Doveva essere una sessione di mercato interlocutoria e di basso profilo, in linea col difficile periodo che stiamo vivendo, invece in questo gennaio sono scattati i fuochi d’artificio. Non sappiamo se certi botti basteranno per sovvertire le gerarchie nei piani alti della Serie A, fatto sta che la Juventus si è presa Vlahovic dalla Fiorentina e Zakaria dal Borussia Mönchengladbach (oltre al promettente Gatti, lasciato in prestito al Frosinone), ha già recuperato quasi tutti i 75 milioni di euro spesi per il bomber serbo cedendo Bentancur e Kulusevski al Tottenham, e adesso punta a tornare protagonista sia in Italia (dove è quinta) che in Europa (negli ottavi di Champions League troverà il Villarreal).
La capolista Inter, che dopo un inizio di stagione a rilento ha innestato le marce alte e ‘sverniciato’ le avversarie, non è però rimasta a guardare, inserendo all’interno di una rosa già eccellente Gosens (Atalanta) e Caicedo (Genoa), bloccando inoltre per giugno il portiere Onana (Ajax). Interessanti anche i movimenti in entrata dell’Atalanta, ora quarta, che ha prelevato Boga dal Sassuolo e Mihaila dal Parma, meno quelli del Milan, che è scivolato al terzo posto e ha acquistato unicamente il talentino del 2004 Lazetic (attaccante di scuola Stella Rossa). Non necessitava invece di chissà quali stravolgimenti il Napoli, la prima delle inseguitrici, avendo recuperato tutti gli infortunati e riabbracciato i giocatori impegnati in Coppa d’Africa: fuori Manolas (Olympiakos), dentro Tuanzebe (Manchester United). Con capitan Insigne al Toronto FC, certo, ma in estate.
Da non sottovalutare pure i due rinforzi della Roma, attualmente sesta, ovvero il portoghese Sergio Oliveira (Porto, già 2 gol) e l’inglese Maitland-Niles (Arsenal), al pari dei volti nuovi arrivati in casa Fiorentina per tranquillizzare una piazza in subbuglio e tenere acceso il sogno europeo: Arthur Cabral (Basilea), Ikoné (Lille) e Piatek (Hertha Berlino). E la Lazio? C’è da registrare più che altro la cessione di svariati esuberi come Escalante, Jony, Muriqi e Vavro, complice un indice di liquidità che ha consentito l’acquisto del solo Jovane Cabral (esterno offensivo) dallo Sporting Lisbona. Per concludere l’analisi sulla parte sinistra della graduatoria, mancano all’appello Hellas Verona e Torino: tra le fila dei gialloblù, in netta ascesa da quando sulla loro panchina siede Tudor, ecco comparire i più o meno conosciuti Depaoli (Sampdoria), Praszelik (Slask Wroclaw) e Retsos (Bayer Leverkusen), mentre i granata si sono accaparrati i classe 2001 Pellegri dal Monaco (via Milan), Ricci dall’Empoli e Seck dalla Spal.
Alla vigilia della quinta giornata di ritorno, in attesa di capire se e quando alcune gare verranno recuperate, l’undicesimo posto è occupato dal Sassuolo, che come detto ha perso Boga ma si è consolato con quattro ragazzi dal grande potenziale: l’ex romanista Ciervo (via Sampdoria), il norvegese Ceide (Rosenborg), il brasiliano Tressoldi (Gremio) e il capocannoniere della Serie C Moro (da agosto al Catania ma di proprietà del Padova). Senza dimenticare Lucca, bomber del Pisa, che i neroverdi continuano a seguire da vicino. L’Empoli, dodicesimo e principale rivelazione del campionato, ha invece rimpiazzato il già citato Ricci con Benassi (Fiorentina), assicurandosi anche Verre (Samp). Nel frattempo il nostro Bologna, finito tredicesimo fra demeriti, indisponibilità di vario genere e ripicche della Lega Serie A, ha sostituito il partente Skov Olsen (Club Brugge) col ‘pendolino’ olandese classe 2002 Kasius (laterale dell’Utrecht in prestito al Volendam) e l’infortunato Dominguez col 25enne nazionale svizzero Aebischer (Young Boys).
Infine, una carrellata sulle squadre che ad oggi sembrano coinvolte a vario titolo nella lotta per non retrocedere. Mercato bloccato (sanzione comminata lo scorso luglio) per lo Spezia di Thiago Motta, che però sul campo galoppa (3 vittorie nelle ultime 4) e si avvicina ad un obiettivo che soltanto un mese fa pareva utopistico. Punto interrogativo sull’Udinese, a meno che non si conoscano nel dettaglio le doti di Abankwah (St. Patrick’s), Benkovic (Leicester) e Pablo Marí (Arsenal), tendente all’esclamativo per la Sampdoria del ‘nuovo’ allenatore Giampaolo, che nonostante il caos societario si è visto regalare Conti (Milan), Magnani (Verona), Rincon (Torino), Sabiri (Ascoli), Sensi (Inter) e Supryaga (Dinamo Kiev). Sempre affascinanti le operazioni del Venezia, su tutte quella che ha riportato in Italia il portoghese Nani (ma occhio pure a Cuisance, francesino cresciuto nel Bayern Monaco), a dir poco necessarie le mosse effettuate del Cagliari (Goldaniga e Lovato dietro, Baselli in mezzo), mentre Genoa e Salernitana hanno dato vita a delle vere e proprie rivoluzioni: al Grifone, oltre al carneade Blessin in luogo dell’esonerato Shevchenko, sono arrivati Amiri, Calafiori, Czyborra, Frendrup, Gudmundsson, Hefti, Ostigard, Piccoli e Yeboah; in Campania, dopo il salvataggio del club da parte di Iervolino e l’ingaggio dell’ex BFC Sabatini come d.s., largo a Bohinen, Dragusin, Ederson, Fazio, Mazzocchi, Mikael, Mousset, Perotti, Radovanovic, Sepe e Verdi. Saranno sufficienti per compiere il miracolo e salvarsi? Lo scopriremo presto.
Simone Minghinelli
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