Bologna troppo rimaneggiato per essere giudicabile, è il momento del sostegno e non delle polemiche
Bei tempi quando Mihajlovic dichiarava: «Ci manca un attaccante da 15 gol». Il Bologna che scende in campo stasera al Dall’Ara contro l’Atalanta non ha nemmeno un attaccante che possa definirsi tale. Senza Arnautovic (che rischia di saltare almeno quattro turni), Barrow e Zirkzee, le alternative rimaste a Motta sono due: o affidarsi ad un Primavera (Raimondo il primo indiziato) o promuovere Sansone al ruolo, in realtà non inedito, di ‘falso 9’ (inutile ricordare che proprio Nicola era il primo candidato a lasciare i rossoblù in questa sessione di mercato).
Il fatto che il Bologna affronti ora il ciclo più intenso del campionato (cinque gare da qui al 27 gennaio, compresi gli ottavi di Coppa Italia in casa della Lazio) senza l’intero parco centravanti sembra l’ennesimo alibi preventivo fornito ad allenatore, squadra e società. Ma è davvero un alibi? No, stavolta si tratta davvero di una tempesta perfetta, cominciata con le assurde tempistiche di un Mondiale scellerato e conclusa con una dose di sfortuna che va ben oltre la riprogrammazione atletica.
Si poteva agire meglio? Si poteva essere più previdenti? Si poteva avere la palla di vetro? Qualcuno dirà così. Sta di fatto che il Bologna, nel mese di gennaio, sarà semplicemente ingiudicabile. Per fortuna il margine di dieci punti sulla Sampdoria terzultima ci assicura di non ritrovarsi invischiati in corse pericolose. E questa condizione l’ha garantita Motta grazie ai risultati ottenuti da metà ottobre a metà novembre. Stiamo quindi vicini ai ragazzi e non arrampichiamoci in sterili polemiche, non ce n’è affatto bisogno.
Simone Minghinelli
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