Un talento fuori dal comune.
Un ego smisurato che anche a 38 anni gli fa guardare tutti dall’alto in basso. Inclusi Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.
Un procuratore come Mino Raiola. Basta il nome.
Una devozione particolare per il dio denaro. Se non altro lo ha sempre ammesso: mercenario sì, ma senza ipocrisia.
Una moglie che ha il suo peso. Forse l’unica persona al mondo capace di confrontarsi alla pari con lui.
Una sfida difficile e affascinante: riportare il derelitto Milan attuale in Champions League, o quantomeno in Europa.
Le premesse relative al signor Zlatan Ibrahimovic, piaccia o meno, sono queste. Il Bologna lo sa, lo sapeva fin dal primo momento, e sta facendo i salti mortali per provare a rendere possibile quello che sulla carta resta impossibile.
C’è un patron ricco e ambizioso come Joey Saputo, ci sono gli sponsor, c’è una dirigenza che non ha ancora mollato l’osso e non intende farlo (per informazioni chiedere a Marco Di Vaio). E poi c’è Sinisa Mihajlovic.
Già, l’amico Sinisa…
A Los Angeles non è arrivata semplicemente la chiamata di un amico, bensì la chiamata di un amico in difficoltà. Un amico che ha la leucemia, che si sta battendo come un leone, e che da questa affascinante avventura ‘a braccetto’ riceverebbe un impulso vitale non indifferente.
«Insieme, amico mio, carichiamoci sulle spalle il Bologna e spacchiamo tutto, facciamo vedere al mondo che Sinisa c’è e che Zlatan non è finito!».
Ecco, se un amico è davvero un amico, parola che al pari di ‘amore’ al giorno d’oggi ha perso tanto del suo nobile valore, non dovrebbero esistere Milanello, Raiola, Boban, via Monte Napoleone e compagnia cantante.
Non dico che Zlatan dovrebbe già essere a Casteldebole, ma quasi.
Tutto il resto, purtroppo, sono chiacchiere. Le solite chiacchiere di mercato, che coi sentimenti hanno ben poco a che fare.
E allora caro Ibra, per una volta, una soltanto, metti il cuore davanti al portafoglio.
Sarebbe un gesto più grande del tuo imponente palmarès, della tua straordinaria carriera, persino della tua leggendaria fama. Sarebbe immenso.
Da eterno romantico ci voglio credere, mi voglio illudere, ti voglio aspettare sotto le Due Torri.
L’abbraccio di Bologna sarebbe indimenticabile, quello del tuo amico Sinisa ancora di più.
«Ma se frugando nella tua giacca scoprissi che
Dietro il portafoglio un cuore ancora c’è
Amico, cerca me».
[Renato Zero – Amico]
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Foto: Getty Images – Damiano Fiorentini