1985-1986.
La nomina di Oreste Cinquini a nuovo direttore sportivo.
L’ennesima grande intuizione del presidente Gazzoni: rigenerare Beppe Signori, reduce da una stagione opaca alla Sampdoria e da un intervento di ernia del disco.
La cessione di Stefano Torrisi all’Atletico Madrid.
Il rifiuto di Kennet Andersson alla Juventus.
L’acquisto dal Bari di un secondo svedese forte e generoso: il mediano Klas Ingesson.
Gli altri innesti: l’esperienza di Bia e Cappioli, l’affidabilità di Boselli e Rinaldi, il talento di Binotto e le scorribande del giovane brasiliano Eriberto (in realtà non così giovane e non così Eriberto).
La meteora francese Cristophe Sanchez e il suo ginocchio destro in frantumi a Sestola.
I brividi nella gara di ritorno sul campo del National Bucarest.
La straordinaria rovesciata di Paramatti all’andata contro la Sampdoria.
Il primo gol rossoblù di Signori a chiudere la doppia finale contro il Ruch Chorzow.
La conquista dell’Intertoto e l’ingresso in Coppa UEFA.
L’avvio a rilento in campionato.
Le continue conquiste in terra europea: espugnate Lisbona e Praga, battendo Sporting e Slavia anche sotto le Due Torri.
Il 2-0 a Venezia coronato dall’irrefrenabile galoppata di Eriberto.
Il 4-0 a Vicenza con meraviglioso tris di ‘Beppegol’.
La partita perfetta: 29 novembre 1998, Bologna-Juventus 3-0 (3’ Paramatti, 9’ Signori, 29’ Fontolan).
Il Betis che si inchina 4-1 al Dall’Ara e non riesce a rimontare nel match di Siviglia.
La Vecchia Signora piegata anche nei quarti di Coppa Italia con rigore decisivo di Ingesson al 93’.
I messaggi d’amore della tifoseria per i suoi nuovi beniamini: ‘Daje Carlé’ e ‘Dio vede, Beppe provvede’.
Le solide spalle di Andersson a sollevare in aria ‘Beppino’, un’esultanza destinata a ripetersi.
I rinforzi autunnali: Lucic, Maini e soprattutto Bettarini.
La beffarda sconfitta interna per 3-2 contro il Milan, nonostante due capolavori di Signori.
Il 2-0 all’Inter di Baggio e Ronaldo, le 130 reti in Serie A di ‘Beppegol’ e il settimo posto al giro di boa.
I primi malumori di Mazzone per un rinnovo di contratto che ancora non arriva.
La pesante contestazione della Curva Andrea contro Gazzoni e Cinquini.
Lo 0-2 rimediato per mano della Fiorentina nella semifinale d’andata di Coppa Italia.
Il brutto tonfo al Garilli di Piacenza: 5-0.
La volée da acrobata e la rasoiata chirurgica di Signori, il diagonale perfetto di Binotto: Lione schiantato 3-0 nei quarti di Coppa UEFA.
La doppietta di Binotto che manda la sfida del Franchi ai supplementari, i gol di Repka e Rui Costa che cancellano l’impresa: rossoblù eliminati dalla Coppa Italia.
I duemila bolognesi allo Stade de Gerland, i guizzi vincenti di Caveglia e Job, la traversa di Signori, la sofferenza, la conquista della semifinale UEFA.
L’invasione felsinea al Vélodrome di Marsiglia, il copri-curva dei francesi bruciato da un fumogeno, i tafferugli tra le tifoserie e uno 0-0 che lascia tutto aperto.
Il destro a incrociare di Kolyvanov, il piattone di Cappioli e il 2-2 del Delle Alpi contro la Juve.
Il memorabile bolide al volo dell’ex viola Bettarini nel 3-0 rifilato alla Fiorentina.
La sera di Bologna-Marsiglia, 20 aprile 1999: il Dall’Ara stracolmo e il maxischermo in piazza Maggiore.
Il record dei rossoblù, prima squadra italiana a disputare 16 gare europee in una sola stagione.
La botta di Paramatti che piega le mani a Porato al 18’.
Il controllo sulla sfida, senza particolari affanni.
Il presunto fallo di Antonioli su Maurice all’85’ e il penalty assegnato dall’arbitro tedesco Merk.
La prima trasformazione di Blanc: tutti in area, si ripete.
La seconda trasformazione di Blanc: 1-1, addio sogni di gloria.
I gesti offensivi dei giocatori marsigliesi all’indirizzo della Curva Andrea Costa.
Il pugno di Dugarry a Maini e la rissa furibonda tra i giocatori vicino al tunnel degli spogliatoi.
Il triste finale di campionato, una batosta dopo l’altra.
Il rigore di Ingesson al 94’ che condanna la Sampdoria alla Serie B.
Il nono posto conclusivo, tra mille rimpianti.
Il regolamento che riapre uno spiraglio UEFA: spareggio tra Bologna e Inter, le due semifinaliste di Coppa Italia.
Le energie residue e l’orgoglio che fanno la differenza.
Le reti di Andersson e Paramatti per espugnare 2-1 San Siro.
I sigilli di Signori e Bettarini per chiudere i conti con lo stesso punteggio al Dall’Ara.
Lo sfogo di Mazzone: «Con Gazzoni non ci resto nemmeno se mi ricopre d’oro, nessuno in trent’anni mi aveva mai mortificato così».
La replica di Gazzoni: «Mazzone mi stava simpaticissimo, ma quando parlavamo di calcio si chiudeva a riccio e non ascoltava nessuno, faceva solo di testa sua».
Le dimissioni di Gazzoni da presidente, ritirate dopo un appello della squadra e le scuse dei tifosi.
Le mani (quasi) vuote ma il cuore pieno delle emozioni vissute nel corso di un’annata memorabile.
Serie A: 9° posto, 44 punti.
Coppa Italia: eliminazione in semifinale (vs Fiorentina).
Coppa UEFA: eliminazione in semifinale (vs Marsiglia).
Formazione tipo (4-4-2): Antonioli; Paramatti, Bia, Mangone, Tarantino; Binotto, Ingesson, Marocchi, Fontolan; Andersson K., Signori.
Allenatore: Mazzone.
Miglior marcatore campionato: Signori (15).
Record presenze campionato: Antonioli (32).
Acquisti: Bettarini (Fiorentina), Bia (Brescia), Binotto (Verona), Boselli (Atalanta), Cappioli (Udinese), Eriberto (Palmeiras), Ingesson (Bari), Lucic (Göteborg), Maini (Milan), Pompei (Ascoli), Rinaldi (Bologna), Sanchez (Montpellier), Signori (Sampdoria), Simutenkov (Reggiana).
Cessioni: Baggio R. (Inter), Carnasciali (Venezia), Dall’Igna (Ravenna), Magoni (Napoli), Maschio (Nuova Nardò), Pavone (Lecce), Shalimov (Napoli), Sterchele (Roma), Torrisi (Atletico Madrid).
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