La Sampdoria che domani sera arriverà al Dall’Ara per sfidare il Bologna sarà guidata da una ‘vecchia’ e prestigiosa conoscenza del calcio italiano, ovvero Dejan Stankovic. Reduce da un triennio pieno di successi al timone della Stella Rossa (3 campionati e 2 coppe nazionali), l’ex centrocampista è alla prima esperienza da allenatore capo nella nostra Serie A, dopo la parentesi come vice di Andrea Stramaccioni all’Udinese nel campionato 2014-2015. Il serbo si ritroverà davanti Thiago Motta, suo compagno di squadra ai tempi dell’Inter del Triplete (stagione 2009-2010), e affronterà la squadra che fino a poche settimane fa era guidata dal suo fraterno amico Mihajlovic: «Ho parlato con Sinisa – ha dichiarato ieri ‘Deki’ durante la presentazione ufficiale –, anche lui quando arrivò qui da tecnico aveva 44 anni proprio come me. Noi in Serbia siamo cresciuti guardando la Samp, prima con Boskov, poi con Mihajlovic e Jugovic e infine con Sinisa in panchina».
In chiave rossoblù, guardando alla partita contro i liguri (ultimi e ancora senza vittorie), la speranza è che durante la chiacchierata tra i due Stankovic non abbia ricevuto anche qualche consiglio su come mettere in difficoltà il Bologna, fermo restando che in breve tempo Thiago Motta ha già modificato radicalmente l’assetto tattico dei felsinei (purtroppo senza ottenere risultati positivi). Intanto ieri a Casteldebole, verso l’ora di pranzo, è andato in scena un confronto abbastanza acceso fra il BFC (mister, staff, giocatori e il d.t. Giovanni Sartori) e alcuni rappresentanti dei gruppi ultras della Curva Andrea Costa, che in buona sostanza hanno sottolineato come la loro pazienza abbia un limite, pretendendo dai calciatori il massimo impegno sul campo e la massima serietà al di fuori. Messaggio recepito? Ne sapremo di più domani sera, all’interno di un match che come avrete capito ha già assunto contorni tutt’altro che banali.
Simone Minghinelli
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